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19:02 venerdì 14 novembre 2025
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.
Rosalía ha condiviso su Instagram un meme buongiornissimo in cui ci sono lei e Valeria Marini  Cielo azzurro, nuvole, candele, tazza di caffè, Rosalia suora e Valeria Marini estasiata: «Non sono una santa, però sono blessed», si legge nel meme.
Hideo Kojima si è “giustificato” per la sua foto al Lucca Comics con Zerocalcare dicendo che l’ha fatta senza sapere chi fosse Zerocalcare Non c’era alcuna «intenzione di esprimere sostegno a nessuna opinione o posizione» da parte di Kojima, si legge nel comunicato stampa della Kojima Productions.
Anche Charli XCX si è messa a scrivere su Substack Il suo primo post si intitola "Running on the spot of a dream" e parla di blocco della scrittrice/musicista/artista.
A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.
Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.
Nel primo teaser del Diavolo veste Prada 2 si vede già la reunion di Miranda e Andy Le protagoniste salgono insieme sull’ascensore che porta alla redazione di Runway, riprendendo una scena cult del film originale.

Cercando la fantasia di un bambino

Guardare le fotografie malinconiche e ambigue di Spencer Murphy è come guardare il mondo con gli occhi di un undicenne.

26 Novembre 2015

Spencer Murphy a metà degli anni ‛80 era un bambino parecchio solo. Viveva nel mezzo della campagna del Kent dove trascorreva un’isolata infanzia rurale. All’età di 11 anni trovò in casa dei vecchi numeri di Life e di National Geographic e vide per la prima volta nelle immagini un modo per incanalare la sua creatività, il suo tempo, e sfruttare la sua solitudine. Nella lista dei desideri del Natale successivo chiese una macchina fotografica.

Ora come allora, nelle sue fotografie più riuscite Murphy rappresenta la «duplice sensazione di essere intrappolato e di fluttuare nel tempo e nello spazio, un mix di speranza e disperazione, bellezza e desolazione, l’intuizione forse di aver compreso come vivere una vita finita in un universo infinito». Questa visione poetica della fotografia era insita già nel piccolo Spencer che, passato il Natale e esauditosi il suo desiderio, si svegliava all’alba per  catturare in un’immagine un gioco di luci, una certa atmosfera, sperando disperatamente di ritrovarla nel rullino sviluppato, di essere riuscito a catturare una «infinitesima parte dell’immensa bellezza e tristezza di quei momenti».

La serie The Abyss Gazes Into You è una raccolta dei lavori da cui il fotografo si sente più rappresentato. Il titolo descrive un processo biunivoco, simile a quello descritto da Nietzsche in Al di là del bene e del male, dal quale deriva il titolo del progetto: «Se troppo a lungo guardi l’abisso, anche l’abisso poi guarderà te».

Nelle immagini ritroviamo la malinconia che sembra appartenere all’animo solo e naïf del bambino che era Murphy e quel suo tentativo di rappresentare in uno scatto uno stato d’animo: «Durante la mia carriera di fotografo non ho mai completamente abbandonato la mia fantasia di bambino e lì credo che ci sia un altro mondo parallelo al nostro, nascosto da un velo che raramente si scorge per rivelare l’infinito a chi ha la capacità di guardare». Le fotografie alternano volti indistinguibilmente inglesi, paesaggi e situazioni ambigue, luci fredde, nebbie invernali e l’onnipresenza della natura.

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