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In Cina c’è un concorso per gli edifici più brutti dell’Asia

Archcy.com è un sito cinese di architettura che negli ultimi 11 anni ha invitato le persone a stilare una sorta di lista nera composta dai 10 edifici cinesi peggiori, tra cui solitamente gareggiano opere incredibili, come una chiesa a forma di violino e un hotel della Mongolia a forma di bambola babushka. Per anni, come ricorda il Guardian (che ha raccolto alcune foto delle strutture), la Cina è stata infatti un terreno di sperimentazione per ambiziosi architetti nazionali e internazionali, con risultati spesso abbastanza discutibili. Tra questi, l’edificio dell’emittente nazionale a Pechino, progettato dall’architetto olandese Rem Koolhaas, che viene chiamato “pantalone” dai cittadini perché ricorda un paio di gambe, oppure quello strano edificio a metà che, in un parco a tema mai completato dell’Hebei, unisce la struttura tipica da Tempio del Cielo cinese e un’altra ispirata al Campidoglio degli Stati Uniti.

Tra tutti i contendenti, che quest’anno sono ben 87 (e sono stati scelti da alcuni dei principali critici e studi di architettura cinesi), c’è un ponte di vetro che collega due montagne del Sichuan, famoso perché terrorizza gli escursionisti a causa delle due enormi statue raffiguranti una coppia di persone in abiti tradizionali piuttosto inquinati, e anche un cancello in un parco dello Yunnan che richiama l’Arco di Trionfo a Parigi ma fatto male. Poi un edificio a forma di piramide a Kunshan, Jiangsu, e un orrendo hotel, situato a Langfang, nella provincia di Hebei, nel nord della Cina, con riproduzioni degli dei della fortuna, della felicità e della longevità giganteschi posti proprio davanti all’entrata. La competizione di quest’anno però sarebbe importante oltre che divertente, spiega sempre il Guardian, poiché arriva nel momento in cui il governo è diventato più rigido circa le nuove costruzioni, considerando che ad aprile la Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme ha vietato la costruzione di “brutti edifici”.

Non è la prima volta comunque, che le autorità intervengono per regolamentare l’aspetto degli edifici in Cina. Secondo il Global Times, lo scorso anno il ministero cinese dell’edilizia abitativa e dello sviluppo urbano-rurale avrebbe infatti unito le forze con la Commissione per pubblicare un documento che chiarisse come si dovessero realizzare nuovi palazzi, hotel, strade, ponti e simili nelle città cinesi. Avevano concluso che i grandi edifici con uno stile strano e brutto erano “uno spreco di risorse” e anche di gusto.