Storia del primo videogioco a essere diventato ossessione, malattia, cura, arte e mito, raccontato anche in un film appena uscito su Apple TV+.
Il 3 aprile è iniziata l'ultima stagione della serie meglio scritta e diretta dei nostri tempi: a brillare nei primi episodi sono Matthew Macfadyen e Sarah Snook (e Brian Cox, ovviamente) ma come sempre è tutto così orrendo che mentre guardi vorresti alzarti e applaudire.
Ognuno di noi ricorda la data della loro distruzione, in pochi quella della costruzione: il 4 aprile del 1973 le due torri venivano inaugurate, simboli di un momento di passaggio nella storia di New York e dell'America tutta.
Su Prime Video è arrivata la serie tratta dal romanzo di Naomi Alderman che racconta una realtà alternativa in cui gli uomini sono ridotti a uno stato di semi-schiavitù e le adolescenti sono dotate di poteri sovrannaturali.
Erano anni che nel mondo letterario italiano non si registrava un'attesa simile per un romanzo d'esordio: attorno al libro di Beatrice Salvioni Einaudi ha costruito una grande operazione, con 32 traduzioni già pronte, un film in produzione e paragoni con Elena Ferrante.
Cosa abbiamo letto a marzo in redazione.
Due mostre a Venezia esplorano il rapporto tra tempo e immagine: Chronorama, 400 tesori fotografici dagli archivi Condé Nast a Palazzo Grassi, e Icônes, che apre il 2 aprile a Punta della Dogana, con le opere d’arte della Pinault Collection.
I profili degli attori, le imitazioni dei fan, gli avvocati che spiegano gli infiniti errori di diritto penale presenti nella serie, le recensioni in napoletano, le parodie, le interviste: la serie ormai è un culto e TikTok è la sua chiesa.