Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
I posti dove il mondo finisce, secondo Google Street View

Alan Taylor – in parte ispirato da quel giochino generatore di dipendenza che è GeoGuessr – su The Atlantic ha passato del tempo a cercare i limiti estremi delle strade della modalità Street View di Google Maps.
Ci sono infatti dei posti in cui – vuoi per l’intervento umano, vuoi per la conformazione geologica del territorio – le Google car si vedono costrette a fare retromarcia e tornare alla base. Con un po’ di pazienza, Taylor li ha raccolti in una galleria fotografica.

Questa strada alle Hawaii, Kaimu-Chain of Craters Road, è stata coperta dal magma da passate eruzioni del vulcano Kilauea. [Guarda su Google Maps]

Un villaggio sperduto nei pressi di Sund, in Norvegia. [Guarda su Google Maps]

Qui l’ostacolo incontrato da “Big G” è di natura giuridica: l’incrocio Sha Tau Kok dei Nuovi territori, ad Hong Kong, segna l’inizio di una zona di sorveglianza posta fra l’ex colonia inglese e la Cina continentale. [Guarda su Google Maps]

Un molo di Sand Island, parte dell’atollo di Midway (Hawaii). [Guarda su Google Maps]
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Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.