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03:44 venerdì 7 novembre 2025
Si è scoperto che uno degli arrestati per il furto al Louvre è un microinfluencer specializzato in acrobazie sulla moto e consigli per mettere su muscoli Abdoulaye N, nome d'arte Doudou Cross Bitume, aveva un bel po' di follower, diversi precedenti penali e in curriculum anche un lavoro nella sicurezza del Centre Pompidou.
La Presidente del Messico Claudia Sheinbaum è stata molestata da un uomo in piazza, in pieno giorno e durante un evento pubblico Mentre parlava con delle cittadine a Città del Messico, Sheinbaum è stata aggredita da un uomo che ha provato a baciarla e le ha palpato il seno.
Una foto di Hideo Kojima e Zerocalcare al Lucca Comics ha scatenato una polemica internazionale tra Italia, Turchia e Giappone L'immagine, pubblicata e poi cancellata dai social di Kojima, ha fatto arrabbiare prima gli utenti turchi, poi quelli italiani, per motivi abbastanza assurdi.
Nella vittoria di Mamdani un ruolo importante lo hanno avuto anche i font e i colori della sua campagna elettorale Dal giallo taxi alle locandine alla Bollywood, il neo sindaco di New York ha fatto un uso del design diverso da quello che se ne fa di solito in politica.
Il nuovo album di Rosalía non è ancora uscito ma le recensioni dicono che è già un classico Anticipato dal singolo e dal video di "Berghain", Lux uscirà il 7 novembre. Per la critica è il disco che trasforma Rosalia da popstar in artista d’avanguardia.
La nuova serie di Ryan Murphy con Kim Kardashian che fa l’avvocata è stata demolita da tutta la critica All’s Fair centra lo 0 per cento su Rotten Tomatoes, in tutte le recensioni si usano parole come terribile e catastrofe.
Un giornalista italiano è stato licenziato per una domanda su Israele fatta alla Commissione europea Gabriele Nunziati ha chiesto se Israele dovesse pagare la ricostruzione di Gaza come la Russia quella dell'Ucraina. L'agenzia Nova lo ha licenziato.
Lo Studio Ghibli ha intimato a OpenAI di smetterla di usare l’intelligenza artificiale per creare brutte copie dei suoi film Assieme ad altre aziende dell'intrattenimento giapponese, lo Studio ha inviato una lettera a OpenAI in cui accusa quest'ultima di violare il diritto d'autore.

Le gif compiono trent’anni

29 Maggio 2017

Le gif compiono trent’anni: infatti sono state inventate nel 1987, tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, da Steve Wilhite, un programmatore della società Compuserve. Cosa che, tra l’altro, rende le gif più vecchie di qualche anno rispetto allo stesso world wide web. Klint Finley ha ricordato su Wired la sua storia: «Oggi le gif sono sinonimo di brevi animazioni in loop, però hanno avuto il loro inizio come immagini fisse», scrive il giornalista. «Compuserve aveva bisogno di un formato grafico che funzionasse su tutti i computer. A quei tempi, il mercato dei PC era diviso tra molte società, incluse Apple, Atari, Commodore, IBM e Tandy, ognuna con standard differenti di visualizzazione grafica», così la compagnia incaricò Wilhite di «trovare un formato semplice che funzionasse su ogni macchina». Inoltre serviva che il formato permettesse di «visualizzare velocemente immagini nitide con connessioni lente».

fdc

Non è un caso, nota il giornalista, che anche «l’altro principale formato d’immagini del web, il jpeg» sia stato sviluppato nello stesso periodo. Wilhite completò il suo progetto nel maggio del 1987 e Compuserve iniziò a utilizzarlo il mese successivo. Nel giro di qualche anno, all’inizio degli anni Novanta, arrivò il world wide web, inventato dal britannico Tim Berners-Lee. E fu proprio il web, scrive Finley «a fare delle gif quello che sono oggi». Come qualcuno ricorderà, infatti, i siti della prima ora erano pieni di semplicissime (e kitschissime) immagini animate che utilizzavano il formato gif, come per esempio il simbolo onnipresente di “under construction”.

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Uno dei primi meme in senso lato, insomma uno dei primi contenuti a diventare virale sul web, è stato proprio una gif: il dancing baby, seguito da Hampster Dance, una sequenza di gif caricata su una pagina di Geocities. Come ricorda Finley, nei primi anni della diffusione di massa del web, si verificò una vera e propria «epidemia delle gif» che però «finì di colpo, rapidamente così com’era iniziata» e per un po’ le gif scomparvero dai siti. Poi, con la diffusione su vasta scala dei social media e degli smartphone, all’inizio degli anni Dieci, le gif sono tornate, vivendo un momento di seconda giovinezza, non più come elementi di siti, ma come parte di conversazioni: «Le gif divennero una nuova forma di espressione. Brevi clip di persone che applaudono, sbattono la testa sul tavolo, o ballano hanno sostituito il testo, mentre gif più nuove ed artistiche sono emerse come una forma di micro-intrattenimento».

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