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La Sagrada Família è diventata la chiesa più alta del mondo Il posizionamento di una parte della torre centrale sopra la navata ha portato l’altezza della chiesa a 162,91 metri superando i 161,53 della guglia della cattedrale di Ulm, in Germania
A giudicare dai nomi coinvolti, Hollywood punta molto sul film di Call of Duty Un veterano dei film bellici e lo showrunner del momento sono i due nomi chiamati a sdoganare definitivamente i videogiochi al cinema.
Domani verrà inaugurato il nuovo, gigantesco museo egizio all’ombra delle piramidi Sarà il museo più grande del mondo dedicato a una singola civiltà e punta a rilanciare il turismo in crisi in Egitto.
Le dimensioni del massacro in Sudan sono visibili nelle immagini satellitari Il Paese è devastato dal 2023 da una sanguinosa guerra civile su base etnica scatenata dalle Forze di Supporto Rapido (RSF).
Il colpo più duro all’ex principe Andrea non è stata la revoca del titolo, ma il linguaggio usato nel comunicato ufficiale Gli esperti sono rimasti scioccati dal linguaggio “brutale” utilizzato da Buckingham Palace per annunciare che Andrea non sarà più principe.
L’operazione anti narcos a Rio de Janeiro è stata la più sanguinosa nella storia della città 2.500 agenti delle forze speciali brasiliane hanno attaccato il noto gruppo di narcotrafficanti Commando rosso, provocando 138 morti.
La quarta stagione di The White Lotus sarà ambientata tra Parigi e la Costa Azzurra Saltato l’accordo commerciale con la catena di hotel Four Seasons, HBO sta cercando hotel di lusso vista Senna come set della nuova stagione.
Robert Pattinson sta per lanciare la sua carriera da cantante  L’attore di Batman e Mickey 17 ha registrato sette canzoni da solista, realizzando un’ambizione che coltiva sin dai tempi di Twilight. 

Gialli da spiaggia: Corpi al sole

02 Giugno 2011

Delle volte si ha paura di  fumare vicino a gambe che profumano di benzene, poi ci sono baci lasciati su braccia che sanno di liquirizia e strane fini di giornata che si sciolgono sul fondo bianco della doccia lasciando un alone arancione. La stagione dell’auto abbronzante, quella strana miscela di colore, odore e consistenza che non riesce a spacciarsi per crema solare, è un rituale che persiste. Segnale di weekend non andati a buon fine, smania e desiderio di un colore che per troppi mesi è mancato nelle alte sfere dell’umore, lo strano colorito che si acquisisce con una spalmata di crema autoabbronzante vede nei capricci del mese di giugno i giorni di massima esposizione.

Spalmare responsabilmente. Spalmarsi con rigore una lozione per il corpo che odora di sostanze miscelate continua a renderci più tranquilli di un’ingestibile seduta di lampade che, oltre a smuovere orizzonti anni Novanta, implicano uno shock cutaneo non indifferente. Invece. La sublimazione con cui le creme autoabbronzanti sono proposte dai brand di maquillage è da Alta Scuola: illuminanti compresi di polvere di diamanti (vero, non un modo di dire,) fondotinta solo “leggermente” più speziati, terre argillose che ripescano le tradizioni berbere per rinnegare le rughe, e poi loro, le creme idratanti per quella pelle che vi sta tradendo colpita a sangue dall’aria condizionata. Ecco optare in quel momento per una crema che oltre ad ammorbidire la pelle la tinteggia con nonchalance è una delle più abbordabili estorsioni della cosmesi in tempi pre-mare.

La caduta degli dei. Escludiamo un segmento in declino: l’autoabbronzante aggressivo, quello che lascia striature odorose  e colorate rischio tie&dye. Una parte di pubblico da spiaggia lo trova necessario per affrontare il primo mare con orgoglio. Il rischio che l’avvicinarsi all’acqua salina rovini tutta una tinteggiatura da set cinematografico è il motivo per cui spesso questi solari “invasivi” sono utilizzati da quei tipi che per primi siglano il mensile alla palestra open air del lido.  Nomi esotici per solari che permettono un’abbronzatura da birra da maggio a settembre(poco leggenda e molto testata quella per cui il sole aggredirebbe meglio la pelle spruzzata di malto). Una volta dimenticato di cospargersi i sogni sono infranti e il colore ritorna soggetto ai vezzi del sole. L’autoabbronzante di questo tipo rimane patrimonio di una generazione più verosimile al litorale raccontato da Tondelli, mentre, ancora più spudorate (e spudorati chi le compra troppo presto) sono le creme solari che anticipano già a febbraio abbronzature da culturisti losangelini, ma queste sono lozioni per il corpo che già dal packaging effetto Hawaii rivelano la missione non troppo nascosta: creare dipendenze di estati eterne salvo massacrare la pelle e farla invecchiare di anni.

Siero di eterna giovinezza. Torniamo alle “simulazioni di abbronzatura” difficilmente riconoscibili. Mentre le prime avventuriere salite in barca iniziano a omaggiare il 40esimo di Lancaster, brand fiero di essere il leader nel beauty soleil che ha introdotto il salvifico betacarotene mixato a ricerche anti invecchiamento cutaneo sviluppando (con qualche aiutino colore anche qui) il concetto di “prolungamento dell’abbronzatura”, la cosmesi di settore solari ha spinto di più sull’omologazione: quella che, quando sono messi tutti in fila indiana, non fa capire all’ospite entrato in bagno che crema serve a cosa. Tanti tubetti opacizzati che svettano ordinati creando uno skyline idratante perfetto. Per scovare la crema di auto aiuto solare bisogna, di nuovo, tornare segugi. E annusare.

Cosmesi da mare. Ma occhio a non cadere in fallo: tra le tante creme colorate annusabili molte sono tutto fuorché folli autoabbronzanti in grado di minare la tenerezza della pelle non più elastica. Le creme che donano un’abbronzatura istantanea non calmano uno spettro ereditato (e imparato) dalle zie con i lettini in prima fila: l’invecchiamento della pelle causata dai raggi ultravioletti. Autoabbronzanti dal nauseabondo aroma di liquirizia e pelle scottata omettono che la pelle viene mordicchiata dal sole anche se coperta da una mistura cremosa “pro” sole. E allora ecco il ritorno di stagione. Per chi è ancora in tempo e vuole evitare la pelle sempre più dura al tocco causa sole eccessivo l’unica tinteggiatura concessa prima di settimane sole&sale rimane la terracotta, quella tinta naturalissima da applicare con estrema moderazione. Solo per lasciare intendere che c’è una versione pulita dei fatti (cioè che la vostra pelle non è verdognola ma gode di ottima salute) e che la volete svelare solo ad Agosto inoltrato. E magari finché c’è tempo e il sole non vi coglie per davvero marcandovi, il viso riprendete a osare anche sul maquillage: non c’è tela migliore di una pelle ancora bianca per alzare il tiro (e gli zigomi) e scegliere un blush rosso fuoco (come quello limited di Chanel). Tocco di colore artificiale e sopra le righe.  Ma per nulla incendiabile.

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