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Un uomo ha fatto causa ai genitori perché hanno eliminato la sua collezione di porno

Succede a molti figli, soprattutto durante gli anni dell’adolescenza, di veder sparire qualcosa dalla propria stanza. Dei jeans a vita troppo bassa, il primo pacchetto di sigarette, il cellulare. Può capitare che certi oggetti spariscano all’improvviso, senza mai più ricomparire. Altre volte il “materiale” viene soltanto requisito, previa spiegazione, generando così un utile confronto tra genitori e figli. Il caso raccontato dal Guardian è decisamente particolare: non solo il figlio di cui i genitori non hanno rispettato la privacy aveva più di quarant’anni, ma gli oggetti che i due hanno deliberatamente deciso di eliminare avevano un certo valore economico: 29mila dollari circa.

Accortosi della sparizione di 12 scatoloni di materiale pornografico vintage collezionato nel corso degli anni, il figlio ha fatto causa al padre e alla madre. Tra la documentazione di cui si è servito per testimoniare la colpevolezza dei genitori, un’e-mail ricevuta dal padre, che gli ha scritto chiaramente: «Ti ho fatto un grande favore liberandoti di tutta quella roba». Ora il quarantenne chiede ai suoi un risarcimento di 87mila euro, il triplo del valore effettivo del materiale che ha perso. 

Dopo il divorzio, nel 2016, l’uomo era andato a vivere in Michigan. Quando si è spostato da solo in una nuova casa a Muncie, in Indiana, il quarantenne si è fatto spedire dai genitori gli ultimi scatoloni che non aveva avuto modo di trasportare. Ma i dodici scatoloni che contenevano la sua preziosa collezione di porno – centinaia di videocassette e riviste – non sono mai arrivate a destinazione. Interrogati, i genitori hanno ammesso di aver eliminato tutto.