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12:08 venerdì 21 novembre 2025
Lorenzo Bertelli, il figlio di Miuccia Prada, sarà il nuovo presidente di Versace Lo ha rivelato nell'ultimo episodio del podcast di Bloomberg, Quello che i soldi non dicono.
Il più importante premio letterario della Nuova Zelanda ha squalificato due partecipanti perché le copertine dei loro libri erano fatte con l’AI L'organizzatore ha detto che la decisione era necessario perché è importante contrastare l'uso dell'AI nell'industria creativa.
Per evitare altre rapine, verrà costruita una stazione di polizia direttamente dentro il Louvre E non solo: nei prossimi mesi arriveranno più fondi, più telecamere, più monitor, più barriere e più addetti alla sicurezza.
L’unico a volere il water d’oro di Cattelan andato all’asta è stato un parco di divertimenti Lo ha comprato per dodici milioni di dollari: è stata l'unica offerta per un'opera che ne vale dieci solo di materiale.
Angoulême, uno dei più prestigiosi festival di fumetti al mondo, quest’anno potrebbe saltare a causa di scandali, boicottaggi e tagli ai finanziamenti L'organizzazione è accusata di aver provato a insabbiare un'indagine su uno stupro e centinaia di artisti hanno deciso di non partecipare in protesta. L'edizione 2026 è a rischio.
Il guasto di Cloudflare è stato così grave che ha causato anche il guasto di Downdetector, il sito che si occupa di monitorare i guasti su internet Oltre a X, ChatGPT, Spotify e tanti altri, nel down di Cloudflare è andato di mezzo anche il sito a cui si accede quando tutti gli altri sono inaccessibili.
Il nuovo film di Sydney Sweeney sta andando così male che il distributore si rifiuta di rivelarne gli incassi Christy sembra destinato a diventare il peggior flop dell'anno, il quarto consecutivo nel 2025 dell'attrice.
Diversi grandi hotel sono stati accusati di fare offerte ingannevoli e fuorvianti su Booking L’authority inglese che si occupa di pubblicità ha scoperto che quelle convenientissime offerte non sono mai davvero così convenienti.

Le gif compiono trent’anni

29 Maggio 2017

Le gif compiono trent’anni: infatti sono state inventate nel 1987, tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, da Steve Wilhite, un programmatore della società Compuserve. Cosa che, tra l’altro, rende le gif più vecchie di qualche anno rispetto allo stesso world wide web. Klint Finley ha ricordato su Wired la sua storia: «Oggi le gif sono sinonimo di brevi animazioni in loop, però hanno avuto il loro inizio come immagini fisse», scrive il giornalista. «Compuserve aveva bisogno di un formato grafico che funzionasse su tutti i computer. A quei tempi, il mercato dei PC era diviso tra molte società, incluse Apple, Atari, Commodore, IBM e Tandy, ognuna con standard differenti di visualizzazione grafica», così la compagnia incaricò Wilhite di «trovare un formato semplice che funzionasse su ogni macchina». Inoltre serviva che il formato permettesse di «visualizzare velocemente immagini nitide con connessioni lente».

fdc

Non è un caso, nota il giornalista, che anche «l’altro principale formato d’immagini del web, il jpeg» sia stato sviluppato nello stesso periodo. Wilhite completò il suo progetto nel maggio del 1987 e Compuserve iniziò a utilizzarlo il mese successivo. Nel giro di qualche anno, all’inizio degli anni Novanta, arrivò il world wide web, inventato dal britannico Tim Berners-Lee. E fu proprio il web, scrive Finley «a fare delle gif quello che sono oggi». Come qualcuno ricorderà, infatti, i siti della prima ora erano pieni di semplicissime (e kitschissime) immagini animate che utilizzavano il formato gif, come per esempio il simbolo onnipresente di “under construction”.

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Uno dei primi meme in senso lato, insomma uno dei primi contenuti a diventare virale sul web, è stato proprio una gif: il dancing baby, seguito da Hampster Dance, una sequenza di gif caricata su una pagina di Geocities. Come ricorda Finley, nei primi anni della diffusione di massa del web, si verificò una vera e propria «epidemia delle gif» che però «finì di colpo, rapidamente così com’era iniziata» e per un po’ le gif scomparvero dai siti. Poi, con la diffusione su vasta scala dei social media e degli smartphone, all’inizio degli anni Dieci, le gif sono tornate, vivendo un momento di seconda giovinezza, non più come elementi di siti, ma come parte di conversazioni: «Le gif divennero una nuova forma di espressione. Brevi clip di persone che applaudono, sbattono la testa sul tavolo, o ballano hanno sostituito il testo, mentre gif più nuove ed artistiche sono emerse come una forma di micro-intrattenimento».

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