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17:12 venerdì 19 dicembre 2025
Kristin Cabot, la donna del cold kiss-gate, ha detto che per colpa di quel video non trova più lavoro e ha paura di uscire di casa Quel video al concerto dei Coldplay in cui la si vedeva insieme all'amante è stata l'inizio di un periodo di «puro orrore», ha detto al New York Times.
I Labubu diventeranno un film e a dirigerlo sarà Paul King, il regista di Paddington e Wonka Se speravate che l'egemonia dei Labubu finisse con il 2025, ci dispiace per voi.
Un reportage di Vanity Fair si è rivelato il colpo più duro inferto finora all’amministrazione Trump Non capita spesso di sentire la Chief of Staff della Casa Bianca definire il Presidente degli Stati Uniti una «alcoholic’s personality», in effetti.
Il ministero del Turismo l’ha fatto di nuovo e si è inventato la «Venere di Botticelli in carne e ossa» come protagonista della sua nuova campagna Dopo VeryBello!, dopo Open to Meraviglia, dopo Itsart, l'ultima trovata ministeriale è Francesca Faccini, 23 anni, in tour per l'Italia turistica.
LinkedIn ha lanciato una sua versione del Wrapped dedicata al lavoro ma non è stata accolta benissimo dagli utenti «Un rituale d'umiliazione», questo uno dei commenti di coloro che hanno ricevuto il LinkedIn Year in Review. E non è neanche uno dei peggiori.
C’è una specie di cozza che sta invadendo e inquinando i laghi di mezzo mondo Si chiama cozza quagga e ha già fatto parecchi danni nei Grandi Laghi americani, nel lago di Ginevra e adesso è arrivata anche in Irlanda del Nord.
Nobody’s Girl, il memoir di Virginia Giuffre sul caso Epstein, ha venduto un milione di copie in due mesi Il libro è già alla decima ristampa e più della metà delle vendite si è registrata in Nord America.
YouTube avrebbe speso più di un miliardo di dollari per i diritti di trasmissione degli Oscar Nessuna tv generalista è riuscita a superare l'offerta e quindi dal 2029 al 2033 la cerimonia verrà trasmessa in esclusiva su YouTube.

Fashion rap

Come il rap grazie a Internet si è trasformato in un "gioco da ragazze". Anzi, da fashion blogger

01 Marzo 2012

Sono passati ormai trent’anni dai tempi di Kool Herc, Grandmaster Flash e la Sugarhill Gang, da quando il rap era solo uno dei “quattro elementi” Hip Hop con il writing, la breakdance e il djing. Oggi non solo è l’unico rimasto a livello mainstream, tanto da essere diventato ormai un sinonimo per hip hop, ma è ancora il genere musicale pop per eccellenza. Un periodo di dominanza che non ha precedenti nella storia della musica. Perché nessun altro genere ha mai avuto la forza di aggiornarsi. Rock, punk, metal e la dance hanno picchi di popolarità, per poi tornare nella loro nicchia. Il rap è stato l’unico in grado di cambiare completamente ogni cinque anni rimanendo comunque coerente con se stesso, e di successo. Non è mai il rap a peggiorare o a perdere il contatto con la realtà, sei tu che invecchi.

A prova di questo c’è Nas che ha provato a dichiararlo morto nel 2006 e Andre 3000 degli Outkast nel 2001, ma alla fine il primo ha floppato e il secondo si è trasformato in Prince, smettendo di rappare quasi completamente in The Love Below del 2003, per poi preferire la carriera di attore e fashion designer a quella musicale.

Il rap, intanto, è cambiato ancora. L’esplosione l’anno scorso di Tyler, The Creator e della sua crew Odd Future prima, e di A$AP Rocky con A$AP Mob poi, hanno spostato il baricentro hip hop dalle strade a Internet. Le campagne in radio, i singoli inviati ai DJ da club, i mixtape da riversare dal cofano della propria macchina nelle vie del proprio quartiere e lo street cred hanno semplicemente lasciato spazio a Tumblr e Twitter, e ha funzionato. Internet non ha, però, solamente cambiato il metodo di promozione, ma il suono stesso del rap, diventato nel 2011 meno duro e gritty e più geeky. Si parla di erba, di birra, dei purple drank — cocktail realizzati con la codeina dello sciroppo della tosse che hanno ispirato il sotto-genere rap in slow motion chopped & screwed — di trick da skater, di Star Wars; si campionano gruppi indie abbandonando soul e funk. Paradossalmente proprio la generazione che è cresciuta nel pieno della guerra del gangsta-rap fra West Coast e East Coast è quella che ha reso il genere completamente datato. Lo stesso aspetto degli MC segna una netta differenza col passato; gli skinny jeans hanno cancellato il cavallo basso, le marche storiche Hip Hop cialtrone sono state soppiantate da Supreme, o addirittura COMME des GARÇONS, e non ci sono più uomini scossi dal proprio vissuto nel ghetto, ma ragazzini di una manciata di chili che non sarebbero sopravvissuti in nessun video di quindici anni fa.

Tutto questo ha portato all’ennesima virata del rap nel 2012: le ragazze. Da fenomeni passivi e kitsch come Lil’ Kim negli anni Novanta a kitsch sdoganato come Nicki Minaj ora, non c’è mai stato molto rispetto per le MC al femminile. Ma ora sulla scena sono arrivate Azealia Banks e Iggy Azalea. Con il video di 212, un maglione di Topolino e una base house vecchia di due anni, Azealia è subito riuscita a imporsi come artista con più hype di quest’anno. Karl Lagerfeld le ha regalato un maglione con il suo profilo stilizzato, lo stylist di Lady Gaga è corso a girarle un nuovo video e lei si dedica intanto a cantare cover degli Interpol.

Iggy Azalea, invece, non ha bisogno dell’approvazione dell’industria della moda, perché sembra lei stessa una fashion blogger con tirapugni. Nel giro di pochi mesi è apparsa sul web auto-producendo video virali ammiccanti e annunciando il proprio accoppiarsi giornalmente con A$AP Rocky. Entrambe le ragazze hanno l’agenda piena di live, milioni di visualizzazioni su YouTube e singoli in vendita su iTunes. Entrambe non hanno ancora album da rilasciare a breve.

Grazie a Internet anche questo non ha più importanza.

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