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02:37 mercoledì 19 novembre 2025
Il Ceo di Google ha detto che nessuna azienda si salverebbe dall’eventuale esplosione della bolla dell’intelligenza artificiale Sundar Pichai ha detto che la "corsa all'AI" è un tantino irrazionale e che bisogna fare attenzione: se la bolla scoppiasse, nemmeno Google uscirebbe indenne.
La cosa più discussa del prossimo Met Gala non è il tema scelto ma il fatto che lo finanzierà Jeff Bezos Il titolo e il tema del Met Gala di quest'anno è Costume Art, un'edizione realizzata anche grazie al generoso investimento di Bezos e consorte.
Per la prima volta è stata pubblicata la colonna sonora di Una mamma per amica In occasione del 25esimo anniversario della serie, su tutte le piattaforme è arrivata una playlist contenente i migliori 18 brani della serie.
Jeff Bezos ha appena lanciato Project Prometheus, la sua startup AI che vale già 6 miliardi di dollari Si occuperà di costruire una AI capace poi di costruire a sua volta, tutta da sola, computer, automobili e veicoli spaziali.
Le gemelle Kessler avevano detto di voler morire insieme ed è esattamente quello che hanno fatto Alice ed Ellen Kessler avevano 89 anni, sono state ritrovate nella loro casa di Grünwald, nei pressi di Monaco di Baviera. La polizia ha aperto un'indagine per accertare le circostanze della morte.
Vine sta per tornare e sarà il primo social apertamente anti AI Jack Dorsey, il fondatore di Twitter, ha deciso di resuscitarlo. A una condizione: sarà vietato qualsiasi contenuto generato con l'intelligenza artificiale.
C’è una app che permette di parlare con avatar AI dei propri amici e parenti morti, e ovviamente non piace a nessuno Se vi ricorda un episodio di Black Mirror è perché c'è un episodio di Black Mirror in cui si racconta una storia quasi identica. Non andava a finire bene.
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.

I fratelli D’Innocenzo e il nuovo numero di Rivista Studio

L'editoriale del direttore dal numero 46, in edicola, con la cover dedicata ai registi di Favolacce e La terra dell'abbastanza.

11 Febbraio 2021

I fratelli D’Innocenzo raccontano, nell’intervista di copertina che ci hanno concesso per questo numero, che per loro il cinema ha sempre avuto a che fare coi pugni, «che è un po’ il modo in cui ci siamo fatti strada, metaforicamente parlando, non abbiamo mai dato del lei a questo ambiente, abbiamo scritto le nostre storie e abbiamo avuto la pretesa che i più grandi registi e i più grandi produttori italiani le leggessero». È uno spirito che dalle parti di Rivista Studio condividiamo e che, anzi, ci sta particolarmente a cuore. L’idea che per arrivare a determinati risultati non esistano per forza vie obbligate, percorsi già scritti, modi giusti e modi sbagliati di crescere e centrare gli obiettivi.

Del resto, lo insegna la storia di questo nostro Paese: prendete i grandi del design, del cinema, della moda e delle arti che hanno reso celebre nel mondo la modernità italiana e studiatene le biografie, difficilmente ci si trova traccia di percorsi accademici netti, vite diritte, specializzazioni in ambiti predeterminati, scatti di carriera programmati e ben definiti, nomine e titoli bollati. È tutta una storia di imprevedibilità e ambizione, di voglia di stare al mondo e di concedersi il lusso di sbagliare e cambiare, di correre e rallentare contemplando l’andare fuori strada come effetto più che collaterale, di incontri casuali, di idee nuove, di cambi d’abito e d’ambito. Quand’è che abbiamo iniziato a burocratizzare in maniera ossessiva il talento?

Quand’è che abbiamo deciso di dividere per decreto l’estro dal successo, la tecnica dalla poesia, la preparazione dall’imprevisto? Sembra un discorso astratto, ma in fondo non lo è. Specie a queste latitudini. L’augurio che ci facciamo, e nel nostro piccolo l’impegno che ci prendiamo, in questo 2021, è proprio quello di smettere di dare del lei alla creatività, alla cultura, alle arti, al mestiere di dare vita alle storie e alle idee che ancora non sono state scritte e immaginate. E di ricominciare ad avere con essi un rapporto vero, irregolare, indisciplinato, non previsto e per questo non prevedibile. Questo numero l’abbiamo pensato e fatto con questo spirito in testa e nel cuore. Speriamo ne ritroviate almeno una parte nelle sue pagine.

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