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13:30 giovedì 18 settembre 2025
Il late show di Jimmy Kimmel è stato sospeso per dei commenti di Kimmel su Charlie Kirk Commenti che però Jimmy Kimmel non ha mai fatto.
Nel nuovo film di Carlo Verdone ci sarà anche Karla Sofía Gascón, la protagonista caduta in disgrazia di Emilia Pérez La notizia ha permesso a Scuola di seduzione di finire addirittura tra le breaking news di Variety.
Enzo Iacchetti che urla «Cos’hai detto, stronzo? Vengo giù e ti prendo a pugni» è diventato l’idolo di internet Il suo sbrocco a È sempre Cartabianca sul genocidio a Gaza lo ha fatto diventare l'uomo più amato (e memato) sui social.
Ci sono anche Annie Ernaux e Sally Rooney tra coloro che hanno chiesto a Macron di ripristinare il programma per evacuare scrittori e artisti da Gaza E assieme a loro hanno firmato l'appello anche Abdulrazak Gurnah, Mathias Énard, Naomi Klein, Deborah Levy e molti altri.
Per Tyler Robinson, l’uomo accusato dell’omicidio di Charlie Kirk, verrà chiesta la pena di morte  La procura lo ha accusato di omicidio aggravato, reato per il quale il codice penale dello Utah prevede la pena capitale. 
Una editorialista del Washington Post è stata licenziata per delle dichiarazioni contro Charlie Kirk Karen Attiah ha scoperto di essere diventata ex editorialista del giornale proprio dopo aver fatto sui social commenti molto critici verso Kirk.
In Nepal hanno nominato una nuova Presidente del Consiglio anche grazie a un referendum su Discord Per la prima volta nella storia, una piattaforma pensata per tutt'altro scopo ha contribuito all'elezione di un Primo ministro.
Amanda Knox è la prima ospite della nuova stagione del podcast di Gwyneth Paltrow Un’intervista il cui scopo, secondo Paltrow, è «restituire ad Amanda la sua voce», ma anche permetterle di promuovere il suo Substack.

I peggiori esempi di adeguamento alla GDPR da parte delle aziende

30 Maggio 2018

Ormai abbiamo familiarizzato con le email delle aziende che ci presentano le loro nuove policy di privacy. Ne avevamo parlato commentando i consigli del NYT, che avvertiva: anche se tante e incomprensibili, è meglio dar loro una letta, per avere sotto controllo i dati che rendiamo disponibili. Dal 25 maggio, data di inizio dell’efficacia giuridica della GDPR, sono diverse le aziende che hanno trovato modi di aggirare o distorcere il regolamento europeo, adottando le soluzioni più divertenti. Owen Williams, ispirato dalle trovate creative di alcune di esse, ha aperto un blog chiamato GDPR Hall of Shame, dove ha raccolto gli esempi più significativi.

Il senso del blog è quello di riportare in maniera ironica le peggiori gaffe digitali delle aziende: ci siti che hanno preso alla leggera la GDPR e altri che hanno trovato sottili espedienti per far passare inosservate le proprie riforme di policy, senza risolvere davvero il problema. Iceland l’ha scritto in caratteri minuscoli sugli scontrini, Ghostery l’ha accidentalmente comunicato per email a 500 persone in cc, Zoom ne ha approfittato per deviare chi legge verso la ricezione di newsletter ancora più frequenti. La Hall of Shame raccoglie i tweet e gli screen che Williams trova sui social media, e finora ne ha raccolte una ventina.

L’esempio peggiore è quello di Tumblr, che rende inagibile la scelta delle opzioni di privacy elencando in fila 250 caselle da spuntare individualmente. Yeelight ha optato direttamente per il blocco del sito agli utenti europei, che risultano essere «incompatibili» con le loro policy. In altri casi, riportati dallo stesso Williams a Motherboard, è difficile soltanto capire cosa vogliano dire le voci “opt out” e “consent”. La sfida della GDPR sta proprio nella sua minuziosità che ha messo in crisi molti siti internet, sia nel modo in cui adattarsi al regolamento sia nel modo in cui comunicarlo. Ma è pur vero, dice Williams, che le aziende hanno avuto molto tempo per prepararsi alla GDPR: il regolamento è stato infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale Europea e successivamente entrato in vigore il 25 maggio di due anni fa.

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