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La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.
Microsoft ha annunciato che dal 5 maggio Skype “chiude” definitivamente L'app non sarà più disponibile, chi ancora si ricorda le credenziali potrà usarle per accedere a Teams.
Alexander Payne sarà il presidente della giuria alla prossima Mostra del cinema di Venezia Il regista torna sul Lido dopo un'assenza di otto anni: l'ultima volta ci era stato per presentare il suo film Downsizing.
I fratelli Gallagher si sono esibiti insieme per la prima volta dopo 16 anni In un circolo operaio a Londra.

Fashion rap

Come il rap grazie a Internet si è trasformato in un "gioco da ragazze". Anzi, da fashion blogger

01 Marzo 2012

Sono passati ormai trent’anni dai tempi di Kool Herc, Grandmaster Flash e la Sugarhill Gang, da quando il rap era solo uno dei “quattro elementi” Hip Hop con il writing, la breakdance e il djing. Oggi non solo è l’unico rimasto a livello mainstream, tanto da essere diventato ormai un sinonimo per hip hop, ma è ancora il genere musicale pop per eccellenza. Un periodo di dominanza che non ha precedenti nella storia della musica. Perché nessun altro genere ha mai avuto la forza di aggiornarsi. Rock, punk, metal e la dance hanno picchi di popolarità, per poi tornare nella loro nicchia. Il rap è stato l’unico in grado di cambiare completamente ogni cinque anni rimanendo comunque coerente con se stesso, e di successo. Non è mai il rap a peggiorare o a perdere il contatto con la realtà, sei tu che invecchi.

A prova di questo c’è Nas che ha provato a dichiararlo morto nel 2006 e Andre 3000 degli Outkast nel 2001, ma alla fine il primo ha floppato e il secondo si è trasformato in Prince, smettendo di rappare quasi completamente in The Love Below del 2003, per poi preferire la carriera di attore e fashion designer a quella musicale.

Il rap, intanto, è cambiato ancora. L’esplosione l’anno scorso di Tyler, The Creator e della sua crew Odd Future prima, e di A$AP Rocky con A$AP Mob poi, hanno spostato il baricentro hip hop dalle strade a Internet. Le campagne in radio, i singoli inviati ai DJ da club, i mixtape da riversare dal cofano della propria macchina nelle vie del proprio quartiere e lo street cred hanno semplicemente lasciato spazio a Tumblr e Twitter, e ha funzionato. Internet non ha, però, solamente cambiato il metodo di promozione, ma il suono stesso del rap, diventato nel 2011 meno duro e gritty e più geeky. Si parla di erba, di birra, dei purple drank — cocktail realizzati con la codeina dello sciroppo della tosse che hanno ispirato il sotto-genere rap in slow motion chopped & screwed — di trick da skater, di Star Wars; si campionano gruppi indie abbandonando soul e funk. Paradossalmente proprio la generazione che è cresciuta nel pieno della guerra del gangsta-rap fra West Coast e East Coast è quella che ha reso il genere completamente datato. Lo stesso aspetto degli MC segna una netta differenza col passato; gli skinny jeans hanno cancellato il cavallo basso, le marche storiche Hip Hop cialtrone sono state soppiantate da Supreme, o addirittura COMME des GARÇONS, e non ci sono più uomini scossi dal proprio vissuto nel ghetto, ma ragazzini di una manciata di chili che non sarebbero sopravvissuti in nessun video di quindici anni fa.

Tutto questo ha portato all’ennesima virata del rap nel 2012: le ragazze. Da fenomeni passivi e kitsch come Lil’ Kim negli anni Novanta a kitsch sdoganato come Nicki Minaj ora, non c’è mai stato molto rispetto per le MC al femminile. Ma ora sulla scena sono arrivate Azealia Banks e Iggy Azalea. Con il video di 212, un maglione di Topolino e una base house vecchia di due anni, Azealia è subito riuscita a imporsi come artista con più hype di quest’anno. Karl Lagerfeld le ha regalato un maglione con il suo profilo stilizzato, lo stylist di Lady Gaga è corso a girarle un nuovo video e lei si dedica intanto a cantare cover degli Interpol.

Iggy Azalea, invece, non ha bisogno dell’approvazione dell’industria della moda, perché sembra lei stessa una fashion blogger con tirapugni. Nel giro di pochi mesi è apparsa sul web auto-producendo video virali ammiccanti e annunciando il proprio accoppiarsi giornalmente con A$AP Rocky. Entrambe le ragazze hanno l’agenda piena di live, milioni di visualizzazioni su YouTube e singoli in vendita su iTunes. Entrambe non hanno ancora album da rilasciare a breve.

Grazie a Internet anche questo non ha più importanza.

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