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È morto il fotografo brasiliano Sebastião Salgado Con le sue grandi fotografie in bianco e nero ha sempre sollevato importanti questioni etiche, politiche e ambientali.
Un uomo in Norvegia si è svegliato con una nave cargo arenata nel suo giardino Ma solo dopo che il vicino è andato a svegliarlo per dirgli che c'era una nave cargo arenata nel suo giardino.
Pop Mart ha tolto i Labubu dagli store di Londra perché in fila si creavano delle risse L'azienda ha preso questa decisione per proteggere sia i suoi dipendenti che i clienti.
Per colpa di Trump, Harvard rischia di perdere quasi un terzo dei suoi studenti Gli studenti internazionali sono tantissimi e, con le loro tasse, contribuiscono grandemente al bilancio dell'università.
Il video che Trump ha usato per dimostrare che in Sudafrica è in corso un genocidio dei bianchi è un falso Lo hanno rivelato due giornalisti del New York Times, che hanno indagato sul video e scoperto che si tratta di una bufala.
La Thailandia ha depenalizzato la cannabis, ma il turismo della cannabis l’ha fatta pentire I casi di "turisti" che vanno e vengono dalla Thailandia a scopo di contrabbando sono aumentati a tal punto da costringere le autorità a intervenire.
Nel nuovo Assassin’s Creed si possono uccidere le persone ma non gli animali Anzi, gli animali si possono adottare e allevare, e c'è anche la possibilità di passare tutto il tempo ad accarezzarli.
Sentimental Value di Joachim Trier è il film favorito per la Palma d’oro, almeno a giudicare dalla standing ovation che ha ricevuto Quindici minuti di applausi, la più lunga standing ovation in questa edizione del festival.

Perché le canzoni pop sono sempre più brevi

29 Ottobre 2018

In soli due mesi, la canzone di Kanye West e Lil Pump, “I Love It”, è stata ascoltata più di 193 milioni di volte su Spotify. Da sei settimane stabile nella classifica delle 100 canzoni più ascoltate di Billboard, “I Love It” dura solo 2 minuti e 7 secondi. Strano per Kanye West, non per Lil Pump, il cui tormentone “Gucci Gang” è lungo 2 minuti e 4 secondi. Ma Lil Pump non è il solo: comporre canzoni di breve durata è una tendenza sempre più diffusa.

L’analisi del data scientist Michael Tauberg riportata da Quartzy dimostra come negli ultimi 20 anni le canzoni si siano fatte sempre più brevi. Dai 4 minuti abbondanti del 2000 si è arrivati ai 3 minuti e mezzo del 2018. E se nel 2015 le canzoni sotto i 2 minuti e mezzo erano l’1% delle hit Billboard, oggi rappresentano il 6% della classifica. La causa del fenomeno sembra esser dovuta al nuovo modo di fruizione della musica, ossia lo streaming. È dallo streaming, infatti, che arriva il 75% degli incassi di coloro che fanno musica. Cantanti e produttori si sono dunque adattati al nuovo mezzo, tenendo ben presente che più stream vuol dire più denaro.

Una canzone scaricata porta sempre lo stesso guadagno, a prescindere dalla sua lunghezza. Non serve comporre pezzi lunghi, è molto più utile comporne tanti. Anche perché la gente si annoia sempre più facilmente. Il che vuol dire che si è molto più propensi ad ascoltare un album composto da più pezzi più corti di uno magari più breve ma i cui brani durano di più. Adattare il proprio estro artistico alle richieste dello streaming non è sempe facile, «voglio solo che la mia musica sia migliore di ieri, non mi interessa se una canzone dura un minuto e mezzo», ha detto Naomi Wild, autrice dei “lunghi” brani che hanno fatto guadagnare una candidatura ai Grammy all’album A moment apart di Odesza. D’altra parte, c’è anche chi della brevità ha fatto un’arte. È il caso della rapper Tierra Whack, il cui album d’esordio Whack World contiene solo canzoni lunghe 60 secondi.

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