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Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.
Microsoft ha annunciato che dal 5 maggio Skype “chiude” definitivamente L'app non sarà più disponibile, chi ancora si ricorda le credenziali potrà usarle per accedere a Teams.
Alexander Payne sarà il presidente della giuria alla prossima Mostra del cinema di Venezia Il regista torna sul Lido dopo un'assenza di otto anni: l'ultima volta ci era stato per presentare il suo film Downsizing.

Gli ucraini hanno lanciato un’app che conta i soldati russi morti

06 Maggio 2022

Il Comando delle Forze Armate ucraine ha annunciato sui social il lancio di una nuova app: si chiama “Nave da guerra russa, vai a fare in culo” (un ennesimo omaggio al soldato ucraino che, durante l’assedio dell’Isola dei Serpenti, rispose così ai russi che gli intimavano di arrendersi) e serve ad aiutare gli ucraini a tenere il conto di quanti soldati russi muoiono ogni giorno tentando di portare a termine la loro operazione militare speciale. L’app è stata realizzata da Alty, una tech company ucraina, ed è disponibile per il iOS. A breve sarà realizzata una versione per i dispositivi Android. Oltre a tenere il conto dei caduti russi, l’app raccoglie anche informazioni sulle armi e gli equipaggiamenti che i soldati della Federazione lasciano sul campo.

«L’idea ci è venuta seguendo il lavoro del Comando delle Forze Armate, che dall’inizio della guerra ha sempre pubblicato delle dettagliate infografiche sulle perdite subite dall’esercito russo e sui mezzi nemici distrutti durante i combattimenti», ha detto a The Daily Beast Leonid Goriev, amministratore delegato di Alty, «Per questo […] abbiamo realizzato una pratica app con degli splendidi widget per tracciare le perdite degli invasori e contribuire alla nostra vittoria». Nell’app sono incluse delle istruzioni per far apparire le informazioni nella “Today View” di iPhone, in modo tale che gli utenti non debbano nemmeno aprire l’applicazione per consultare gli ultimi aggiornamenti.

In questo momento, il contatore dell’app dice 24 mila soldati russi morti dall’inizio dell’invasione. Numeri, però, che potrebbero essere persino peggiori: a marzo la Nato aveva rivelato che la Federazione avrebbe perso addirittura 40 mila uomini solo nel primo mese di guerra, tra morti, feriti e catturati. Cifre che confermano una sensazione che gli analisti hanno sin dall’inizio dell’attacco russo all’Ucraina: l’esercito di Putin è male organizzato, poco preparato e, da certi punti di vista, scarsamente attrezzato. Se è vero, infatti, che le armi a disposizione dei russi sono superiori a quelle degli ucraini, è vero anche che questi ultimi, per esempio, sembrano essere dotati di kit di primo soccorso migliori di quelli dei loro avversari. Negli scorsi giorni è girata molto sui social una foto che metteva a confronto gli strumenti di primo intervento medico in dotazione ai russi con quelli in dotazione agli ucraini.

In molti (anche tra i russi) sono rimasti sconvolti dall’evidente superiorità dei secondi, un’implicita conferma che c’è qualcosa che non va nella catena di comando russa: forse è vero che a Putin non importa granché di aiutare gli uomini impegnati sul campo di battaglia o forse ha ragione chi dice che lo Stato Maggiore russo sta mentendo al Presidente perché terrorizzato da come potrebbe reagire se venisse a conoscenza del pessimo andamento del conflitto.

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