Hype ↓
14:56 martedì 4 novembre 2025
È morta Diane Ladd, attrice da Oscar, mamma di Laura Dern e unica, vera protagonista femminile di Martin Scorsese Candidata tre volte all'Oscar, una volta per Alice non abita più qui, le altre due volte per film in cui recitava accanto alla figlia.
L’attore e regista Jesse Eisenberg ha detto che donerà un rene a un estraneo perché gli va e perché è giusto farlo Non c'è neanche da pensarci, ha detto, spiegando che a dicembre si sottoporrà all'intervento.
A Parigi c’è una mensa per aiutare gli studenti che hanno pochi soldi e pochi amici Si chiama La Cop1ne e propone esclusivamente cucina vegetariana, un menù costa 3 euro.
Il Premier australiano è stato accusato di antisemitismo per aver indossato una maglietta dei Joy Division Una deputata conservatrice l’ha attaccato sostenendo che l’iconica t-shirt con la copertina di Unknown Pleasures sia un simbolo antisemita.
Lo scorso ottobre è stato uno dei mesi con più flop al botteghino nella storia recente del cinema In particolare negli Stati Uniti: era dal 1997 che non si registrava un simile disastro.
La neo premio Nobel per la pace Maria Corina Machado ha detto che l’intervento militare è l’unico modo per mandare via Maduro La leader dell’opposizione venezuelana sembra così approvare l'iniziativa militare presa dall'amministrazione Trump.
Dopo il caso degli accoltellamenti sul treno, in Inghilterra vorrebbero installare nelle stazioni i metal detector come negli aeroporti Ma la ministra dei Trasporti Heidi Alexander ha già fatto sapere che la cosa renderà «un inferno» la vita dei passeggeri.
La Sagrada Família è diventata la chiesa più alta del mondo Il posizionamento di una parte della torre centrale sopra la navata ha portato l’altezza della chiesa a 162,91 metri superando i 161,53 della guglia della cattedrale di Ulm, in Germania

Cosa non va nella classifica dei World’s 50 Best Restaurants

10 Aprile 2017

Ogni anno il mensile britannico Restaurant pubblica una classifica dalla denominazione inequivocabile: World’s 50 Best Restaurants. La lista si basa sul voto di chef, ristoratori e critici gastronomici di ogni latitudine ed è considerata il più importante riconoscimento del settore “fine dining” internazionale. L’anno scorso, com’è noto, ha vinto l’Osteria Francescana di Massimo Bottura (a cui abbiamo dedicato la storia di copertina del numero 28 di Studio), che quest’anno è giunta seconda, lasciando la prima posizione all’Eleven Madison Park di Manhattan. Da anni, tuttavia, la classifica è oggetto di critiche e controversie: in molti vedono nella sua iper-rappresentazione di chef uomini e bianchi un problema, e la mancanza generale di differenziazione geografica, ovvero la mancata inclusione di tradizioni culinarie extra-occidentali, ha attirato commenti negativi sull’iniziativa.

Come Lauren Collins notava in un pezzo uscito sul New Yorker nel 2015, la lista ha debuttato nel 2002 come una sorta di capriccio promozionale, e i suoi stessi autori si aspettavano che fosse «un espediente irreplicabile». Da allora, tuttavia, World’s 50 Best Restaurants non ha saputo rinnovarsi granché: ai suoi critici ha risposto inaugurando un premio Best Female Chef, di cui però di norma la vincitrice non rientra, paradossalmente, nella top 50 della classifica principale; quest’anno la lista include soltanto tre chef di sesso femminile, e tutte alle dipendenze di un uomo. E, nota Gq, manca di inserire un ristorante basato in India, o nell’intero continente africano.

don

Lo stesso Gq, peraltro, offre una motivazione per screditare World’s 50 Best Restaurants: «Ciò che vogliamo oggi, da persone che mangiano esplorando e avventurandosi in luoghi nuovi, è molto diverso da ciò che volevamo quindici anni fa». Oggi abbiamo TripAdvisor, abbiamo Instagram, abbiamo Yelp, abbiamo scoperto lo street food: il ristorante di lusso di tipo europeo non è più l’inizio e la fine del mangiar bene. Ha senso commentare una classifica che non tiene conto di molti – forse la maggior parte – dei ristoranti in cui mangiamo durante l’anno, dei cinesi, dei vietnamiti, degli israeliani, degli iraniani?

Eater, dal canto suo, si è trovato così a disagio a dover parlare, ancora, di World’s 50 Best Restaurants, da aver pubblicato una specie di excusatio: “Why We Continue to Cover the World’s 50 Best Restaurants List”. La risposta, in breve, è: perché, pur nella sua prospettiva ipersnob ed eurocentrica, la rivista Restaurant continua a pubblicare la classifica che interessa tanto ai lettori e agli appassionati quanto agli addetti ai lavori del settore, che ne traggono indicazioni sugli ultimi trend dell’haute cuisine (ad esempio, se a conquistare sono le verdure a chilometro zero di Noma o il grandeur e l’ospitalità di Eleven Madison Park).

Nelle immagini: in testata interni di Eleven Madison Park, nel testo un piatto del ristorante di Manhattan
Articoli Suggeriti
Social Media Manager

Leggi anche ↓
Social Media Manager

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.