Dopo il Leoncavallo, dopo Giorgio Armani, Milano dà l'addio a un altro dei suoi simboli, ricordo di un'epoca che appare ormai lontanissima e irripetibile.
Dopo la Senna a Parigi, anche il fiume di Chicago è tornato balneabile
Era da un secolo che i chicagoani non potevano fare il bagno nel fiume cittadino. Un esempio che adesso anche Roma sembra intenzionata a seguire.

Dopo la Senna, anche il Chicago River è tornato balneabile. Per la prima volta in cento anni i cittadini, rappresentati dal 300 nuotatori, si sono potuti immergere nelle sue acque senza rischiare mutazioni genetiche degne delle migliori nascite di supervillain. Sì, perché il Chicago River, da quando è sorta la città, è stato utilizzato principalmente per lo scarico di rifiuti industriali e come sbocco della rete fognaria urbana. La sua fama non è di certo migliorata nel tempo dopo che si è deciso di tingerlo di verde ogni anno per il giorno di San Patrizio.
Ma la riabilitazione del fiume è iniziata da tempo, in realtà. Gli anni ’70 furono un momento cruciale per l’ambientalismo statunitense, venne approvato il Clean Water Act e creata l’Environmental Protection Agency (EPA), che ha introdotto un nuova regolamentazione sull’inquinamento dei fiumi, torrenti e laghi. Nel 1979 è stata fondata l’associazione Friends of the Chicago River con l’obiettivo di ripristinare la funzione ecologica del fiume. Come spiega il Guardian, in quegli anni a Chicago venne ripensata la rete fognaria e da allora squadre di volontari si prodigano per la pulizia del fiume. Nel 2016 è stato costruito un percorso pubblico (una sorta di versione chicagoana dei Navigli) dove sorgono piste ciclabili e bar. L’ultimo capitolo di questa storia è stata la balneabilità.
Nonostante non sia possibile fare il bagno nel Chicago River tutto l’anno, gli organizzatori dell’evento sperano di ripetersi e si augurano che il loro esempio venga seguito anche da altre città americane. La riapertura del dibattito sulla balneabilità dei fiumi che attraversano le grandi città si deve principalmente alle Olimpiadi di Parigi e al lavoro che in preparazione di queste ultime è stato fatto sulla Senna. Un lavoro che ha ispirato anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che recentemente ha dichiarato di voler rendere il Tevere di nuovo balneabile entro cinque anni, orizzonte temporale che ha fatto sorgere forti dubbi sulla realizzabilità dell’impresa.