Attualità | Rassegna
Di cosa si è parlato questa settimana
La disperazione per il ritorno di Carlo Conti a Sanremo, Paolo Sorrentino che si pavoneggia a Cannes, il rientro in Italia di Chico Forti e le altre notizie degli ultimi giorni.
Politica – La legge del più Forti
Dopo 24 anni trascorsi in un carcere statunitense, Chico Forti è tornato in Italia. Ma l’accoglienza del 65enne, all’ergastolo per omicidio, è stata più simile a quella che si riserva a una star che a un detenuto. Il gesto più eclatante è stato senz’altro quello di Giorgia Meloni: la Presidente del Consiglio è andata in aeroporto ad accoglierlo, «come se fosse rientrato un eroe nazionale», ha fatto notare Laura Boldrini. La deputata Pd ha commentato anche il fatto che, a soli 5 giorni dal suo arrivo, a Forti sia stato dato un permesso per andare a trovare la madre, quando gli altri detenuti devono aspettare «mesi, se non anni». Un’accoglienza particolare che a quanto pare avrebbe compreso anche un tour del carcere di Verona e dei pasti speciali.
Tv – I Conti che tornano
Che Amadeus abbia guidato il Sanremo più social e probabilmente più di successo degli ultimi anni è un dato di fatto, come dimostra anche il conto economico del Festival, decisamente in salute. Tuttavia una certa Sanremo fatigue l’abbiamo sentita tutti, soprattutto nell’ultima edizione, e la formula caciarona che ha reso Amadeus il re dei meme italiani iniziava ormai a mostrare tutte le sue crepe. Motivo per cui la Rai ha pensato fosse ora di cambiare e ha quindi scelto di affidare la prossima edizione a… beh, a Carlo Conti. Che è esattamente quello che ci si aspetterebbe dalla Rai, checché internet ne dica: Sanremo è sempre stata questa cosa qui, e tra Carlo Conti e Amadeus non è che ci sia tutta questa differenza.
Cinema – Il Divo
È un video che va sentito con l’audio a palla, quello di Paolo Sorrentino a Cannes già diventato meme. Perché quell’audio, mentre Sorrentino va a prendersi la standing ovation del pubblico alla proiezione di Parthenope, ci fa sentire in sottofondo una canzone non qualunque: “Life Is Live” di Opus, lo stesso brano, famosissimo, con cui si scaldava Maradona al San Paolo prima delle partite del Napoli. In quel video (si vede qui) il regista è gasatissimo: cammina ciondolando, annuisce, fa la boccuccia da approvazione, o forse è da “chef’s kiss”, saluta solo con occhiate languide, alla fine fa una smorfia con la bocca che si piega all’ingiù a qualcuno come per dire “hai visto che roba”. Che roba, in effetti: Parthenope s’è preso una delle più lunghe standing ovation di questa edizione, 9 minuti e mezzo di applausi in piedi.
Cronaca – Cime tempestose
Il cambiamento climatico, anzi, la crisi climatica la vediamo non solo negli eventi disastrosi sempre più frequenti, ma anche nel modo in cui cambiano drasticamente certe abitudini: come volare. Un pianeta più caldo è un pianeta più pericoloso anche per gli aeroplani, e l’abbiamo visto con il povero volo della Singapore Airlines partito da Londra e diretto a Singapore, appunto, deviato su Bangkok dopo che era finito in una tempesta tra le più forti mai registrate. Risultato: una persona morta (di infarto, pare, a 73 anni) e 20 passeggeri ricoverati in condizioni gravi. Le descrizioni dei testimoni sono spaventose: persone che volano da una parte all’altra della cabina, gente che sbatte dappertutto e risultati splatter. In pochi minuti l’aereo è caduto di 6000 piedi, prima di ritrovare una certa stabilità. La crisi climatica ci renderà tutti terrorizzati di volare, scrivevamo a proposito qualche giorno fa.
Polemiche – Grazie per cioccalata
Chissà cosa c’è nelle elezioni europee che porta i candidati a rimuovere qualsiasi freno inibitore pur di raggiungere l’agognata candidatura e l’agognatissima elezione. È ormai quasi un genere estetico-narrativo, quello del politico che nella sua rincorsa al seggio in Parlamento europeo si produce in prodezze di ogni tipo con tutti i mezzi conosciuti: oggettistica, cartelloni, discorsi, slogan, video, meme. I precedenti sono ormai tali e tanti da farci supporre – illudere – che ogni limite sia stato già superato. E invece è proprio qui che ci si sbaglia: il limite semplicemente non c’è. La prova è il video elettorale prodotto e cantato (e, chissà, magari pure diretto e montato e coreografato: certi talenti eccellono in tutte le arti) da Angelo Ciocca della Lega, la cui visione ci ha lasciato in un tale stato di confusione che l’unica cosa che riusciamo a fare è citare Roman Roy di Succession: «If I cringe any harder I might become a fossil».
Social – Astro del ciel
Nella nottata tra sabato 18 e domenica 19 maggio, all’improvviso, un lampo blu ha attraversato i cieli di Spagna e Portogallo. Sui social si sono visti tantissimi video e immagini del fenomeno astronomico, di cui molti davvero belli (quello di questa ragazza, ad esempio) e alcuni molto divertenti, come quello delle oche che interrompono la loro routine per godersi lo spettacolo (o forse sono solo spaventate). Ma che cos’era quella palla di fuoco blu? Di sicuro era troppo veloce per essere un’asteroide (viaggiava a circa 45 chilometri al secondo, più del doppio di quella prevista da un tipico asteroide). Secondo l’Agenzia spaziale europea (Esa), quello che ha colorato il cielo notturno di blu, con una luce ancora più forte di quella lunare, era un un piccolo frammento di cometa, che si è poi disintegrato a un’altitudine di 60 chilometri sull’Oceano Atlantico.