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19:48 mercoledì 22 ottobre 2025
Anche quest’anno, il solito Tommaso Debenedetti ha diffuso la solita fake news sull’improvvisa morte del Nobel per la Letteratura, László Krasznahorkai L'autodefinitosi «campione italiano della menzogna» prosegue così la sua striscia di bufale a tema letterario, che prosegue ininterrotta ormai da anni.
ChatGPT ha lanciato il suo browser con il quale vuole fare concorrenza a Google Chrome Si chiama Atlas, integra l’AI sin dalla barra di ricerca e aspira a insidiare il primato del web browser più utilizzato al mondo di Chrome.
Per due volte la Rai ha prima annunciato e poi cancellato la trasmissione di No Other Land e non si sa ancora perché È successo il 7 ottobre e poi di nuovo il 21. Al momento, non sappiamo se e quando il film verrà reinserito nel palinsesto.
A causa del riscaldamento globale, per la prima volta nella storia sono state trovate delle zanzare in Islanda Era uno degli unici due posti al mondo fin qui rimasto libero dalle zanzare. Adesso resta soltanto l'Antartide.
È uscita una raccolta di racconti inediti di Harper Lee scoperti nella sua casa di New York dopo la morte Si intitola La terra del dolce domani e in Italia l'ha pubblicata Feltrinelli.
A Teheran hanno inaugurato una stazione della metropolitana dedicata alla Vergine Maria La stazione si chiama Maryam Moghaddas, che in persiano significa proprio Vergine Maria, e si trova vicino alla più grande chiesa della città.
Cercando di uccidere una blatta, una donna in Corea del Sud ha scatenato un incendio in cui è andato distrutto un appartamento ed è morta anche una persona La donna ha usato un lanciafiamme fatto in casa, fatto da un accendino e un deodorante spray. La sorte della blatta al momento non è nota.
Si è scoperto che l’AI viene usata anche per produrre poverty porn, cioè immagini piene di stereotipi sulla povertà utilizzate poi nella campagne di sensibilizzazione Si trovano in vendita sulle piattaforme di foto stock, costano poco, non danno problemi di licenza né di consenso: è per questo che sono sempre più diffuse.

La nascita dell’avant-mondo: ricordi dai primi vent’anni di C2C Festival

Un estratto da We Call It Avant Pop, libro che racconta la storia del C2C Festival dalla nascita a oggi, in immagini e parole.

05 Dicembre 2023

Pubblichiamo qui il saggioAvant-pop da pensionato” di Carlo Antonelli, uno degli autori che hanno firmato We Call It Avant Pop, libro fotografico che, tra materiale d’archivio e contributi inediti, racconta vent’anni di storia del C2C Festival dall’esordio del marzo del 2002 a oggi. Da mercoledì 6 dicembre la pubblicazione sarà in vendita sullo shop online di C2C Festival, alla Libreria Verso di Milano e alla Libreria Luxemburg di Torino, da fine gennaio nel resto d’Italia e Europa.

È stato molto difficile in questi mesi comunicare con mia madre, che ha l’Alzheimer a uno stadio avanzato. A un certo punto ho capito che c’era un varco possibile dentro quel muro di demenza: le canzoni pop italiane della sua epoca. E così ho scoperto che se le ricordava tutte, almeno le grandi hit. È stato bellissimo, davvero. L’ho vista ridere, dopo anni di melanconia e preoccupazione. E poi me li sono risentiti tutti anch’io – i grandi capolavori senza tempo, specie se arrangiati da Morricone o Reverberi, o Rota ovviamente – e ho capito quanto avant fossero. Non solo. Ho capito che non esiste grande suono pop che, appena uscito, non sia avant. Altrimenti non sarebbe clamoroso. Non sarebbe un piccolo organismo vivente in grado di entrare per sempre nel nostro bioma, di farsi spazio tra i migliaia già esistenti, di rigenerarsi mettendo foglie verdi ogni volta che lo si risente. Com’è successo a mia madre, facendola risbocciare per un secondo. Soltanto strutture molto complesse e insieme molto semplici – come batteri appunto – sono in grado di fare questo, fino a nascondersi dentro i punti più nascosti del tessuto neurale, provocando l’inaspettato, la fioritura nel deserto. Lo stesso accadrà a me (avendo familiarità con le malattie degenerative), soltanto con altre melodie di avanguardia pop.

Quelle che ho sentito durante vent’anni di Club To Club, per esempio. Sulla carrozzella, mi sveglierò di botta sentendo i bassi gommosi di “Windowlicker” di Aphex Twin e mi ricorderò, per un nanosecondo, di quel suo strano megashow multischermo al Lingotto. O certi giri di Jamie xx, con le mani di tutti in aria, e così farò di nuovo anch’io, se sarò in grado. O il momento in cui riparte il treno ritmico classico di Jeff Mills, il flash dei laser nell’occhio, la luce nel buio. In tal senso, sarebbe una grande idea aprire in quella parte di Torino che da sempre abita la Riviera Ligure di Ponente una struttura sanitaria residenziale C2C nella quale poterci ritrovare tutti quanti – noi che al festival siamo andati anche da sessantenni – a evocare playlist di tutte queste meraviglie. Ecco una grande idea, gente. Parlando di storia, poi, se per “pop” intendiamo banalmente lo specifico segmento di mercato nato a fine anni Cinquanta con l’invenzione dei giovani come consumatori, è impensabile non interconnettere questa lunga cavalcata d’innovazione sonora con il crescere mozzafiato della tecnologia e il suo impatto sul lavoro umano e le sue creazioni, anche musicali. Il secondo salto in tal senso – l’invenzione dell’elettronica di consumo – produce un ulteriore avanzamento dalla metà degli anni Settanta in poi, completato all’inizio dei Novanta con l’avvento definitivo dell’economia digitale.

Solo pochi sprovveduti non hanno capito ancora che tutta l’abstract art e la parallela pop art americana altro non sono che il frutto del trauma della megabomba Enola Gay (a proposito di avant-pop…) su Hiroshima, e dello scoprirsi disumani del tutto. Lo stesso accade per l’elettronica tedesca e italiana, postnazi e postfascista. Perché dunque fare tante moine nel godere degli stravolgimenti vocali – trattati con Auto-Tune o meno – di molte superstar C2C quando ben sappiamo come siano uno dei frutti naturali dell’impatto definitivo sulla sensibilità generale e individuale di reti neurali e sociali e microorganismi immateriali quali i benedetti algoritmi e le intelligenze che auto-imparano? E se diventeremo immortali grazie a terapie geniche di sostituzione graduale di parti danneggiate, beh (pensateci) vorrà dire che ci saremo trasformati in quello che le canzoncine di pop d’avanguardia sono da sempre. Saremo melodie eterne. E vivremo finalmente nell’avant-mondo.

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