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Sul canale YouTube di Friends sono stati pubblicati otto episodi mai visti prima dello spin off dedicato a Joey A vent’anni dalla cancellazione, la sitcom è stata pubblicata tutta quanta su YouTube, compresi gli episodi mai andati in onda.
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Negli Usa il Parmigiano Reggiano è così popolare che un’agenzia di Hollywood lo ha messo sotto contratto come fosse una celebrity La United Talent Agency si occuperà di trovare al Parmigiano Reggiano opportunità lavorative in film e serie tv.
I farmaci dimagranti come l’Ozempic si starebbero dimostrando efficaci anche contro le dipendenze da alcol e droghe La ricerca è ancora agli inizi, ma sono già molti i medici che segnalano che questi farmaci stanno aiutando i pazienti anche contro le dipendenze.

Ikea e le donne. È l’Arabia Saudita, bellezza

02 Ottobre 2012

Quando si è diffusa la notizia che Ikea ha cancellato una mammina dal suo catalogo per l’Arabia Saudita, si è alzato un polverone.

Questa, in breve, la vicenda: il colosso dell’arredamento low cost opera tre negozi del regno Saudita, dove, com’è noto, vige un’interpretazione assai rigida della legge islamica.  Nella versione saudita, il catalogo Ikea è leggermente diverso da come appare in altri paesi. Ikea infatti ha modificato alcune foto, cancellando la presenza di donne adulte. Il caso più celebre è quello di una scena quotidiana in un bagno: nel catalogo “normale” una mamma si lava i denti vicino al suo piccolo, nel catalogo saudita il bimbo è da solo.

Quando la notizia si è diffusa in Occidente, qualcuno si è indignato (e comprensibilmente): cancellare le donne non è carino. Ikea, a questo punto, si è scusata. Se la società abbia modificato il catalogo su richiesta delle autorità locali o di propria iniziativa, come forma di auto-censura, resta tutto da verificare.

Ma c’è un particolare che non quadra. O, meglio, che quadra benissimo, se si ha presente le contraddizioni assurde del sistema saudita.

Quell’edizione saudita del catalogo Ikea, noi l’abbiamo sfogliata. E qualche donna l’abbiamo trovata. Sono molte meno dell’edizione “normale”, ma le donne ci sono – e, per la cronaca, non hanno il velo.

Infatti:

Insomma, non si capisce: in Arabia Saudita si può o non si può mostrare una foto con il volto di una donna? E, se è permesso, perché allora Ikea ha “corretto” il catalogo? E, non ultimo, perché ha cancellato alcune immagini femminili, ma non altre?

La risposta è che l’Arabia Saudita non è solo un Paese assai fondamentalista: è il Regno delle contraddizioni, specie quando si tratta di immagini femminili.

Un esempio: in Arabia Saudita le donne non possono guidare, non possono spostarsi senza il permesso di un uomo, né mettere piede fuori casa senza il velo integrale. Quando, nel 2002, alcune ragazzine hanno provato a fuggire da un edificio in fiamme senza velo, la polizia le ha fermate: 15 di loro sono morte. Eppure nella trasmissione TV più popolare del Paese, la sit com Tash ma Tash, si vedono quasi solo donne a capo scoperto:

È l’Arabia Saudita, nulla ha senso.

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