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Funny Men

Jon Hamm, il Don Draper di Mad Men: star del miglior tv drama del momento, è anche un ottimo attore comico, ed ecco una carrellata di video a dimostrarlo.

di Pietro Minto

Don Draper non ride spesso. Sogghigna, al massimo. Accenna a un sorrisino quando esagera con il whiskey – cosa che succede spesso, ma raramente con un mood piacevole. Mad Men è dopotutto un drama il cui protagonista vive trascinandosi dietro una doppia personalità e un passato ignoto ai più. Poco da ridere, quindi. I rari momenti di divertimento sono appannaggio degli altri personaggi, suoi colleghi e sottoposti, anche loro con il loro sacco di buio alle spalle, ma più facili alla risata, meglio se collettiva. Così Don è e rimane un personaggio serio e triste: il suo sorriso e la sua risata sono nella maggior parte dei casi alcolici, particolare che li rende tragici.

 

 

Jon Hamm invece, l’attore che gli dà vita, ride di continuo, e sa far ridere. 42enne, fidanzanto da tempo immemore con l’attrice e sceneggiatrice Jennifer Westfeldt, Hamm è il protagonista di uno dei migliori show del mondo, un uomo felice e intelligente. Lontano dallo stereotipo del belloccio senza cervello (e d’altronde quale belloccio senza cervello riuscirebbe a interpretare Don Draper?), offre al mondo intero parecchi motivi d’invidia e ammirazione. Tralasciando quelli puramente anatomici (Hamm è noto per essere ben dotato, ed è notizia recente che la Amc ha dovuto allontanare il suo pene dal set di Mad Men, per non distrarre il pubblico e turbare il resto del cast), possiamo aggiungerne un altro, ben più importante: l’ironia e il senso dell’umorismo. Doti notevoli (le più importanti? C’è chi dice di sì, c’è chi dice di no; i secondi hanno torto), che rendono la sua figura in grado di rimbalzare dall’attuale vetta del drama a innumerevoli camei e incursioni nel settore comedy, in cui se la ceva sempre alla grande. Un “dono” di cui ha parlato la scorsa settimana con Pete Holmez del podcast “You Made It Weird”, a cui ha spiegato che è tutta questione d’attitudine: «Sto vicino ai comici non tanto per questioni di bravura quanto per saggezza», anche se ha poi precisato che non sarebbe mai in grado di scrivere materiale comico di livello. A rendergli la vita facile nella comicità è senza ombra di dubbio il contrasto tra l’immagine di Don Draper (lusso + fascino + soldi + alcol + donne + segreti) e il contesto di una sit com, ma è chiaro che non basta questo a far ridere. Anche perché l’attore si rivela davvero bravo in queste sue “vacanze” dalla Manhattan degli anni ’60, tanto che si potrebbe pensare a una sua carriera post-Mad Men (perché anche le soap opera finiscono) proprio nella comicità. Un percorso che sarebbe opposto rispetto a quello di Bryan Cranston che da Seinfeld e Malcolm in the Middle è passato a gridare «I AM THE DANGER» in Breaking Bad. Andrà davvero così? Difficile dirlo: probabilmente Hamm continuerà a sfoggiare il dono dell’ubiquità nello spettro dell’entertainment divertendosi passando da genere a genere, sempre a suo agio e sempre diverso da se stesso, come un mutaforma dello spettacolo.

Aspettando la titanica (durata: due ore) premiere della nuova stagione di Mad Men, che andrà in onda domenica 7 aprile, ecco quindi una breve carrellata del lato burlone di Jon Hamm: per conoscere meglio l’attore e spiare di riflesso alcuni tratti nascostidi Don Draper.

 

1. Childrens Hospital

Cominciamo da questa incursione del 2010 su Childrens Hospital (Adult Swim) in cui la dottoressa Valerie Flame rivela il suo più grande segreto: non è chi sembra, non è quello che sembra. Si toglie una maschera (una di quelle maschere un po’ alla Diabolik) e svela la sua vera identità, quella di Derrick Childrens, il figlio del fondatore dell’omonimo ospedale. Ovvero, Jon Hamm, che per l’occasione sfoggia un accento notevole.

