Uno dei capisaldi del Green Deal europeo sulla mobilità, la rinascita dei treni notturni, si è arenato tra burocrazia infinita e alti costi.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani
Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.
In Giappone vedere un uomo con addominali scolpiti che aiuta un’anziana ricoverata ad alzarsi dalla poltrona con delicatezza è scena che potrebbe diventare sempre più comune. Si tratta infatti dell’iniziativa di un’azienda del settore dell’assistenza, settore alle prese con un momento di forte una crisi: la bassa natalità e l’alto numero di anziani hanno mandato in sofferenza il sistema nipponico, che fatica ad attrarre giovani verso questa professione.
Tokyo Weekender racconta la storia di Visionary Co., azienda che nelle sue 19 strutture sparse per tutto il Giappone ha cominciato ad assumere culturisti come badanti per gli anziani. L’iniziativa, soprannominata “Macho Care”, è una campagna promozionale di cui, nelle intenzioni, dovrebbe beneficiare tutto il settore. L’idea è quella di utilizzare l’immagine dei bodybuilder per attrarre soprattutto i giovani maschi verso questa professione, svolta in amplissima maggioranza dalle donne. Per quanto sui generis, la “Macho Care” è il segnale di una situazione di oggettiva difficoltà in cui versano queste aziende in Giappone: secondo il ministero della Salute, infatti, entro il 2040 serviranno oltre due milioni e mezzo di caregiver per assistere la popolare anziana, ovvero circa 600 mila unità in più di quelle disponibili oggi.
Uno dei bodybuilder intervistati dalla testata è un ex militare della Forza di autodifesa giapponese, un uomo che ha vinto varie gare amatoriali di bodybuilding. Ha spiegato il motivo per cui ha detto di sì, cominciando a lavorare con gli anziani: «Ho accettato perché penso sia una forma allenamento piacevole e che può avere un impatto positivo anche sulla società». Ai caregiver palestrati che lavorano nelle case di cura vengono riservate attenzioni speciali: possono dedicare fino a due ore al giorno all’allenamento in palestra, con bonus aggiuntivi legati non solo all’assistenza ma anche alle loro performance da culturisti. I primi riscontri su questi badanti giovani e muscolosi indicano che gli anziani hanno reagito positivamente alla novità: parlare e scherzare con persone così “strane” li ha messi di buonumore e li ha allontanati per un po’ da quella solitudine di cui spesso soffrono le persone nelle strutture di cura.