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23:16 giovedì 25 dicembre 2025
Migliaia di spie nordcoreane hanno tentato di farsi assumere da Amazon usando falsi profili LinkedIn 1800 candidature molto sospette che Amazon ha respinto. L'obiettivo era farsi pagare da un'azienda americana per finanziare il regime nordcoreano.
È morto Vince Zampella, l’uomo che con Call of Duty ha contribuito a fare dei videogiochi un’industria multimiliardaria Figura chiave del videogioco moderno, ha reso gli sparatutto mainstream, fondando un franchise da 400 milioni di copie vendute e 15 miliardi di incassi.
A Londra è comparsa una nuova opera di Banksy che parla di crisi abitativa e giovani senzatetto In realtà le opere sono due, quasi identiche, ma solo una è stata già rivendicata dall'artista con un post su Instagram.
Gli scatti d’ira di Nick Reiner erano stati raccontati già 20 anni fa in un manuale di yoga scritto dall’istruttrice personale d Rob e Michele Reiner Si intitola A Chair in the Air e racconta episodi di violenza realmente accaduti nella casa dei Reiner quando Nick era un bambino.
Il neo inviato speciale per la Groenlandia scelto da Trump ha detto apertamente che gli Usa vogliono annetterla al loro territorio Jeff Landry non ha perso tempo, ma nemmeno Danimarca e Groenlandia ci hanno messo molto a ribadire che di annessioni non si parla nemmeno.
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A causa della crescita dell’industria del benessere, l’incenso sta diventando un bene sempre più raro e costoso La domanda è troppa e gli alberi che producono la resina da incenso non bastano. Di questo passo, tra 20 anni la produzione mondiale si dimezzerà.
È appena uscito il primo trailer di The Odyssey di Nolan ed è già iniziato il litigio sulla fedeltà all’Odissea di Omero Il film uscirà il 16 luglio 2026, fino a quel giorno, siamo sicuri, il litigio sulle libertà creative che Nolan si è preso continueranno.

La tv di Stato spagnola ha violato il divieto dell’Eurovision di trasmettere messaggi pro Palestina

E ne è nato un caso diplomatico che potrebbe portare all'emittente una multa e altre sanzioni.

19 Maggio 2025

«Quando si tratta di diritti umani, il silenzio non è una possibilità. Pace e giustizia per la Palestina», questo messaggio potrebbe essere l’inizio di un grave incidente diplomatico tra la Spagna e l’Eurovision. Prima della finale di sabato 17 maggio, Rtve (la televisione di Stato spagnola, l’equivalente della nostra Rai) ha trasmesso questo messaggio, testo bianco su schermo nero, violando una regola imposta dall’Unione europea di radiodiffusione (l’organizzatore dell’Eurovision) per la quale «sono vietati i messaggi politici che potrebbero compromettere la neutralità della competizione».

In realtà, il litigio tra Uer e Rtve è andato avanti per tutta la durata dell’Eurovision. Il casus belli, secondo le ricostruzioni dei media spagnoli, sarebbe stata una lamentela inoltrata da Kan (la tv di Stato israeliana) a Uer: in questa lamentela si denunciava la condotta di Rtve, che durante l’esibizione di Yuval Raphael avrebbe permesso ai suoi presentatori di parlare delle persone uccise dall’esercito israeliano in Palestina. In seguito a questa segnalazione, Rtve avrebbe ricevuto una sorta di “ammonizione” da parte di Uer: se dovesse succedere ancora, la Spagna (uno degli Stati europei che hanno riconosciuto la Palestina, grazie a un Primo ministro che si è fortissimamente schierato a difesa di Gaza) rischia di incorrere in una multa pesante e forse pure in sanzioni più gravi, il messaggio degli organizzatori.

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Messaggio evidentemente ignorato dalla tv spagnola, che a questo punto aspetta di scoprire l’ammontare della multa. Nella stessa situazione si trova anche la tv belga Vrt, che prima della finale ha trasmesso un messaggio molto simile a quello tramesso dalla tv spagnola: «Condanniamo le violazioni dei diritti umani commesse dallo Stato di Israele, colpevole anche di restringere la libertà d’informazione».

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