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Tutte le recensioni di Una battaglia dopo l’altra di Paul Thomas Anderson dicono la stessa cosa: è un capolavoro Il film, con protagonista Leonardo DiCaprio, arriverà nelle sale cinematografiche italiane il 25 settembre.
Siccome una creator l’ha “accusata” di essere transgender, Brigitte Macron mostrerà in tribunale il suo Dna per dimostrare di essere nata donna E vincere così la causa per diffamazione contro Candace Owens, creator dell'alt-right Usa che sostiene che la Première dame abbia cambiato sesso.
Israele vuole cancellare la sua versione degli Oscar perché ha vinto un film che parla di un ragazzino palestinese Anche perché, vincendo, The Sea è automaticamente candidato a rappresentare Israele agli Oscar quelli veri.
Il candidato della Francia all’Oscar per il Miglior film internazionale è un film ambientato in Iran, che parla di Iran e diretto da un iraniano Dalla Palma d’Oro a Cannes alla candidatura francese agli Oscar, il viaggio di Jafar Panahi attraverso le crepe della politica e del cinema
Sulla tv del ministero della Difesa russo c’è uno show fatto con l’AI che trolla i politici stranieri Macron con i bigodini rosa, Trump che parla di gabinetti dorati, von der Leyen in versione soviet: questo il meglio che la "satira" russa offre.
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Nel nuovo film di Carlo Verdone ci sarà anche Karla Sofía Gascón, la protagonista caduta in disgrazia di Emilia Pérez La notizia ha permesso a Scuola di seduzione di finire addirittura tra le breaking news di Variety.
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A Venezia alcuni critici si sono lamentati dei sottotitoli in inglese dei film

06 Settembre 2021

Per chi non parla l’inglese come prima lingua e riesce a guardare la maggior parte dei film solo se sono sottotitolati, risulta strano che qualcuno si lamenti dei sottotitoli. Eppure, alcuni film hanno ricevuto delle critiche alla 78esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, critiche provenienti soprattutto dai critici cinematografici americani. I film alla Mostra vengono sempre proiettati con i sottotitoli in italiano, ma da quest’anno la maggior parte delle proiezioni ha adottato un secondo schermo con i sottotitoli in inglese (opzione in realtà disponibile dal 2018 che solo da quest’anno è stata implementata seriamente).

«Ci sono dei film nei quali il dialogo inglese può essere slang, oppure avere un accento particolare, specialmente nei film americani indipendenti, e questo li rende difficili da capire se non si ha un comando perfetto della lingua inglese, anche per gli anglofoni», ha motivato così Alberto Barbera, direttore artistico della Mostra. A questo commento ha risposto il critico cinematografico principale della testata Variety, Owen Gleiberman: «Mi distraggono tantissimo. Quando sei a un festival del cinema vuoi che i tuoi occhi siano puntati allo schermo e non incollati ai dialoghi che stanno lì sotto. Eppure, quando ci sono le parole inglesi e tu, spettatore, parli l’inglese, finisci per leggerle, praticamente devi obbligarti a non farlo».

A prendere le difese dei sottotitoli inglesi è stata Ana Lily Amirpour, regista di A Girl Walks Home Alone at Night che quest’anno è in concorso con Mona Lisa and the Blood Moon, dal momento che lei è per metà iraniana e soffre di un disturbo all’udito. Proponendo il metodo anche ai festival americani, Amirpour ha raccontato che «nessun regista vuole vedere delle parole che corrono sullo schermo, neanche io, ma non sai mai chi c’è nel pubblico e che lingua parlino, quindi è fantastico avere delle opzioni». Su Variety, dove vengono riportati alcuni pareri dei critici, l’autore dell’articolo, Manori Ravindran, spiega che per loro è difficile analizzare un film tra i due blocchi di parole, e fastidioso concentrarsi in questo sforzo di “non lettura” dopo una giornata passata a guardare nuovi film. Secondo Ravindran sono utili nel caso in cui non si senta bene il suono per colpa di alcuni rumori di sottofondo, come avrebbero dovuto fare per Dune, scrive, praticamente l’unico film che non li aveva.

Una polemica piuttosto singolare se si pensa che il presidente di giuria di quest’anno, il regista Bong Joon-ho, è un grande sostenitore dei sottotitoli – aveva infatti detto «Una volta che si supera la barriera dei sottotitoli sullo schermo, si viene introdotti a un mondo fatto di film meravigliosi» – ma soprattutto se si pensa a come i sottotitoli siano entrati nella nostra quotidianità negli ultimi anni, in particolare grazie allo streaming, che ha introdotto milioni di persone nel mondo a prodotti audiovisivi in altrettante lingue, che in moltissimi seguono proprio grazie alle piccole scritte bianche.

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