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Si è scoperto che Oliver Sacks “ritoccò” alcuni casi clinici per rendere i suoi libri più appassionanti e comprensibili Un'inchiesta del New Yorker ha rivelato diverse aggiunte e modifiche fatte da Sacks ai veri casi clinici finiti poi nei suoi libri.
Lo 0,001 per cento più ricco della popolazione mondiale possiede la stessa ricchezza della metà più povera dell’umanità, dice un rapporto del World Inequality Lab Nella ricerca, a cui ha partecipato anche Thomas Piketty, si legge che le disuguaglianze sono ormai diventate una gravissima urgenza in tutto il mondo.
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La Casa Bianca non userà più il font Calibri nei suoi documenti ufficiali perché è troppo woke E tornerà al caro, vecchio Times New Roman, identificato come il font della tradizione e dell'autorevolezza.
La magistratura americana ha pubblicato il video in cui si vede Luigi Mangione che viene arrestato al McDonald’s Il video è stato registrate dalle bodycam degli agenti ed è una delle prove più importanti nel processo a Mangione, sia per la difesa che per l'accusa.
David Byrne ha fatto una playlist di Natale per chi odia le canzoni di Natale Canzoni tristi, canzoni in spagnolo, canzoni su quanto il Natale sia noioso o deprimente: David Byrne in versione Grinch musicale.
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Sempre più persone si uniscono agli scream club, cioè dei gruppi in cui per gestire lo stress invece di andare dallo psicologo ci si mette a urlare in pubblico Nati negli Stati Uniti e arrivati adesso anche in Europa, a quanto pare sono un efficace (e soprattutto gratuito) strumento di gestione dello stress.

La versione di Shteyngart

Incontri e incroci con una delle voci più interessanti della letteratura contemporanea.

14 Agosto 2019

Nel 2002 sono andato in Canada sulle strade di un romanzo che mi era piaciuto molto, La Versione di Barney di Mordecai Richler. Ci scrissi un lungo reportage in cinque puntate che poi è diventato un libro. Qualche tempo dopo il mio viaggio, lo scrittore americano di origine russa, Gary Shteyngart, allora trentenne ma già autore di un formidabile romanzo di formazione, Il manuale del debuttante russo, ebbe la mia stessa idea e andò alla scoperta dei luoghi di Barney tra Montreal e Toronto. Ne scrisse anche lui cinque puntate per Slate. La coincidenza mi colpì: due coetanei molto diversi, uno di Alcamo (Trapani) pronto a trasferirsi a New York, l’altro di Leningrado, Urss, emigrato a sette anni in America, entrambi innamorati dello stesso romanzo canadese e interessati ad approfondire le opere del suo autore e a respirare la sua stessa aria.

Ci scambiammo un messaggio via email, successivamente gli mandai il libro e infine ci siamo incontrati più volte a Capri e a New York, l’ultima volta per caso su Park Avenue, davanti all’esclusivo Racquet Club, quasi fossimo due personaggi del suo nuovo, splendido, romanzo Lake Success che Guanda ha mandato in libreria col titolo Destinazione America. Nel libro Shteyngart racconta la storia di un multimilionario gestore di fondi miliardari che fugge dalle agiatezze di Manhattan e dai problemi familiari, anche perché inseguito da un’inchiesta giudiziaria, alla ricerca di sé stesso, della sua ex fidanzata, di un senso da dare alla sua vita e all’America, che si sta per consegnare a Donald Trump. Senza soldi e senza protezioni, innamorandosi e facendosi turlupinare, il picaresco protagonista del romanzo attraversa l’America con i fetidi autobus Greyhound, in un super esilarante e super triste viaggio on the road che Shteyngart ha fatto sul serio prima di scriverne, così come di recente, per conto di una rivista, si è avventurato a prendere il treno che da Napoli arriva a Palermo. A Park Avenue, quando mi ha parlato del suo progetto italiano, l’ho avvertito: «Guarda che ci metti più che ad attraversare l’America con l’autobus e temo che sarà anche più pericoloso». E lui: «Sarà bellissimo».

La voce letteraria di Shteyngart è affine a quella di Mordecai Richler, ironica e romantica, divertente e triste, privata e politica. Entrambi si sentono esiliati, felicemente esiliati nel loro Paese: l’ebreo russo in America e l’ebreo anglofono nel Quebec francofono. Con Destinazione America, Shteyngart è l’immigrato che ce l’ha fatta, ma col problema che a non farcela sembra essere il suo Paese.

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