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20:32 mercoledì 17 settembre 2025
Nel nuovo film di Carlo Verdone ci sarà anche Karla Sofía Gascón, la protagonista caduta in disgrazia di Emilia Pérez La notizia ha permesso a Scuola di seduzione di finire addirittura tra le breaking news di Variety.
Enzo Iacchetti che urla «Cos’hai detto, stronzo? Vengo giù e ti prendo a pugni» è diventato l’idolo di internet Il suo sbrocco a È sempre Cartabianca sul genocidio a Gaza lo ha fatto diventare l'uomo più amato (e memato) sui social.
Ci sono anche Annie Ernaux e Sally Rooney tra coloro che hanno chiesto a Macron di ripristinare il programma per evacuare scrittori e artisti da Gaza E assieme a loro hanno firmato l'appello anche Abdulrazak Gurnah, Mathias Énard, Naomi Klein, Deborah Levy e molti altri.
Per Tyler Robinson, l’uomo accusato dell’omicidio di Charlie Kirk, verrà chiesta la pena di morte  La procura lo ha accusato di omicidio aggravato, reato per il quale il codice penale dello Utah prevede la pena capitale. 
Una editorialista del Washington Post è stata licenziata per delle dichiarazioni contro Charlie Kirk Karen Attiah ha scoperto di essere diventata ex editorialista del giornale proprio dopo aver fatto sui social commenti molto critici verso Kirk.
In Nepal hanno nominato una nuova Presidente del Consiglio anche grazie a un referendum su Discord Per la prima volta nella storia, una piattaforma pensata per tutt'altro scopo ha contribuito all'elezione di un Primo ministro.
Amanda Knox è la prima ospite della nuova stagione del podcast di Gwyneth Paltrow Un’intervista il cui scopo, secondo Paltrow, è «restituire ad Amanda la sua voce», ma anche permetterle di promuovere il suo Substack.
Luigi Mangione non è più accusato di terrorismo ma rischia comunque la pena di morte L'accusa di terrorismo è caduta nel processo in corso nello Stato di New York, ma è in quello federale che Mangione rischia la pena capitale.

Prima di perdere le elezioni in Romania, George Simion aveva detto di voler “melonizzare” l’Europa

Un obiettivo che, almeno in Romania, è vicinissimo a raggiungere, visti i risultati del primo turno delle presidenziali.

05 Maggio 2025

Nel momento in cui scriviamo, George Simion è il favorito per la vittoria nelle elezioni presidenziali in Romania. Al primo turno ha preso il 40 per cento dei voti, una vittoria nettissima che tutti gli osservatori si aspettano di vedere confermata anche al ballottaggio. Lo sfidante di Simion sarà l’attuale sindaco di Bucarest, il centrista Nicușor Dan, che al primo turno si è fermato al 21 per cento dei consensi.

Come spesso capita con i vincitori che nessuno si aspettava di vedere vincere, in questi giorni su tutti i giornali e siti si leggono profili di Simion che cercano di rispondere alla domanda “ma da dove viene questa persona e come è possibile che ci siamo accorti soltanto adesso della sua esistenza?”. E in tutti questi profili c’è un aneddoto che torna sempre: quella volta in cui Simion si disse un grandissimo sostenitore di Giorgia Meloni (e, va da sé, di Trump) e addirittura si augurò la «melonizzazione» dell’Europa intera. «Non è mica un caso che sia così felice di appartenere, con il mio partito, alla stessa famiglia politica di Meloni», aveva detto Simion in un’intervista concessa a Politico il 23 novembre del 2024. “Stiamo assistendo alla melonizzazione d’Europa”, aveva aggiunto.

L’intervista era poi proseguita con una frase che oggi è facile definire profetica: «E vedrete, adesso arriverà anche la simionizzazione». Queste parole Simion le ha pronunciate prima che la politica rumena venisse stravolta dallo scandalo Călin Georgescu: un anno fa sembrava sarebbe stata lui a vincere le elezioni, ma poi quelle stesse elezioni furono annullate dalla Corte Suprema rumena e Georgescu accusato di aver essere, sostanzialmente, una marionetta di Vladimir Putin.

Georgescu a queste nuove elezioni non ha partecipato perché la sua candidatura è stata respinta dall’ufficio elettorale rumeno, ma la vittoria di Simion sarà sicuramente una consolazione per lui: tra i due c’è un’alleanza politica di vecchio corso, Simion e il suo partito avevano proposto Georgescu come Presidente del Consiglio nel 2020 e di nuovo nel 2021, e nel 2022 Simion aveva addirittura deciso di affidargli la presidenza del partito. Non se ne fece nulla a causa di alcune dichiarazione in cui Georgescu esprimeva una malcelata simpatia per la Guardia di ferro e Ion Antonescu

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Con una nota all'articolo, l'editor della testata femminista si è trovato costretto a condannare l'accaduto.