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13:21 mercoledì 20 agosto 2025
Se gruppi Facebook come “Mia Moglie”, in cui uomini pubblicano foto delle compagne senza il loro consenso, rimangono aperti è anche per colpa dell’AI Se ne sta parlando moltissimo dopo la denuncia della scrittrice Carolina Capria: il gruppo, a cui sono iscritti 32 mila uomini, è aperto da 6 anni.
In Lituana gli studenti delle elementari e delle medie impareranno a pilotare droni per essere pronti in caso di invasione russa Agli studenti verrà insegnato a costruire e pilotare droni per aumentare il potenziale difensivo in vista di un potenziale attacco russo.
Tarantino ha detto di aver cancellato The Movie Critic quando si è accorto che il critico cinematografico è il mestiere più noioso del mondo «Nessuno vuole vedere un film su un critico cinematografico», ha spiegato, ospite del podcast The Church of Tarantino.
Associated Press non pubblicherà più recensioni letterarie perché a leggerle sono rimasti in pochissimi E a organizzarle, programmarle, scriverle ed editarle ci vuole invece molto tempo e molta fatica, ha spiegato l'azienda.
Il completo, che forse non è un completo, indossato da Zelensky nell’incontro con Trump ha causato un enorme litigio tra gli scommettitori online Milioni scommessi sul fatto che Zelensky avrebbe o non avrebbe indossato un completo. E ora una accesissima discussione attorno alla domanda: ma è un completo, quello?
A quanto pare Lana Del Rey è molto arrabbiata con Ethel Cain, ma nessuno ha ancora capito perché Le ha lanciato una frecciatina in una traccia del nuovo album e l'ha bloccata su Instagram: perché ce l'abbia così tanto con Cain, però, non è chiaro.
La sinistra mondiale va così male che è riuscita a perdere le elezioni anche nella Bolivia socialista Il Movimiento al Socialismo governava dal 2005, ma al primo turno è arrivato a malapena quarto. Al ballottaggio vanno un candidato di centro e uno di centrodestra.
A Liam Gallagher hanno vietato di lanciare tra il pubblico tamburello e maracas alla fine dei concerti perché le persone si picchiavano pur di accaparrarseli È stata l'organizzazione del concerto a dirglielo, per evitare che i fan si «strizzino i capezzoli a vicenda, si tirino le orecchie, si prendano a ginocchiate nelle parti basse».

Demna Gvasalia ha detto che parla sempre di moda con il suo analista

01 Settembre 2020

Chiunque abbia provato a fare terapia, sa che il lavoro e tutto quello che ci ruota attorno è spesso una parte fondamentale del percorso di ognuno. Lo è sicuramente per Demna Gvasalia, il 39enne direttore artistico di Balenciaga, che in una bella intervista rilasciata a Cathy Horyn per The Cut, ha raccontato di come, negli ultimi anni, ne abbia discusso frequentemente con il suo psichiatra, in particolare a partire dal concetto di identità, sia a livello personale che a livello artistico: «Parlo di queste cose ogni settimana». «Mi sono liberato delle mie paure. Creativamente, mi ha davvero aiutato: ho smesso di avere paura di ciò che la gente penserà, di quello che dirà. Sono diventato più fedele a me stesso», ha continuato.

Nell’intervista, che Horyn ha registrato sentendo il designer a più riprese durante i mesi di lockdown e quelli della ripartenza, Gvasalia ha anche parlato delle differenze che ha notato nell’industria, e in particolar modo nelle abitudini di consumo, da quando è scoppiata la pandemia: «Non è che le persone non vogliano più acquistare, ma ci pensano molto di più e indagano a fondo prima di farlo. Ecco perché l’innovazione nella creatività è più importante che mai. Ma, ovviamente, l’ostacolo è rendere quella creatività un business. E gli affari si basano solo sul denaro. È molto difficile per i creativi affrontare tutto questo e restare in piedi. Direi che è una battaglia ogni giorno».

Gvasalia, che è arrivato da Balenciaga nel 2015 dopo aver lanciato Vetements nel 2014, è originario della Georgia e si è trasferito in Germania con la sua famiglia negli anni Novanta, quando nel suo Paese è scoppiata la guerra. È considerato uno dei designer contemporanei più influenti e in particolare negli ultimi anni i suoi show hanno fatto molto discutere, da quello dello scorso settembre ambientato in una sala che sembrava il Parlamento Europeo a quello di ottobre 2020 dove i modelli hanno sfilato un teatro semi allagato. A proposito degli show “classici” che si tengono durante la settimana della moda, ha detto a Horyn: «Ormai fanno un po’ 2010, non è qualcosa che si allinea bene con l’idea di futuro. Il digitale è un’opzione, ma credo che possiamo anche creare eventi più esperienziali, dove c’è qualcosa che si svolge per un periodo più lungo, quindi l’investimento nella scenografia ha davvero senso. E l’evento non deve accadere solo a Parigi», ha concluso.

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