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18:59 lunedì 14 luglio 2025
L’annuncio dell’arrivo a Venezia di Emily in Paris lo ha dato Luca Zaia Il Presidente della Regione Veneto ha bruciato Netflix sul tempo con un post su Instagram, confermando che “Emily in Venice” verrà girato ad agosto in Laguna.
Ancora una volta, l’attore Stellan Skarsgård ha voluto ricordare il fatto che Ingmar Bergman era un ammiratore di Hitler «È l’unica persona che conosco ad aver pianto quando è morto Hitler», ha detto. Non è la prima volta che Skarsgård racconta questo lato del regista.
Superman non ha salvato solo la Terra ma anche Warner Bros. La performance al botteghino dell'Uomo d'acciaio è stata migliore delle aspettative, salvando lo studio dalla crisi nera del 2024. 
Cosa si dice del nuovo sequel di Trainspotting, Men in Love Pare sia molto lungo, abbastanza nostalgico e con dei passaggi notevoli in cui Irvine Welsh si dimostra ancora in forma.
I Talebani hanno fatto un assurdo video promozionale per invitare i turisti americani a fare le vacanze in Afghanistan Il video con la sua surreale ironia su ostaggi rapiti e kalashnikov, mira a proporre il paese come meta di un “turismo avventuroso”.
Justin Bieber ha pubblicato un nuovo album senza dire niente a nessuno Si intitola Swag e arriva, a sorpresa, quattro anni dopo il suo ultimo disco, anni segnati da scandali e momenti difficili.
Damon Albarn ha ammesso che la guerra del Britpop alla fine l’hanno vinta gli Oasis Il frontman dei Blur concede la vittoria agli storici rivali ai fratelli Gallagher nell’estate della loro reunion.
La nuova stagione di Scrubs si farà e ci sarà anche la reunion del cast originale Se ne parlava da tempo ma ora è ufficiale: nuova stagione in produzione, con il ritorno del trio di protagonisti.

Il Darjeeling, lo “champagne dei tè”, è in crisi

22 Settembre 2017

Questa estate, nel Darjeeling, ci sono state violente proteste e prolungati scioperi portati avanti dalla comunità Gorkha per separarsi dalla maggioranza nepalese. Da noi se ne è parlato soltanto quando i produttori di tè hanno lanciato l’allarme per il numero di lavoratori che disertavano i campi. «È la peggiore crisi che ci è mai capitato di affrontare», diceva ad agosto un produttore alla BBC, paventando quaranta milioni di danni. Non c’è nulla di strano in questo. Spesso i piccoli cambiamenti nelle nostre abitudini di consumo ci danno la misura di problemi molto più grossi.

Il Darjeeling può offrire un’altra lezione sulle conseguenze del cambiamento climatico. La storia viene raccontata da Motherboard. Quest’anno il costo del tè più pregiato al mondo è salito del 25 per cento. Una causa è stato l’aumento della domanda, certo, ma anche un calo della produzione dovuto alla corrosione del terriccio, alle piogge e alle frequenti frane, una delle quali ha ucciso 36 lavoratori un paio di anni fa. Le piogge sono particolarmente dannose perché tendono a concentrarsi in alcuni periodi dell’anno, lasciando i terreni completamente asciutti in autunno e in inverno.

Non soltanto la produzione di tè è in pericolo, si legge nel reportage, anche lo stipendio dei lavoratori è in calo. Una diminuzione che in alcuni casi ammonta a un dollaro e mezzo all’ora. Eppure il tè resta la seconda bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua e la qualità nera del Darjeeling può arrivare a costare anche 800 dollari al chilo.  

Secondo gli istituti di ricerca indiani, il Paese sta perdendo cinque miliardi di tonnellate di terreno l’anno a causa del tempo. Per questo il governo sta investendo nella ricerca e nella promozione di pratiche in grado di garantire l’adattabilità dei raccolti alle nuove condizioni. Una soluzione potrebbe essere l’agricoltura organica, che fa affidamento sui fertilizzanti naturali e sfrutta alcune antiche tecniche come la rotazione delle coltivazioni. Le aziende che l’hanno adottata sono state ripagate con un aumento delle vendite e della manodopera.

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