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22:06 lunedì 29 dicembre 2026
C’è un’associazione simile agli Alcolisti Anonimi che aiuta le persone dipendenti dall’AI Si chiama Spiral Support Group, è formato da ex "tossicodipendenti" dall'AI e aiuta chi cerca di interrompere il rapporto morboso con i chatbot.
I massoni hanno fatto causa alla polizia inglese per una regola che impone ai poliziotti di rivelare se sono massoni Il nuovo regolamento impone agli agenti di rivelare legami con organizzazioni gerarchiche, in nome della trasparenza e dell’imparzialità.
Il primo grande tour annunciato per il 2026 è quello di Peppa Pig, al quale parteciperà pure Baby Shark La maialina animata sarà in tour in Nord America con uno show musicale che celebra anche i dieci anni di Baby Shark.
Bolsonaro è stato ricoverato d’urgenza per un singhiozzo che andava avanti ininterrottamente da 9 mesi Il singhiozzo cronico dell'ex Presidente si è aggravato durante la detenzione in carcere, rendendo necessario il ricovero e anche la chirurgia.
Il thread Reddit in memoria di Brigitte Bardot è stato chiuso subito perché quasi tutti i commenti erano pesanti insulti all’attrice Accusata di essere una lepenista, islamofoba, razzista, omofoba e classista, tanto che i moderatori hanno deciso di bloccare i commenti.
Migliaia di spie nordcoreane hanno tentato di farsi assumere da Amazon usando falsi profili LinkedIn 1800 candidature molto sospette che Amazon ha respinto. L'obiettivo era farsi pagare da un'azienda americana per finanziare il regime nordcoreano.
È morto Vince Zampella, l’uomo che con Call of Duty ha contribuito a fare dei videogiochi un’industria multimiliardaria Figura chiave del videogioco moderno, ha reso gli sparatutto mainstream, fondando un franchise da 400 milioni di copie vendute e 15 miliardi di incassi.
A Londra è comparsa una nuova opera di Banksy che parla di crisi abitativa e giovani senzatetto In realtà le opere sono due, quasi identiche, ma solo una è stata già rivendicata dall'artista con un post su Instagram.

I 15 anni di Wikipedia

Il 15 gennaio 2001 andava online la prima versione dell'enciclopedia online. Uno sguardo alla sua storia, dalla massima popolarità alla diaspora dei suoi editor.

14 Gennaio 2016

La versione inglese di Wikipedia, per ragioni ovvie la più grande, è composta di più di cinque milioni di articoli, un numero che secondo la pagina Wikipedia:Statistics aumenta di 800 unità al giorno. «L’enciclopedia libera» raccoglie in media 10 modifiche al secondo da persone (nel gergo wikipediano: editor) che abitano in ogni angolo del mondo, e oggi può vantare più di 115 mila utenti registrati attivi sulle sue pagine. La sua storia inizia esattamente quindici anni fa, il 15 gennaio 2001, quando Jimmy Wales – un trader finanziario prestato all’imprenditoria digitale – e Larry Sanger – che aveva appena ultimato il suo dottorato in filosofia – la aprirono come progetto secondario per rilanciare Nupedia, un’enciclopedia online gratuita che si basava su contributi da parte di esperti di vari settori. A un anno dal suo lancio, Nupedia contava soltanto 13 articoli, e Wales e Sanger pensarono che una nuova piattaforma aperta a tutti avrebbe potuto fornire materia prima che poi gli accademici avrebbero potuto correggere o rifinire.

Non si sbagliavano: dopo i primi dodici mesi Wikipedia aveva più di ventimila voci in 18 lingue, ed era rapidamente diventata il progetto su cui puntare, accantonando il resto. Nel 2003 nacque la Wikimedia Foundation, l’organo che gestisce, supporta e raccoglie i fondi con cui opera l’enciclopedia. Da allora è passato molto tempo, ma il controllo è sostanzialmente rimasto saldamente in mano alla community del sito, quella formata dai cosiddetti Wikipedians (“Wikipediani” in italiano), editor instancabili capaci di donare gran parte del loro tempo a una disputa sulla datazione di una battaglia medievale o al miglioramento di una voce riguardante una cittadina nordeuropea.

Dopo un anno Wikipedia aveva più di ventimila voci in 18 lingue, era diventata il progetto su cui puntare

I tempi d’oro dell’enciclopedia, tuttavia, sono finiti da anni. «Classifico il periodo che va dal 2007 a oggi come la fase del declino di Wikipedia», disse nel 2013 Aaron Halfaker, studente della University of Minnesota e autore del paper “The Rise and Decline of an Open Collaboration Community” al MIT Technology Review. Col 2007 coincide infatti il momento di massima popolarità della piattaforma: da allora il numero totale dei volontari che hanno contribuito a ingrandire la versione inglese di Wikipedia si è assottigliato di più di un terzo, e il progetto di Wales si è trovato a dover difendere la sua reputazione davanti a una serie di scandali ed eventi variamente spiacevoli. Il primo risale alla fine del 2005, quando John Seigenthaler, giornalista e assistente amministrativo di Bob Kennedy nei primi anni Sessanta, rivelò che la sua pagina Wikipedia aveva contenuto per 132 giorni un riferimento infamante a una presunta (falsa) connessione tra lui e gli omicidi dei fratelli Kennedy.

Proprio al 2007 risalgono i cambiamenti più sensibili nel sistema di gestione delle pagine e delle modifiche alle suddette (il cosiddetto “vandalismo digitale” che da quel periodo è diventato parte integrante di molte discussioni sulla cultura dell’online): l’introduzione di bot, sistemi di verifica e minime gerarchie in grado di sorvegliare l’enciclopedia dalle onnipresenti minacce di errori e brutte figure. Da allora, tuttavia, il flusso di editing indesiderati non si è mai fermato, e i casi di modifiche capaci di minare l’autorevolezza di Wikipedia sono costantemente all’ordine del giorno. Dopo una partita di calcio dello scorso novembre in cui il Manchester City è stato sconfitto in casa dal Liverpool, un tifoso degli ospiti ha modificato la voce di Wikipedia dell’Etihad Stadium, lo stadio del City, scrivendo tra le altre cose che «il 22 novembre 2015 è stato rinominato Campo d’allenamento del Liverpool U19 in onore dell’umiliazione subita dalla prima squadra del Manchester City a opera del Liverpool».

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La prima homepage di Wikipedia.

I media britannici, tra cui il Guardian, hanno dato molto spazio all’evento. E prima ancora, nel luglio scorso all’improvviso la pagina di Donald J. Trump, noto miliardario candidato alla Presidenza degli Stati Uniti, era rimasta completamente senza testo. A distanza di quindici anni dalla sua prima apparizione, Wikipedia continua a dover fare i conti con molti suoi lati problematici e a perdere utenti, allontanati dalla difficoltà di entrare a far parte della sua comunità. La sua grafica e il suo funzionamento essenziale sono rimasti fedeli a se stessi e quasi invariati da tre lustri, motivo per cui spesso la piattaforma tradisce un senso di inadeguatezza. Nonostante la diaspora di editor, rimane però un fatto incontrovertibile: Wikipedia rimane un punto fisso, imprescindibile, dell’esperienza online. La sua comunità può essere in crisi, ma una qualsiasi veloce ricerca su Google sembra dire il contrario.

Immagine in evidenza di Peter Macdiarmid/Getty Images.
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