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I BTS hanno fatto la reunion, annunciato un nuovo disco e anche un tour mondiale Finita la leva militare, i sette sono tornati a lavoro: in una live hanno annunciato i molti impegni per la seconda metà del 2025 e il 2026.
Il leak del trailer dell’Odissea di Christopher Nolan era ampiamente prevedibile Il piano era di proiettarlo nelle sale americane per tutto il mese di luglio, ma ovviamente qualcuno ne ha fatto un video con lo smartphone.
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Una ricerca dice che a sempre meno persone nel mondo interessano le news

14 Giugno 2023

Un’altra buona notizia per chi fa il mestiere di giornalista: secondo una ricerca del Reuters Institute, centro di ricerca sui media del Department of Politics and International Relations dell’università di Oxford, sono sempre di meno le persone nel mondo interessate alle news. Negli ultimi sei anni, come riporta Bbc, la percentuale della popolazione mondiale alla quale importa cosa succede sul pianeta ogni giorno sarebbe scesa dal 63 per cento del 2017 al 48 per cento di oggi. Soltanto il 36 per cento delle persone intervistate nel corso di questa ricerca ha detto di consultare le news «talvolta o spesso». Quindi, possiamo dire che se a rendere obsoleto il mestiere di giornalista non saranno le intelligenze artificiali, sarà il crescente disinteresse dei (non più) lettori.

Secondo i ricercatori del Reuters Institute, il pubblico ha ormai preso l’abitudine di «evitare storie importanti come la guerra in Ucraina o la crisi causata dall’aumento del costo della vita, per diminuire la quantità di brutte notizie da affrontare nel corso della giornata e proteggere così la propria salute mentale». I risultati di questa ricerca durata sei anni sono contenuti nel Digital News Report, in cui si conferma anche che i media più “ignorati” in questo momento storico sono quelli tradizionali, in particolare giornali cartacei e televisioni. Certo, buone notizie non vengono neanche dai nuovi media, dove Facebook si conferma la prima piattaforma “di consultazione” – anche se in decrescita infelice: tra gli intervistati per la ricerca, la percentuale di quelli che vi accedono almeno una volta al giorno è scesa dal 42 per cento al 28 per cento in sei anni – seguita da Instagram e TikTok, entrambi in crescita quando si tratta di cercare notizie, soprattutto nella fascia d’età 18-24 anni. «Anche coloro che le notizie le cercano, trovano e consumano online lo fanno sempre meno spesso e stanno diventando sempre meno interessati a farlo», si legge nel report.

A completare questo deprimente report, i numeri che riassumono la fiducia dei lettori di news nei confronti di chi le news le produce. Soltanto il 40 per cento degli intervistati ha detto di fidarsi dei media e di credere alle notizie che danno. E, infine, il dato forse più avvilente di tutti: il 56 per cento ha detto di essere preoccupato dalla propria incapacità di distinguere le notizie vere da quelle false.

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