Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
C’è un’App che funziona solo quando il tuo cellulare sta per spegnersi

Si chiama Die With Me ed è una chatroom che si può usare soltanto quando il cellulare scende sotto al 5 % di batteria. Se è più carico di così, è impossibile accedere. Ma quando il telefono sta per morire, ecco aprirsi le porte di uno strano luogo virtuale. È uno spazio nero dove un gruppo di sconosciuti condivide la propria esperienza di pre-morte telefonica. Creatori di questo geniale progetto l’artista Dries Depoorter e lo sviluppatore David Surprenant. A ispirarli un’esperienza che abbiamo provato tutti: il senso di ansia e smarrimento provocato da un cellulare in agonia. «Chiunque abbia uno smartphone l’ha vissuto», hanno detto a Megan Farokhmanesh di The Verge, che li ha intervistati e ha provato la loro App “esistenziale” (la definisce così).
L’estetica di Die With Me è un po’ obsoleta. La chatroom non è collegata ai social e non ci sono immagini. Per accedere, proprio come nelle chatroom degli anni Novanta, basta digitare il proprio username. L’unico dato in evidenza è la percentuale della batteria degli utenti, mostrata vicino al loro nome, che scende inesorabilmente fino all’inevitabile black out. Come giustamente sottolineano Depoorter e Surprenant, Die With Me non è soltanto un gioco o una piattaforma social. Secondo loro, si tratta di un vero e proprio progetto artistico. In effetti, c’è qualcosa di struggente e romantico nell’idea di dialogare con degli sconosciuti negli ultimi istanti di vita dello strumento che ci connette col mondo. La chat diventa uno scambio veloce e forsennato, e quest’urgenza modifica anche il linguaggio e il modo di esprimersi degli utenti. Poi, uno a uno, i partecipanti spariscono, lasciando il posto ad altre voci precarie. Quello che resta sono soltanto i messaggi.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.