Hype ↓
16:44 giovedì 11 dicembre 2025
La casa di Babbo Natale in Finlandia quest’anno è assediata non solo dai turisti, ma anche dalle truppe NATO L’escalation al confine russo ha trasformato la meta turistica natalizia della Lapponia in un sito sensibile per l’Alleanza Atlantica.
Il governo americano vuole che i turisti rivelino i loro ultimi 5 anni di attività sui social per ottenere il visto Vale anche per i turisti europei che dovranno consegnare la cronologia dei loro account su tutte le piattaforme social utilizzate.
D’ora in poi su Letterboxd i film si possono anche noleggiare I titoli disponibili saranno divisi in due categorie: chicche del passato ormai introvabili e film recenti presentati ai festival ma non ancora distribuiti su altre piattaforme.
Da quando è stata introdotta la verifica dell’età, nel Regno Unito il traffico dei siti porno è calato ma è anche raddoppiato l’utilizzo di VPN Forse è una coincidenza, ma il boom nell'utilizzo di VPN è iniziato subito dopo l'entrata in vigore della verifica dell'età per accedere ai siti porno.
Secondo una ricerca, nel 2025 abbiamo passato online più tempo che durante i lockdown Oramai i "vizi" presi durante la pandemia sono diventati abitudini: ogni giorno passiamo online tra le quattro e le sei ore.
Si è scoperto che Oliver Sacks “ritoccò” alcuni casi clinici per rendere i suoi libri più appassionanti e comprensibili Un'inchiesta del New Yorker ha rivelato diverse aggiunte e modifiche fatte da Sacks ai veri casi clinici finiti poi nei suoi libri.
Lo 0,001 per cento più ricco della popolazione mondiale possiede la stessa ricchezza della metà più povera dell’umanità, dice un rapporto del World Inequality Lab Nella ricerca, a cui ha partecipato anche Thomas Piketty, si legge che le disuguaglianze sono ormai diventate una gravissima urgenza in tutto il mondo.
È morta Sophie Kinsella, l’autrice di I Love Shopping Aveva 55 anni e il suo ultimo libro, What Does It Feel Like?, era un romanzo semiautobiografico su una scrittrice che scopre di avere il cancro.

La guida del New York Times su come fare le condoglianze

04 Ottobre 2016

Se esiste una situazione in cui in genere non si sa bene come comportarsi, è il momento in cui bisogna fare le condoglianze a qualcuno. C’è chi sceglie il più “antico” telegramma, chi preferisce farle a voce e poi chi, invece, oggi le fa direttamente tramite un messaggio sulla bacheca di Facebook. Sull’argomento ha riflettuto Bruce Feiler del New York Times, che ha stilato una sorta di classifica in cui elenca dei suggerimenti per affinare l’arte del fare le condoglianze. 

Il primo consiglio è che affermare di non sapere cosa dire non soltanto è socialmente accettato, ma anche apprezzato: «Ammettere di non avere parole è molto più di aiuto rispetto allo scrivere frasi pietose come “è in un posto migliore” o “tuo figlio era così perfetto che Dio lo voleva con sé”» ha detto un anonimo rabbino al Times.

Prima di cadere nei cliché, allora, è meglio condividere un ricordo positivo della persona che è appena morta. Kevin Young, un professore di scrittura creativa alla Emory University, ad esempio, ha deciso di trasformare il dolore per la morte del padre in un’antologia di racconti incentrati sul lutto. Le condoglianze che lo avevano colpito di più erano quelle di sconosciuti che gli trasmettevano un ricordo del padre: «È stato importante per me perché ho capito qual era il suo posto nel mondo. In quel momento pensi soltanto alla tua relazione con chi è appena morto, mentre invece questa persona ha avuto un impatto che va oltre te stesso. È stato confortante» ha detto Young.

US-CRIME-SHOOTING-CHARLESTON

Una cosa che capita spesso di dire è che sappiamo cosa l’altra persona sta passando. In realtà, tutti affrontano il dolore in maniera diversa e mentre alcuni sono arrabbiati o vengono sopraffatti dalla sofferenza, altri diventano iperattivi, dando il massimo sul lavoro o nei lavori di casa. Chanel Reynolds, il cui marito è morto in un incidente in bicicletta, dice che «è lecito esprimere la propria tristezza e il proprio dispiacere, basta non trasformarsi nel soggetto della conversazione».

Oltre al modo, anche la scelta delle singole parole è fondamentale: il termine “morte” stesso è da evitare, si preferiscono sempre espressioni come “adesso riposa in pace”, “se n’è andato”, “è scomparso”. Nonostante le intenzioni siano buone, in realtà sembra di dare una connotazione positiva a una situazione che, invece, non lo è affatto: per evitarlo, allora, è più giusto usare parole semplici e dirette. Secondo Jane Lear, che ha collezionato libri di buone maniere per anni e ha studiato l’evoluzione della forma delle condoglianze, il modello migliore è quello proposto da Millicent Fenwick sul Vogue’s Book of Etiquette nel 1948, che prevede un’espressione di compassione (come “mi è dispiaciuto sapere che..”) seguita da un ricordo della persona morta. «Secondo me questo ha senso, penso che la miglior lettera che mi sia arrivata dopo la morte di mio fratello sia stata quella di un amico, che iniziava con “Mia cara Jane, CHE SCHIFO”» ha detto Lear.

Quello che invece non è opportuno, e soprattutto non basta, è il postare immediatamente un pensiero sulla bacheca della persona morta su Facebook. Sono in molti quelli che scoprono della morte di qualcuno sui social, e tanti non resistono alla tentazione di scrivere di getto un pensiero, banale o meno, su un luogo visibile a tutti, quando invece «una lettera di condoglianze a un amico è uno degli obblighi di un’amicizia» aveva scritto Fenwick su VogueUna lettera, quindi, è necessaria, anche se non serve scriverla immediatamente: secondo il Times, non c’è un limite temporale per la compassione e, dato che in molti sono sopraffatti dalle emozioni subito dopo una notizia del genere, è comprensibile che la loro lettera di condoglianze arrivi dopo molto tempo.

Articoli Suggeriti
Social Media Manager

Leggi anche ↓
Social Media Manager

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.