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22:46 lunedì 14 luglio 2025
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I Talebani hanno fatto un assurdo video promozionale per invitare i turisti americani a fare le vacanze in Afghanistan Il video con la sua surreale ironia su ostaggi rapiti e kalashnikov, mira a proporre il paese come meta di un “turismo avventuroso”.
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Damon Albarn ha ammesso che la guerra del Britpop alla fine l’hanno vinta gli Oasis Il frontman dei Blur concede la vittoria agli storici rivali ai fratelli Gallagher nell’estate della loro reunion.
La nuova stagione di Scrubs si farà e ci sarà anche la reunion del cast originale Se ne parlava da tempo ma ora è ufficiale: nuova stagione in produzione, con il ritorno del trio di protagonisti.

La lista di Variety degli 11 film meno conosciuti da non perdere a Venezia 2021

01 Settembre 2021

Nonostante la strategia della Mostra del Cinema di Venezia, iniziata oggi (1-11 settembre) sia, come ha spiegato il Guardian, improntata a puntare sui registi pluripremiati a livello internazionale come Jane Campion, Pedro Almodovar, Paolo Sorrentino e tanti altri per attirare nuovamente il pubblico prima al Lido e poi in sala (come abbiamo scritto qui, molte delle uscite più interessanti di questo autunno verranno proprio presentate a Venezia), secondo Variety esiste anche una più ristretta cerchia di film, alcuni dei quali fuori concorso, che varrebbe comunque la pena vedere (molti di questi sono già disponibili negli Stati Uniti, altri arriveranno presto in Italia). Due di questi sono italiani (li trovate anche nel nostro elenco dei film da tenere d’occhio a Venezia).

Si inizia con Amira, film drammatico egiziano del regista Mohamed Diab, che prende spunto dal caso reale e tuttora esistente dei bambini palestinesi concepiti dietro le sbarre con “sperma di contrabbando”, e si prosegue con Costa Brava, Libano dell’esordiente regista libanese Mounia Akl, che combina il conflitto del suo Paese con la crisi climatica globale in questa vicenda che ha inizio con una storia d’amore. Il buco, dell’italiano Michelangelo Frammartino, riguarda un gruppo di speleologi che nel 1961 scopre la grotta più profonda d’Europa nell’entroterra calabrese, mentre La Caja, del venezuelano Lorenzo Vigas, vincitore del Leone d’oro nel 2015 con il suo primo lungometraggio From Afar, racconta il dramma di un giovane di Città del Messico che si reca nel nord del Paese per raccogliere i resti del padre, ritrovati in una fossa comune. Per poi scoprire, in un incontro casuale con un uomo identico al genitore scomparso, che il padre potrebbe anche essere vivo.

Tra i film consigliati e che rischiano di passare in sordina, secondo Variety c’è anche l’intervista video Django and Django: Sergio Corbucci Unchained, di Luca Rea a Quentin Tarantino, che intreccia le parole del regista a immagini di repertorio conservate dallo stesso Tarantino relative a Sergio Corbucci, regista di Django nel 1966, e Freaks out di Gabriele Mainetti (Lo chiamavano Jeeg Robot), su una famiglia di circensi nella Roma del ’43. Three Minutes – A Lengthening è invece uno strano prodotto: un filmato di 3 minuti del 1938 girato in una città ebraica in Polonia e allungato (come recita il titolo) con interviste per ricavarne un film di un’ora: i video, descritti dalla voce di Helena Bonham Carter, sono considerati gli unici rimasti a immortalare gli abitanti ebrei di Nasielsk prima dell’Olocausto.

Chiudono la lista alcuni drammi psicologici: Madeleine Collins (con protagonista Virginie Efira, la star di Benedetta di Paul Verhoeven) sulla storia di Judith, una donna che conduce una doppia vita tra Svizzera e Francia con due uomini diversi e due famiglie diverse, fino a quando verrà coinvolta in un’ulteriore rete di bugie e segreti; True Things, una storia simile a Intimacy (Orso d’oro nel 2001), sulla relazione sessuale tra una donna e uno sconosciuto; Out of Sync, film spagnolo su una sound designer che perde la capacità di sincronizzare suono e immagini; infine You Resemble Me, debutto alla regia di Dina Amer, pluripremiata giornalista di origine egiziana, residente a New York, che ha lavorato su storie sul traffico di esseri umani dei rifugiati siriani. Prodotto da Spike Lee, Spike Jonze e Alma Har’el, il film è ambientato nella periferia di Parigi e segue le disavventure di due sorelle.

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