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La storia del turista norvegese respinto dagli Stati Uniti per un meme su Vance sembrava falsa perché effettivamente lo era Non è stato rimpatriato per le foto salvate sul suo cellulare, ma semplicemente perché ha ammesso di aver consumato stupefacenti.
In Giappone è stato condannato a morte il famigerato “killer di Twitter” Takahiro Shiraishi è stato riconosciuto colpevole degli omicidi di nove ragazze. Erano tre anni che nel Paese non veniva eseguita nessuna pena capitale.
Per sposarsi a Venezia e farsi contestare dai veneziani Bezos ha speso almeno 40 milioni di euro Una cifra assurda che però non gli basta nemmeno per entrare nella Top 5 dei matrimoni più costosi di sempre.
È uscito il primo teaser di Bugonia, il film in cui Yorgos Lanthimos parla di alieni e complottisti Il film arriverà nella sale italiane a novembre e, secondo le prime indiscrezioni, potrebbe essere tra quelli in concorso a Venezia.
Anna Wintour ha annunciato che non sarà più la direttrice di Vogue America Ma ovviamente non ha alcuna intenzione di smettere di lavorare: resterà global editorial director di Vogue e la global chief content officer di Condé Nast.
Macron ha detto che vuole far diventare la musica elettronica francese patrimonio Unesco La musica elettronica l'abbiamo inventata noi. Solo noi abbiamo quel French Touch», ha detto, dando l'annuncio in un'intervista radiofonica.
Se c’è un posto che non soffrirà mai di overtourism è certamente il resort appena inaugurato da Kim Jong-un in Corea del Nord Il supremo leader ha partecipato alla cerimonia di apertura e si è divertito a guardare degli uomini che volavano giù dagli scivoli ad acqua.
È morta a 91 anni Lea Massari, la diva che abbandonò il cinema Dopo aver lavorato con i più grandi registi del cinema italiano, si ritirò a vita privata 30 anni fa e non tornò mai più a recitare. 

Chi è il nuovo re dell’Arabia Saudita

23 Gennaio 2015


L’Arabia Saudita ha un nuovo re. L’annuncio dell’incoronazione del nuovo sovrano, l’ottantenne Salman bin Abdulaziz, è giunta a poche ore da quello della morte del re precedente, Abdullah bin Abdulaziz, 91 anni, che era ricoverato in ospedale dall’inizio di gennaio.

Il nuovo sovrano assumerà anche il titolo di «Custode delle Due Moschee», tra i luoghi più santi per l’Islam, e regnerà su una delle poche monarchie assolute rimaste, che provvede al 15 per cento della produzione petrolifera mondiale.

Viste le condizioni di salute e l’età di re Abdullah, la sucessione era in programma da tempo e dunque la rapidità con cui la nomina di re Salman è stata annunciata non deve stupire. A differenza delle monarchie europee, dove la linea di successione è sempre chiara (es: in Gran Bretagna il principe Charles è il primo nella linea di successione al trono, William secondo, il principino George è il terzo) il regno saudita ha un sistema più complesso. La famiglia regnante è enorme (complice il fatto che molti principi hanno diverse mogli) e ogni “Principe Ereditario”, o Crown Prince, teoricamente potrebbe salire al trono.

Il fatto che la scelta sia ricaduta su un ottantenne, che stando al Daily Beast avrebbe inoltre problemi di salute, farebbe pensare che la casa regnante starebbe lavorando anche alla scelta di un altro successore, per il medio termine.

In ogni caso il nome di Salman come futuro re era già noto da tempo, e pare fosse stato designato erede al trono già nel 2012. Lo scorso 4 gennaio al-Monitor,  sito d’informazione panarabo con forti legami in Arabia Saudita, aveva pubblicato un suo ritratto.

«Nato nel 1935, il Principe Salman è anche ministro della Difesa, negli ultimi mesi ha presieduto le riunioni di gabinetto [di governo] e gestito le principali visite diplomatiche della monarchia, da quando è diventato l’erede nel 2012. È stato in Cina, in Giappone, India, Pakistan, Maldive e in Francia», si legge.

«Salman è stato governatore della provincia di Riyadh per 48 anni. Quando divenne governatore nel 1963, Riyadh aveva 200.000 abitanti; oggi, ha più di 7 milioni. […] Poiché la maggior parte dei principi e principesse vivono a Riyadh, Salman ha anche svolto il ruolo di “lo sceriffo di famiglia”, garantendo che eventuali trasgressioni da parte dei reali fossero gestite tranquillamente, senza pubblicità», prosegue al-Monitor. Che rivela anche un dettaglio interessante del passato di Salman: «Ha anche curato la raccolta di fondi privati per sostenere i mujahidin afgani nel 1980, lavorando a stretto contatto con wahhabita establishment clericale del regno».

Salman ha già aggiornato il suo account Twitter. @KingSalman ha 1,2 millioni di follower. Non segue nessuno.

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