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I dazi turistici sono l’ultimo fronte nella guerra commerciale tra Stati Uniti ed Europa Mentre Trump impone agli stranieri una maxi tassa per l'ingresso ai parchi nazionali, il Louvre alza il prezzo del biglietto per gli "extracomunitari".
Papa Leone XIV ha benedetto un rave party in Slovacchia in cui a fare da dj c’era un prete portoghese Il tutto per festeggiare il 75esimo compleanno dell'Arcivescovo Bernard Bober di Kosice.
I distributori indipendenti americani riporteranno al cinema i film che non ha visto nessuno a causa del Covid Titoli molto amati da critici e cinefili – tra cui uno di Sean Baker e uno di Kelly Reichardt – torneranno in sala per riprendersi quello che il Covid ha tolto.
La presidente della Tanzania Samia Suluhu Hassan ha nominato il nuovo governo e ha fatto ministri tutti i membri della sua famiglia In un colpo solo ha sistemato due figlie, un nipote, un genero, un cognato e pure un carissimo amico di famiglia.
Sally Rooney ha detto che i suoi libri potrebbero essere vietati in tutto il Regno Unito a causa del suo sostegno a Palestine Action E potrebbe addirittura essere costretta a ritirare dal commercio i suoi libri attualmente in vendita.
In Francia è scoppiato un nuovo, inquietante caso di “sottomissione chimica” simile a quello di Gisèle Pelicot Un funzionario del ministero della Cultura ha drogato centinaia di donne durante colloqui di lavoro per poi costringerle a urinare in pubblico.
Dopo quasi 10 anni di attesa finalmente possiamo vedere le prime immagini di Dead Man’s Wire, il nuovo film di Gus Van Sant Presentato all'ultima Mostra del cinema di Venezia, è il film che segna il ritorno alla regia di Van Sant dopo una pausa lunga 7 anni.
Un esperimento sulla metro di Milano ha dimostrato che le persone sono più disponibili a cedere il posto agli anziani se nel vagone è presente un uomo vestito da Batman Non è uno scherzo ma una vera ricerca dell'Università Cattolica, le cui conclusioni sono già state ribattezzate "effetto Batman".

Chi sono i “Covivert” e perché sono quelli che si sono trovati meglio durante la quarantena

20 Maggio 2020

A coniare il termine, riporta Design Taxi, è stata Nikki Vergara, cofondatrice della società di consulenza gestionale Positive Workplace. Vergara l’ha usato per definire il tipo di persona che si è trovato più a suo agio durante la quarantena: non “extrovert”, non “introvert”, ma “Covivert”. Se gli estroversi hanno sofferto moltissimo la mancanza di distrazioni e di interazioni faccia a faccia e gli introversi hanno sentito la mancanza della rigida routine alla quale erano abituati, i Covivert si sono adattati immediatamente e sono stati in grado di valorizzare il tempo a disposizione grazie a una combinazione perfetta tra alcune abilità tipiche degli estroversi e altre normalmente attribuite agli introversi.

A seconda del contesto in cui si trovano, i Covivert mostrano una grande flessibilità tra i due estremi che caratterizzano la personalità estroversa e quella introversa. I Covivert apprezzano il fatto di non essere costretti a comunicare con tutti, anche se, quando necessario, sono in grado di passare l’intera giornata a chiacchierare senza mostrare evidenti segnali di timidezza o disagio. Quando la fotocamera è spenta, si immergono completamente in nuovi hobby domestici come cucinare o dipingere. Il Covivert ha assaporato la solitudine offerta dal lockdown, utilizzandola come un’opportunità per riflettere e conoscersi di più, ma non è nemmeno particolarmente preoccupato all’idea di tornare a vedere gli amici e riprendere la vita sociale. Non prova, insomma, quello strano desiderio di restare a casa, che accomuna molte persone e di cui avevamo parlato qui.

Può anche darsi che la quarantena abbia in qualche modo modificato alcune caratteristiche del nostro temperamento, sottolinea Vergara, plasmando una nuova personalità ideale per sopravvivere e forse perfino prosperare in questa nuova realtà. Molti ex estroversi o introversi, quindi, potrebbero essersi riscoperti Covivert, sorprendendosi ad apprezzare il piacere di stare soli e passare del tempo a casa, oppure, di fronte all’impedimento di incontrare persone al di fuori della propria famiglia (che di solito, per un introverso, è una scelta), aver capito quanto è importante poter trascorrere del tempo con gli altri quando se ne sente l’esigenza.

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