Attualità | Rassegna

Di cosa si è parlato questa settimana

Mino Raiola morto e risorto, la storia del doppio cognome, Elon Musk che si compra Twitter e le altre notizie degli ultimi giorni.

Ucraina – Quanto durerà?
Due mesi di una guerra che molti credevano sarebbe stata lampo. E quasi l’abitudine a una minaccia davanti a cui nessuno di noi pensava di trovarsi. Questa settimana si registrano, tra le altre cose, la lenta avanzata russa a est e i missili lanciati su Kiev durante la visita di António Guterres, segretario generale Onu (che si è dichiarato «sconvolto»). La cosiddetta via diplomatica non è mai sembrata così lontana, mentre da Mosca si continua a evocare il pericolo di una Terza guerra mondiale. In Italia prosegue l’avanzata russa sul fronte dei talk show.

Politica – Macron Reloaded
Con il 58,5 per cento dei voti, all’inizio di questa settimana Emmanuel Macron è stato rieletto alla presidenza della Francia. Un risultato che ha fatto tirare un sospiro di sollievo all’Unione Europea, che guardava con apprensione al ballottaggio, tanto più a causa della guerra in Ucraina, ma che non può ignorare il 41,5 per cento ottenuto dalla candidata di estrema destra Marine Le Pen. Il secondo mandato di Macron inizia insomma in salita, mentre Le Pen parla di “non sconfitta”.

Personaggi – La notizia della sua morte è fortemente esagerata
Si vive convinti che l’unica certezza dell’esistenza sia la morte, e poi si passa una giornata a cercare di capire se Mino Raiola sia morto davvero oppure no, come, quanto e perché. La notizia della scomparsa del più famoso procuratore di calciatori al mondo è arrivata giovedì nel primo pomeriggio. A coccodrilli già pubblicati, qualcuno in qualche redazione si è preso il disturbo di chiamare l’ufficio del caro (non) estinto e chiedere conferma del luttuoso evento, conferma che non c’è stata. Da quel momento, rettifiche e aggiornamenti, alcuni rapidi, altri meno. Zangrillo, medico di Raiola, si è incazzato con gli sciacalli. Raiola con tutti: sul suo profilo Twitter c’è scritto che questa storia di darlo per morto deve finire.

Cronaca – Storia del doppio cognome
La vita dei genitori moderni non fa che complicarsi: oltre a scegliere il nome del nascituro, adesso dovranno preoccuparsi anche di decidere quale cognome sia il più bello. Stando alla sentenza della Corte Costituzionale, da adesso in poi la prassi che vuole che il cognome sia quello del padre non c’è più: o i genitori si mettono d’accordo su uno dei due oppure i figli li avranno entrambi. In tanti si sono divertiti a immaginare la crescita esponenziale dei cognomi delle generazioni che verranno, ma la questione è talmente seria che ne ha parlato persino il New York Times, definendo la decisione della Corte come un colpo «alla famiglia patriarcale che lascia la donna fuori dalle decisioni».

Social – Elonely Planet
In molti pensavano fosse l’ennesima pagliacciata, attività nella quale Elon Musk, secondo l’Economist, si diletta ed eccelle. Lunedì tutti abbiamo scoperto che invece la trattativa era vera e, soprattutto, conclusa: Musk compra Twitter per 44 miliardi di dollari. Una cifra di cui ha detto di non preoccuparsi, perché da questa operazione dipende «il futuro della civiltà» e della «libertà di parola». Le reazioni sono state varie: l’apparente felicità di Jack Dorsey, le frecciatine di Jeff Bezos, il panico dei dipendenti Twitter, la difficoltà dei giornalisti a capire il perché di tutto. E ora c’è anche chi si chiede se Musk non faccia sul serio pure quando dice di voler comprare Coca-Cola per «rimetterci dentro la cocaina».

Personaggi – Cronaca di una morte annunciata
Il 15 aprile era stato arrestato e rilasciato su cauzione per negligenza e omicidio colposo della figlia Ruby, 10 mesi, morta per aver ingerito accidentalmente fentanyl ed eroina. Martedì 26 aprile, il tragico epilogo di questa già terribile storia: Daniel Auster, il figlio della famosa scrittrice Lydia Davis e dell’altrettanto famoso scrittore Paul Auster, è morto di overdose a 44 anni. Considerato da sempre “il figlio problematico di Paul Auster”, già nel 1996, quando aveva 18 anni, Daniel rimase coinvolto in un omicidio: si trovava nell’appartamento in cui venne ucciso uno spacciatore e la polizia gli trovò addosso 3 mila dollari appartenuti alla vittima. Condannato alla libertà vigilata, nel corso degli anni è stato arrestato varie volte per reati minori, piccoli furti e possesso di droga.