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19:47 mercoledì 5 novembre 2025
Il nuovo album di Rosalía non è ancora uscito ma le recensioni dicono che è già un classico Anticipato dal singolo e dal video di "Berghain", Lux uscirà il 7 novembre. Per la critica è il disco che trasforma Rosalia da popstar in artista d’avanguardia.
La nuova serie di Ryan Murphy con Kim Kardashian che fa l’avvocata è stata demolita da tutta la critica All’s Fair centra lo 0 per cento su Rotten Tomatoes, in tutte le recensioni si usano parole come terribile e catastrofe.
Un giornalista italiano è stato licenziato per una domanda su Israele fatta alla Commissione europea Gabriele Nunziati ha chiesto se Israele dovesse pagare la ricostruzione di Gaza come la Russia quella dell'Ucraina. L'agenzia Nova lo ha licenziato.
Lo Studio Ghibli ha intimato a OpenAI di smetterla di usare l’intelligenza artificiale per creare brutte copie dei suoi film Assieme ad altre aziende dell'intrattenimento giapponese, lo Studio ha inviato una lettera a OpenAI in cui accusa quest'ultima di violare il diritto d'autore.
Nel suo discorso dopo la vittoria alle elezioni, il neosindaco di New York Zohran Mamdani ha sfidato Donald Trump Nelle prime dichiarazioni pubbliche e social, il neosindaco ha anche ribadito la promessa di ridisegnare NY a misura di migranti e lavoratori.
Ogni volta che va a New York, Karl Ove Knausgård ha un carissimo amico che gli fa da cicerone: Jeremy Strong E viceversa: tutte le volte che l'attore si trova a passare da Copenaghen, passa la serata assieme allo scrittore.
È uscito il trailer di Blossoms Shanghai, la prima serie tv di Wong Kar-wai che arriva dopo dodici anni di silenzio del regista Negli Usa la serie uscirà il 24 novembre su Criterion Channel, in Italia sappiamo che verrà distribuita su Mubi ma una data ufficiale ancora non c'è.
È morta Diane Ladd, attrice da Oscar, mamma di Laura Dern e unica, vera protagonista femminile di Martin Scorsese Candidata tre volte all'Oscar, una volta per Alice non abita più qui, le altre due volte per film in cui recitava accanto alla figlia.

La Corea del Sud inizierà a pagare i giovani hikikomori per uscire di casa

20 Aprile 2023

Dopo il Giappone, anche la Corea del Sud ha previsto un supporto economico per gli hikikomori, purché siano giovani: a riceverlo sarà soltanto chi rientra nella fascia d’età tra i 9 e i 24 anni. La cifra prevista sarà pari a 650 mila won al mese, circa 450 euro. L’iniziativa è partita dal Ministero dell’Uguaglianza di Genere e della Famiglia, alla luce dei dati allarmanti sul fenomeno del “ritiro sociale volontario cronico” nel Paese. Il Korea Institute for Health and Social Affairs ha infatti stimato circa 338 mila casi di hikikomori nella fascia d’età che va dai 19 ai 39 anni (circa il 3 per cento del totale), con il 40 per cento che ha iniziato l’isolamento già durante l’adolescenza.

L’iniziativa garantisce supporto economico a chi decide di intraprendere percorsi di tipo educativo, formativo, lavorativo o di cura. Tra gli interventi supportati, e citati esplicitamente nel documento, ci sono anche quelli di chirurgia estetica, come la rimozione di cicatrici vistose che potrebbero generare vergogna e ansia legata al giudizio sociale. L’obiettivo dichiarato del governo è quello di «consentire ai giovani reclusi di recuperare la loro vita quotidiana e di reintegrarsi nella società». I politici sudcoreani sono preoccupati soprattutto dell’alto tasso di disoccupazione giovanile, che nel Paese è pari al 7,2 per cento, a fronte di un tasso di natalità tra i più bassi al mondo.

Riportando la notizia, James Greig di Dazed si è soffermato i problemi specifici della Corea del Sud, ricordando che conta il tasso di suicidi più alto di qualsiasi altro Paese con economia sviluppata: «In un Paese che attribuisce un’elevata importanza al successo nel senso più convenzionale, i giovani devono fare i conti con grandi aspettative da parte delle loro famiglie e di uno dei sistemi educativi più stressanti e competitivi del mondo, con poco tempo per le attività che si svolgono nel tempo libero. Di fronte a una pressione così intensa, non sorprende che così tanti giovani vogliano abbandonare la società, in un modo o nell’altro».

Il fenomeno degli hikikomori è nato in Giappone, ma si sta espandendo nel resto del mondo (anche in Italia). Una tendenza, quella di rinchiudersi in casa evitando ogni contatto fisico col mondo esterno, senz’altro esacerbata dalla pandemia e dal modo in cui internet ha ridotto la necessità di comunicazione faccia a faccia. Un problema che però non riguarda soltanto i giovani: in Giappone ci si interroga ormai da anni su quello che viene definito il “problema 80/50”, dove il primo numero indica l’età dei genitori e il secondo quella dei figli ritirati che non sono in grado di mantenersi da soli. Nell’ultimo conteggio sono stati rilevati 613 mila casi di hikikomori over 40.

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