Cose che succedono | Cinema

Cosa dobbiamo aspettarci da Dumbo, al cinema da domani

Dumbo è stato il quarto lungometraggio d’animazione della Disney (dopo Biancaneve e i sette nani, Pinocchio e Fantasia). Uscito nel 1941, dura solo 64 minuti e a tratti è quasi un film muto. Una delle cose più straordinarie del cartone animato è che Dumbo scopre la sua magica capacità di volare soltanto negli ultimi sei minuti del film. Il remake del grande classico, diretto da Tim Burton, sarà nei cinema italiani a partire dal 28 marzo. Come scrive Owen Gleiberamn su Variety, il film aggiunge capriole narrative e dettagli superflui a un racconto che non ne avrebbe avuto alcun bisogno.

Creato con sofisticate tecniche digitali, Dumbo è un pachiderma che parla con i suoi occhioni azzurri (non si esprime a parole). In questa nuova versione il volo dell’elefante non è più il culmine emotivo della storia, ci sono tanti voli, iniziano presto e si verificano periodicamente, con un effetto gradualmente minore. Il nuovo Dumbo è una parabola sul tentativo del mondo di corrompere la sua purezza e il suo talento: l’elefante nasce in un piccolo circo gestito da Danny DeVito e i suoi figli e viene acquistato da un imprenditore cattivo interpretato da Michael Keaton. L’intenzione di Keaton è sfruttare i poteri dell’elefantino per fare soldi, facendolo esibire nel suo enorme parco divertimenti, Dreamland. Dumbo vola sempre più in alto insieme al suo amico trapezista Colette finché Danny DeVito scopre che, dietro alla sua facciata scintillante Dreamland è pieno di oscuri segreti. Variety ci avvisa: il remake di Tim Burton è un film godibile ma trasforma una favola magica e malinconica in una storia già vista.