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Anche stavolta il premio di Designer of the Year l’ha vinto Jonathan Anderson È la terza volta consecutiva, stavolta ha battuto Glenn Martens, Miuccia Prada, Rick Owens, Martin Rose e Willy Chavarria.
L’Oms ha detto che i farmaci come Ozempic dovrebbero essere disponibili per tutti e non solo per chi può permetterseli Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, in futuro bisognerà garantire l'accesso a questi farmaci a chiunque ne abbia bisogno.
Aphex Twin ha caricato a sorpresa su SoundCloud due nuovi brani ispirati a una vacanza in Sicilia Le tracce sono comparse a sorpresa e sarebbero state ispirate da una vacanza italiana del musicista, intristito dalla pioggia autunnale.
Il sindaco di Pesaro si è dovuto scusare perché ha coperto di ghiaccio la statua di Pavarotti per far spazio a una pista di pattinaggio Ma ha pure detto che Pavarotti resterà "congelato" fino a dopo l'Epifania: spostare la statua o rimuovere la pista sarebbe troppo costoso.
Siccome erano alleati nella Seconda guerra mondiale, la Cina vuole che Francia e Regno Unito la sostengano anche adesso nello scontro con il Giappone Indispettita dalle dichiarazioni giapponesi su Taiwan, la diplomazia cinese chiede adesso si appella anche alle vecchie alleanze.
È morto Tom Stoppard, sceneggiatore premio Oscar che ha reso Shakespeare pop Si è spento a ottantotto anni uno dei drammaturghi inglesi più amati del Novecento, che ha modernizzato Shakespeare al cinema e a teatro.
La tv argentina ha scambiato Gasperini per il truffatore che si era travestito da sua madre per riscuoterne la pensione Un meme molto condiviso sui social italiani è stato trasmesso dal tg argentino, che ha scambiato Gasperini per il Mrs. Doubtfire della truffa.
La parola dell’anno per l’Oxford English Dictionary è rage bait Si traduce come "esca per la rabbia" e descrive quei contenuti online il cui scopo è quello di farci incazzare e quindi interagire.

L’Università di Leicester ha fatto uscire uno studio epidemiologico sugli zombie

11 Gennaio 2017

Un gruppo di studenti dell’università di Leicester ha pubblicato un paper sperimentale in cui è stato calcolato “seriamente” l’impatto di una eventuale apocalisse zombie sull’umanità. Per realizzarlo è stato utilizzato il modello SIR, normalmente adottato per gli studi epidemiologici, che serve a prevedere il tasso di contagio dell’infezione e in che modo la stessa infezione può scomparire. I dati inseriti presupponevano che ogni zombie avrebbe trovato una persona al giorno con la possibilità del 90% di infettare un umano.

Il risultato dello studio è che nel giro di 100 giorni rimarrebbero sulla Terra soltanto 273 umani. Ma, secondo i calcoli di un secondo studio collegato al primo, non avendo più da mangiare e non essendo capaci di «allevare umani», chiosa l’articolo su Fast Company in cui lo studio dell’università di Leicester è stato commentato, anche loro rischierebbero l’estinzione. Quindi, se la popolazione sopravvissuta riuscisse a nascondersi e a rimanere viva per un tempo abbastanza lungo, ci sarebbe la possibilità di ricostruire la specie umana, il che tra l’altro dimostra che «tutti quei film sugli zombie hanno ragione».

Prendere la fiction “sul serio” ha sempre risvolti vertiginosi: il classico esempio citato in questi casi è Orson Welles che legge La guerra dei mondi in radio gettando nel panico gli ascoltatori convinti di trovarsi di fronte a un notiziario “reale” invece che a uno sceneggiato. C’è anche da dire che proprio un libro-zombie da cui è stato tratto uno dei film-zombie di maggiore successo degli ultimi anni, World War Z di Max Brooks, ha la forma di un report di un agente di una commissione Onu sotto forma di una serie di interviste orali ed è dichiaratamente ispirato alla storia della Seconda guerra mondiale scritta da Studs Terkel, vincitore del Pulitzer per la non fiction nel 1985, un libro appunto di interviste orali.

Immagine tratta da World War Z.
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