 

2. 30 Rock

30 Rock è uno show che ha sempre viziato il suo pubblico in fatto di guest star (Conan O’Brien, The Beastie Boys, Oprah, Julianne Moore, Tom Hanks, ma la lista potrebbe continuare per qualche ora). Tra queste non poteva mancare il nostro Draper che ha recitato per qualche puntata la parte di Drew Baird, fiamma di Liz Lemon (Tina Fey) e suo vicino di casa. Particolarmente nota (e/o famigerata) una scena in cui Baird recita in uno show fittizio, Alfie and Abner, ispirato a una certa tv americana d’annata e razzista. Nello sketch Hamm e Tracy Morgan sono due fratelli di colore in un’America molto diversa da quella attuale: il primo, bianco e caucasico, è truccato di nero e simula un accento black. L’interpretazione dell’attore non è piaciuta a tuttianzi.

 

 

3. Saturday Night Live

Hamm ha anche presentato due volte il Saturday Night Live, storico show comico, nel 2008 e nel 2010. In alcuni sketch ha interpretato il “suo” Donald Draper (che però si trovava ad avere a che fare con Amy Poehler), in altri si è prestato al gioco, riciclandosi come un bizzarro stand-up comedian.


 

E non dimentichiamoci di questo, sempre da Snl:

 

4. Between Two Ferns

Poteva mancare Between Two Ferns, l’anti-talk show di Zack Galafianakis (Funny Or Die), durante il quale è stato sfottuto per il suo cognome (Hamm è molto simile a ham, prosciutto) da un tale che di cognome fa – ricordiamolo – G-a-l-a-f-i-a-n-a-k-i-s. «Hai mai pensato di cambiare il tuo nome per motivi di lavoro. Da Jon Hamm a, diciamo, Jon Sausage?». E così via. L’attore è anche tornato nello show due anni dopo, nel bel mezzo di una folle intervista a Will Ferrell per riprendersi le chiavi della macchina, che aveva dimenticato in studio due anni prima.

 

Non è tutto. Sempre per Funny Or Die, Hamm ha anche prestato il volto alla struggente richiesta d’aiuto economico di Lex Luthor, che si lamenta di Superman che gli rovina tutti i piani riducendolo al lastrico.

 

 

5. Emmy Awards

Questa è semplice: lezioni di ballo da Betty White (da 1′ 40”).

 

6. The Increasingly Poor Decisions of Todd Margaret

Lo si è visto anche in uno dei più folli prodotti degli ultimi anni, la sit com angloamericana The Increasingly Poor Decisions of Todd Margaret (IFC), creata da David Cross (il Tobias Fünke di Arrested Development). Qui Hamm interpreta il servo timorato di Dave, un personaggio piuttosto ambiguo e dalla doppia identità, che lo tratta da schiavo. Alla fine della serie (spoiler alert) si scopre che il personaggio del nostro, citato nei titoli di coda come «l’impiegato di Dave», è in realtà l’attore stesso, “strappato” dalla produzione di Mad Men e spedito in Inghilterra come tuttofare del suo giovane e potentissimo datore di lavoro. La prova d’attore – quella del servo terrorizzato e ligio al dovere, che chiede continuamente di poter tornare a casa almeno per un po’ di giorni – è in questo caso notevole, e stride perfettamente con l’idea di Don Draper che tutti noi abbiamo in mente.

 

C’è anche in formato Gif, per gli appassionati del genere:

 

7. The Greatest Event in Television History

Lo scorso ottobre Adult Swim ha mandato in onda uno special di 11 minuti e mezzo, The Greatest Event in Television History, un progetto incredibile di Adam Scott (Parks and Recreation) e del suo vecchio amico Jon Hamm (e chi sennò?): si tratta di un breve mockumentary che fa da conto alla rovescia, da rito preparatorio, al Più Grande Evento Nella Storia Della Televisione, appunto. O a qualcosa di simile. L’Evento creò notevole attesa, soprattutto a causa delle enigmatiche fotografie che i due pubblicavano su Twitter nei giorni precedenti alla messa in onda. Foto come queste:

 

E in che cosa consiste? Nella riproduzione fedele al dettaglio della sigla di Simon & Simon, serie televisiva anni ’80, reinterpretata dalla coppia Scott&Hamm. I quali, nel documentario che introduce la sigla, si preparano, litigano, si ammalano (Jon Hamm alla fine muore) ma soprattutto litigano con la produzione e se stessi, a causa dell’enorme fatica professionale a cui sono costretti per firmare questo capolavoro.

 

Immagini: una scena di Mad Men (©Amc); un fotogramma di The Greatest Event in Television History; una Gif tratta da Saturday Night Life.