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16:54 lunedì 22 dicembre 2025
A causa della crescita dell’industria del benessere, l’incenso sta diventando un bene sempre più raro e costoso La domanda è troppa e gli alberi che producono la resina da incenso non bastano. Di questo passo, tra 20 anni la produzione mondiale si dimezzerà.
È appena uscito il primo trailer di The Odyssey di Nolan ed è già iniziato il litigio sulla fedeltà all’Odissea di Omero Il film uscirà il 16 luglio 2026, fino a quel giorno, siamo sicuri, il litigio sulle libertà creative che Nolan si è preso continueranno.
Il ministero della Giustizia americano ha fatto prima sparire e poi ricomparire una foto di Trump con Epstein Il Department of Justice sostiene che tutto è stato fatto per «proteggere delle potenziali vittime di Epstein» ritratte nella foto.
Di Digger di Alejandro G. Iñárritu non sappiamo ancora niente, tranne che un Tom Cruise così strano e inquietante non si è mai visto La trama della nuova commedia di Iñárritu resta avvolta dal mistero, soprattutto per quanto riguarda il ruolo da protagonista di Tom Cruise.
C’è un’estensione per browser che fa tornare internet com’era nel 2022 per evitare di dover avere a che fare con le AI Si chiama Slop Evader e una volta installata "scarta" dai risultati mostrati dal browser tutti i contenuti generati con l'intelligenza artificiale.
Kristin Cabot, la donna del cold kiss-gate, ha detto che per colpa di quel video non trova più lavoro e ha paura di uscire di casa Quel video al concerto dei Coldplay in cui la si vedeva insieme all'amante è stata l'inizio di un periodo di «puro orrore», ha detto al New York Times.
I Labubu diventeranno un film e a dirigerlo sarà Paul King, il regista di Paddington e Wonka Se speravate che l'egemonia dei Labubu finisse con il 2025, ci dispiace per voi.
Un reportage di Vanity Fair si è rivelato il colpo più duro inferto finora all’amministrazione Trump Non capita spesso di sentire la Chief of Staff della Casa Bianca definire il Presidente degli Stati Uniti una «alcoholic’s personality», in effetti.

La figlia di Elon Musk vuole cambiare nome perché pure lei odia suo padre

21 Giugno 2022

Come se non avesse già abbastanza problemi ai quali pensare – l’acquisizione di Twitter che si è rivelata un’operazione più complicata del previsto, la storia dell’assistente di volo di SpaceX che sarebbe stata pagata dall’azienda per non rivelare l’abitudine di Musk di spogliarsi davanti e chiedere sesso alle sue dipendenti, e la denuncia di alcuni impiegati sempre di SpaceX che dicono di essere stati licenziati dopo aver firmato una lettera critica nei suoi confronti – adesso Elon Musk deve anche preoccuparsi di questioni familiari. Come riporta Dazed, la figlia diciottenne di Musk ha cominciato, presso la Los Angeles County Superior Court di Santa Monica, la pratica legale per cambiare nome in Vivian Jenna Wilson. La ragazza ha detto che la decisione viene da due necessità: quella di avere un nome che rifletta la sua identità di genere (la figlia di Musk è transgender e all’anagrafe il suo nome risulta ancora essere Xavier Alexander Musk, come scritto da Sky News) e che le permetta di realizzare il desiderio di «non essere associata al mio padre biologico in nessun caso, senso e forma». Wilson non ha dato nessuna spiegazione ulteriore sugli eventi che hanno portato a questo allontanamento dal padre.

Il cognome scelto da Vivian Jenna è quello di sua madre, la scrittrice ed ex moglie di Musk, Justine Wilson. Secondo diverse ricostruzioni giornalistiche della vicenda, una delle ragioni che hanno spinto la ragazza a prendere questa decisione sarebbe il sostegno espresso dal padre nei confronti del Partito repubblicano americano, che continua, sia a livello federale che statale, a proporre e sostenere leggi che limitano i diritti della comunità Lgbtq+. In più, come la vicenda dell’acquisizione di Twitter ci ha mostrato, a Musk piace considerarsi un «free speech absolutist», definizione che, stando ai precedenti fin qui accumulati ed esaminati, per lui significa che tutti hanno il diritto di dire pubblicamente qualsiasi cosa passi loro per la testa senza subire mai conseguenze di nessun tipo. È stato durante una di queste tirate sulla libertà di parola assoluta che Musk ha detto che «i pronomi fanno schifo» e che lui, pur considerandosi un sostenitore della lotta per i diritti delle persone trans, considera tutta la questione del corretto uso dei pronomi «un incubo estetico». Per il momento, a commentare la decisione di Vivian Jenna Wilson è stata solo sua madre, che su Twitter si è detta «molto orgogliosa» di lei. Musk, finora, non ha detto ancora nulla.

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