Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
C’è un ragazzo che ricrea sul suo profilo Instagram i piatti più buoni mangiati in aereo
C’è sempre quel momento ogni venerdì sera in cui si litiga sul gruppo Whatsapp di amici perché bisogna decidere dove andare a cena: a uno non piace la cucina giapponese, l’altro non ama quella indiana, la pizza poi gonfia. Si sa, però, che c’è una certezza, che ci sarà sempre una cucina che non piace a nessuno: quella dell’aereo. Il consenso popolare l’ha elevata come la cucina più tremenda al mondo. Eppure ci sono alcune persone che la amano, poche. Come Nik Sennhauser, che un giorno, nel mezzo della pandemia, guardando fuori dalla finestra ne ha proprio sentito la mancanza e ha deciso di ricrearla. Col tipico piattino quadrato sotto, ha sfogliato le foto che aveva nel telefono e ha cercato di rifare tutte le ricette, caratterizzate da tre porzioni diverse impiattate geometricamente.
https://www.instagram.com/p/CMZe-QihTDi/
Ha così aperto un profilo Instagram, che al momento ha solo 3,5 mila adepti, sempre a riprova che non è una cucina molto amata: «gli americani non capiscono il mio progetto», ha spiegato in un’intervista ad Atlas Obscura, definendosi un “planefood enthusiast”. Sennhauser è cresciuto facendo avanti e indietro tra l’Austria e la Tailandia, così si è abituato al sapore pessimo dei pasti dell’aereo, che anzi, lo facevano sentire a casa. Così ha postato la prima foto, che ha ricevuto commenti nostalgici da chi per colpa della pandemia si trovava sul divano di casa a sognare gli scomodissimi sedili degli aerei.
Chi ha commentato si definisce un “avgeek”, ovvero uno dei membri del club dei fanatici degli aerei, che, a detta di Sennhauser sono sparsi in tutto il mondo. Per loro nel suo profilo @flysoplane ha iniziato a condividere ricette ispirate ai piatti che gli sono stati portati dalle hostess sul carrellino – ha anche quello, dice che funziona anche come carrello per gli alcolici. Nelle bio delle foto mette anche la compagnia aerea e la tratta che ha percorso quando ha mangiato quel piattino. La sua preferenza però è chiara, «posto specialmente pasti della classe economy: mi piacerebbe potermi permettere la prima classe». Sennhauser è contentissimo del suo progetto nato in pandemia, «quando penso ai viaggi mi sento felice, il progetto mi ha aiutato con la mia salute mentale», e come lui anche tantissimi altri fanatici, che sentono la mancanza del famosissimo sandwich che servono sulla Lufthansa.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.