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Tra i 12 film nella shortlist dell’Oscar al Miglior film internazionale ce ne sono tre che parlano di Palestina È invece rimasto fuori dalla lista Familia: il film di Francesco Costabile, purtroppo, non ha passato neanche la prima selezione dell’Academy.
I sostenitori di Trump sono andati sotto l’ultimo post Instagram di Romy Reiner a festeggiare la morte del padre A fomentare ulteriormente il loro odio è stata la breve didascalia del post che contiene una frase contro Trump.
La Spagna introdurrà un abbonamento mensile di 60 euro per viaggiare con tutti i mezzi pubblici in tutto il Paese È il secondo Paese in Europa che prende un'iniziativa simile: prima c'era stata la Germania, il cui abbonamento mensile costa anche meno.
Amazon installerà nei Kindle una AI che ti spiega i libri se non li hai capiti
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Il distributore americano Neon ha organizzato una proiezione per soli manager di No Other Choice di Park Chan-wook, che è un film su un uomo che uccide manager Con tanto di lettera indirizzata a tutti i Ceo delle aziende Fortune 500, invitati a vedere il film il 17 dicembre a New York alle ore 17 locali.
Zohran Mamdani ha fatto una performance in un museo di New York invitando i cittadini a dirgli quello che pensano di lui Ispirandosi alla celebre performance di Marina Abramović, il sindaco ha offerto colloqui di tre minuti a chiunque volesse parlargli.

Gli americani si stanno italianizzando? Un terzo dei giovani vive coi genitori

26 Maggio 2016

Adulti che vivono coi genitori: un tempo era il genere di cose per cui gli anglosassoni ironizzavano a proposito degli italiani, adesso invece sta diventando la norma anche negli Stati Uniti. Per la prima volta nella storia, infatti, il numero di giovani adulti che vivono con uno o con entrambi i genitori ha superato il numero dei giovani adulti che vivono con un partner (cioè fidanzato/a, moglie o marito).

Lo rivela una ricerca recente del centro di studi statistici Pew, che si basa sull’elaborazione di dati del 2014. La notizia ha suscitato qualche reazione di sorpresa, in una cultura dove l’indipendenza è un valore fondamentale e vivere con mamma e papà dopo i 18 anni (per non parlare di dopo o 25 o dopo i 30) è stato a lungo poco dignitoso.

Per esempio Quartz ci ha dedicato un pezzo intitolato “Young adults in the US are now more likely to be roommates with their parents than with partners”. Come si può vedere dalla tabella qui sopra, più del 32 per cento degli americani di età compresa tra i 18 e i 34 anni vive con i genitori, mentre soltanto il 31 per cento abita con il proprio partner: i restanti vivono da soli o con coinquilini.

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Da notare che ci sono stati momenti storici passati il numero di giovani adulti americani viveva con i genitori era più alto di oggi. Ma in quelle fasi storiche era anche assai più diffuso il matrimonio in giovane età, dunque i giovani che vivevano in coppia erano molti di più rispetto a quelli che abitavano con mamma e papà; scarseggiavano invece i single e quelli che stavano con coinquilini.

Nei decenni scorsi, invece si era imposto negli Usa il modello dell’uscire di casa già a 18 anni, specie per chi frequentava l’università, e la percezione diffusa che vivere coi genitori dopo i 25 fosse particolarmente inusuale, complici una congiuntura economica favorevole e fattori culturali.

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In Italia, invece, vivere coi genitori anche dopo i 25 o dopo i 30 non ha mai comportato stigmi sociali particolari. Negli anni Novanta e nei primi anni Duemila questa differenza aveva suscitato stupore, o addirittura ilarità, nella stampa anglosassone. “At 30-Something, Leave Home? Mamma Mia, No!”, ironizzava il New York Times. “Italian mammas making offers their sons can’t refuse”, spiegava il Guardian. 

In Italia il numero di giovani tra i 18 e i 34 anni che vivono ancora coi genitori resta molto più alto rispetto a quello negli statunitense: da noi sono il 66 per cento, contro il 32 degli Usa. Ma il gap, come dimostrano i dati recenti, si sta riducendo. I ragazzi americani si stanno “italianizzando”?

Due giovani tifosi americani a una partita di calcio Usa-Messico per la qualificazione dei mondiali 2006 (Jonathan Daniel/Getty Images)
 
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