Attualità | Rassegna

5 storie sulle elezioni americane

Una selezione degli articoli che raccontano i personaggi e i movimenti più significativi della corsa alle presidenziali.

di Studio

Un uomo guarda il presidente Donald Trump parlare dalla Casa Bianca sul suo telefono il 5 novembre 2020 a Washington, DC (Foto di Samuel Corum / Getty Images)

Il Coronavirus e i voti per posta, la lentezza dei conteggi, il negazionismo, le omissioni e le ridicole accuse di Donald Trump, il coinvolgimento senza precedenti delle celebrity: la corsa alle presidenziali Usa del 2020 verrà ricordata per tanti motivi. Nella nostra rassegna di letture per il weekend abbiamo selezionato cinque articoli che raccontano alcuni dei personaggi e dei movimenti più significati: dalle due sostenitrici della teoria del complotto QAnon che gli americani si ritroveranno alla Camera ai membri della comunità Lgbtq+ che hanno votato Trump, dall’importanza del ruolo degli elettori afroamericani per la vittoria di Joe Biden al successo del governatore repubblicano della Florida Ron DeSantis, fino a un bel ritratto del grande John King, lo stoico presentatore della Cnn che ha trascorso un’infinità di ore a commentare l’evoluzione del conteggio dei voti sulle mappe, senza mai sedersi o fare una pausa.

QAnon Is WinningThe Atlantic
Marjorie Taylor Greene, la repubblicana della Georgia che ha ripetutamente espresso fede nella teoria del complotto di QAnon, è stata eletta martedì sera alla Camera. Lauren Boebert, che ha detto di sperare che QAnon sia reale perché «significa solo che l’America sta diventando più forte e migliore», ha vinto in Colorado. A gennaio, perciò, quasi un milione e mezzo di americani saranno rappresentati al Congresso da due persone che sostengono una comunità intenzionata a dimostrare che Donald Trump stia conducendo una guerra santa contro una potente cabala di trafficanti di bambini e satanisti bevitori di sangue che include personaggi di spicco (politici democratici e celebrità di Hollywood). Questa visione del mondo è fortemente anti mediatica, anti scientifica e, nonostante le sue affermazioni di patriottismo, anti democratica, perché spesso chiede a Trump di condurre un colpo di stato militare contro il “deep state” e di giustiziare nemici politici e “assassini di bambini”. L’Fbi ritiene QAnon una minaccia di terrorismo interno, mentre Trump si è rifiutato di denunciarlo durante la sua campagna di rielezione. In questo articolo Kaitlyn Tiffany spiega perché la vittoria di Biden non equivale, purtroppo, alla sconfitta di QAnon.

Trump Earns Record Lgbtq+ Support Despite Constant Attacks on Equalitythem.
Come riporta Nico Lang su them., la piattaforma di Condé Nast dedicata alla comunità Lgbtq+, un sondaggio dell’Edison Research for the National Election Pool, condotto su un campione di 15.590 votanti, ha rilevato che il 28 per cento degli elettori Lgbtq+ ha sostenuto Donald Trump nelle recenti elezioni del 2020. Joe Biden ha ottenuto il 61 per cento delle preferenze, ma ciononostante il risultato di Trump è significativo, considerando anche come nel 2016 aveva ottenuto solo il 14 per cento della stessa fetta di voti. Ma com’è possibile che, nonostante i continui attacchi alla comunità e le politiche non certo favorevoli, una fetta così importante di elettori abbia comunque deciso di appoggiare il presidente uscente?

Biden got a lift from young Black Americans on the road to victorythe Guardian
I giovani elettori afroamericani hanno aiutato il candidato democratico a vincere e hanno costituito la spina dorsale del suo sostegno in stati chiave come il Wisconsin. Come ricorda Kenya Evelyn sul Guardian, dopo i risultati deludenti nei primi Stati votanti Biden stava pensando di abbandonare la corsa alla presidenza, fino a quando gli elettori afroamericani della Carolina del Sud gli hanno consegnato una vittoria clamorosa. L’affluenza record degli elettori afroamericani ha fatto la differenza in Stati chiave come Georgia, Wisconsin, Michigan e Pennsylvania.  «Quello che stiamo tutti reimparando, sia gli esperti che gli elettori privi di ispirazione, è il valore che abbiamo quando ci presentiamo alle urne», ha detto Antjuan Seawright, uno stratega democratico in South Carolina. «Anche quando siamo repressi, depressi o male informati, ci presentiamo comunque».

Even if Trump loses, DeSantis is a winnerPolitico
Il governatore della Florida Ron DeSantis, eletto nel 2019 tra le fila del Partito repubblicano, è considerato dagli analisti il vero artefice del successo di Trump nel suo stato, dove il presidente in carica si è staccato dal candidato democratico di ben 4 punti percentuali. DeSantis si è molto speso per Trump, soprattutto sui temi riguardanti la pandemia: non è un sostenitore delle mascherine e si è battuto contro le chiusure delle attività commerciali. In molti lo vedono come un futuro candidato del suo partito per le elezioni del 2024, ma considerando che molto del suo successo personale è legato a Trump, bisognerà vedere quanto sarà in grado di cavarsela da solo.

John King, CNN’s master of election maps, has slept just 6.5 hours since TuesdayLos Angeles Times
Questo articolo rende giustamente omaggio all’instancabile presentatore che in questi giorni ha commentato per ore e ore le mappe elettorali senza mai perdere la calma (e l’entusiasmo, come sottolinea Vulture, che ha contato tutte le volte che ha ripetuto la parola “divertente”). Il celebre corrispondente nazionale della Cnn è noto per la sua «capacità sovrumana» di snocciolare fatti sulla storia politica di ogni regione del Paese. Nei giorni delle elezioni, King è diventato l’idolo di Twitter: in molti si sono preoccupati per la sua salute, vedendolo commentare per ore lo sviluppo della mappa elettorale (il suo “magic wall”) senza mai sedersi, interrompersi o fare una pausa. «Ma lo lasciano mangiare?», ha chiesto un collega preoccupato. «Come fa a reggersi ancora in piedi?», ha commentato un altro. Interpellato dal Los Angeles Times, King ha ammesso di aver dormito meno di 7 ore in 3 giorni e ha confermato di essere andato in onda quasi 14 ore al giorno.