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Come preservare in mare opere d’arte del valore di milioni di euro

Dal momento che sempre più miliardari espongono i pezzi migliori delle loro collezioni d’arte sugli yacht, c’è chi ha pensato di dedicarsi a corsi e consulenze per istruire i proprietari e, soprattutto, gli equipaggi sulla preservazione di dipinti, sculture e installazioni in determinate condizioni. Il Guardian ha parlato con alcuni degli attori di questo nuovo business, generalmente esperti di conservazione o restauro artistico, come Pandora Mather-Lees, storica dell’arte laureata a Oxford, che per il primo incarico aveva dovuto ovviare al danneggiamento di una tela di Jean-Michel Basquiat, tenuta su un panfilo privato (non vengono fatti riferimenti né al titolo né al nome del collezionista): «i suoi figli lo trovavano spaventoso, così gli hanno gettato addosso dei fiocchi di mais», ha detto al quotidiano, aggiungendo: «non avendo idea della sua importanza, l’equipaggio ha peggiorato le cose rimuovendoli». La donna tiene lezioni da 295 euro ciascuna, dove spiega al personale di bordo il valore delle opere, specificando anche come trovare un aiuto mirato in caso di emergenza.

Sostiene che alcune navi dispongano «di collezioni migliori di quelle dei musei, però non sono gallerie d’arte», dunque «è fondamentale che gli equipaggi sappiano cosa fare». La storica evita di fornire troppi dettagli, pur rivelando come ci siano collezionisti, ad esempio lo sceicco arabo Mansour bin Zayed al Nahyan, che custodiscono sui loro panfili centinaia di opere, firmate tra gli altri da Degas, Klimt, Matisse, Modigliani… Anche Helen Robertson, che si occupa di conservazione per il National Maritime Museum del Regno Unito, consiglia i super-ricchi sui modi migliori per curare le collezioni a bordo; dopotutto,«avendo lavorato su yacht con opere dal valore complessivo di 513 milioni di euro», ha potuto rendersi conto personalmente di alcune dinamiche. L’esperta cita un incidente in cui, durante un party improvvisato, un tappo di champagne ha colpito un quadro del valore di svariati milioni di euro. Ancora più singolari sono gli episodi cui fa riferimento il consulente Tilman Kriesel, “costretto” ad esempio «a girare un’opera di Rothko di 90 gradi per poterla esporre nella sala principale, come da richiesta del proprietario», mentre un altro miliardario, pur di esporre un Murakami in una zona specifica dell’imbarcazione, «ha insistito per tagliare il quadro».