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20:43 giovedì 27 novembre 2025
Dopo quasi 10 anni di attesa finalmente possiamo vedere le prime immagini di Dead Man’s Wire, il nuovo film di Gus Van Sant Presentato all'ultima Mostra del cinema di Venezia, è il film che segna il ritorno alla regia di Van Sant dopo una pausa lunga 7 anni.
Un esperimento sulla metro di Milano ha dimostrato che le persone sono più disponibili a cedere il posto agli anziani se nel vagone è presente un uomo vestito da Batman Non è uno scherzo ma una vera ricerca dell'Università Cattolica, le cui conclusioni sono già state ribattezzate "effetto Batman".
Secondo una ricerca dell’università di Cambridge l’adolescenza non finisce a 18 anni ma dura fino ai 30 e oltre Secondo nuove analisi neuroscientifiche, la piena maturità cerebrale degli adulti arriva molto dopo la maggiore età.
I fratelli Duffer hanno spiegato come settare la tv per guardare al meglio l’ultima stagione di Stranger Things I creatori della serie hanno invitato i fan a disattivare tutte le “funzioni spazzatura” delle moderne tv che compromettono l'estetica anni '80 di Stranger Things.
L’incendio di Hong Kong potrebbe essere stato causato dalle tradizionali impalcature in bambù usate nell’edilizia della città Le vittime accertate sono 55, ci sono molti dispersi e feriti gravi. Sembra che il rogo sia stato accelerato dal bambù usato nei lavori di ristrutturazione.
L’Onu ha definito Gaza «un abisso» e ha detto che ci vorranno almeno 70 miliardi per ricostruirla Quasi sicuramente questa cifra non sarà sufficiente e in ogni caso ci vorranno decenni per ricostruire la Striscia.
Anche quest’anno in Russia è uscito il calendario ufficiale di Vladimir Putin Anche nel 2026 i russi potranno lasciarsi ispirare dalle foto e dalle riflessioni del loro presidente, contenute nel suo calendario
Sarkozy è stato in carcere solo 20 giorni ma dall’esperienza è riuscito comunque a trarre un memoir di 216 pagine Il libro dell’ex presidente francese sulla sua carcerazione lampo a La Santé ha già trovato un editore e verrà presto pubblicato.

“Inviato da iPhone”: da modo per tirarsela a forma di cortesia

29 Agosto 2016

Quando ha iniziato a diffondersi, l’iPhone era un dispositivo quasi elitario, un mix di raffinatezza e avanguardia tecnologica di cui vantarsi, e l’appartenenza al “club” di quelli che lo possedevano veniva dimostrata dal messaggio in calce con cui si chiudevano le email: “Inviato da iPhone”. 

Man mano che l’iPhone è diventato sempre più popolare e alla portata di tutti, questo messaggio automatico da pseudo-cool che era si è trasformato in un qualcosa di vagamente grossolano e un po’ imbarazzante, tanto che l’Atlantic lo ha definito «una mancanza di immaginazione». A oggi coloro che ancora utilizzano “Inviato da iPhone”, sostiene il Guardian, non possono più giustificarsi dicendo che non sanno come modificarlo, perché è molto facile trovare tutorial che spiegano nel dettaglio come fare.

New York Citys's MTA Issues Warning About Playing Pokemon Go On Subway Platforms

La frase è però diventata un perno del galateo online, oltre che un significante che, implicitamente, chiede scusa per un messaggio inviato frettolosamente (da iPhone, per l’appunto) e che quindi potrebbe contenere errori. Inoltre, la dicitura, cosa più importante, veicola una certa attenzione nei confronti del destinatario, come a voler dire “ti rispondo dallo smartphone, nell’immediato, perché ci tengo”. Si tratterebbe ormai di una forma di cortesia dell’era degli smartphone, dunque.

I ricercatori Caleb Carr e Chad Stefaniak, nel paper “Sent From My iPhone: The Medium and Message as Cues of Sender Professionalism in Mobile Telephony“, hanno analizzato a fondo la questione e sono arrivati alla conclusione che, se l’ortografia di un’email è corretta, la dicitura “Inviato da iPhone” aumenta la stima nei confronti del mittente. Se, invece, il messaggio contiene errori, la frase in calce funge da vero e proprio salvagente: la credibilità di chi ha inviato l’email, per quanto risulti sbagliata, ne esce indenne, diversamente da quanto sarebbe successo se avesse usato la tastiera di un computer.

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Questo fatto dimostra che la messaggistica instantanea e soprattutto gli smartphone stanno cambiando nel profondo e a livello implicito il nostro modo di comunicare e le aspettative connesse alla comunicazione. Se si pensa che il primo iPhone è stato lanciato intorno alla fine del 2007, sorprende quanto le nostre convenzioni linguistiche siano cambiate sotto l’influenza di un singolo device.

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