Hype ↓
14:07 sabato 15 novembre 2025
In Cina Wong Kar-wai è al centro di uno scandalo perché il suo assistente personale lo ha accusato di trattarlo male Gu Er (pseudonimo di Cheng Junnian) ha detto che Kar-wai lo pagava poco, lo faceva lavorare tantissimo e lo insultava anche, in maniera del tutto gratuita.
In Giappone un’azienda si è inventata i macho caregiver, dei culturisti che fanno da badanti agli anziani Un'iniziativa che dovrebbe attrarre giovani lavoratori verso una professione in forte crisi: in Giappone ci sono infatti troppi anziani e troppi pochi caregiver.
Rosalía ha condiviso su Instagram un meme buongiornissimo in cui ci sono lei e Valeria Marini  Cielo azzurro, nuvole, candele, tazza di caffè, Rosalia suora e Valeria Marini estasiata: «Non sono una santa, però sono blessed», si legge nel meme.
Hideo Kojima si è “giustificato” per la sua foto al Lucca Comics con Zerocalcare dicendo che l’ha fatta senza sapere chi fosse Zerocalcare Non c’era alcuna «intenzione di esprimere sostegno a nessuna opinione o posizione» da parte di Kojima, si legge nel comunicato stampa della Kojima Productions.
Anche Charli XCX si è messa a scrivere su Substack Il suo primo post si intitola "Running on the spot of a dream" e parla di blocco della scrittrice/musicista/artista.
A poche ore dalla vittoria al Booker Prize è stato annunciato che Nella carne di David Szalay diventerà un film Ad acquisire i diritti di trasposizione del romanzo sono stati i produttori di Conclave, noti per il loro fiuto in fatto di adattamenti letterari.
Il nuovo film di Tom Ford è già uno dei più attesi del 2026, per tantissime e buonissime ragioni Un progetto che sembra quasi troppo bello per essere vero: l'adattamento di uno dei più amati romanzi di Ann Rice, un cast incredibile, Adele che fa l'esordio da attrice.
Nel primo teaser del Diavolo veste Prada 2 si vede già la reunion di Miranda e Andy Le protagoniste salgono insieme sull’ascensore che porta alla redazione di Runway, riprendendo una scena cult del film originale.

Con Candyman Nia DaCosta è la prima regista nera a dominare il box office

30 Agosto 2021

La prima versione di Candyman, film del 1992 basato su un racconto di Clive Barker e incentrato sulla leggenda metropolitana che vedeva il fantasma del figlio di uno schiavo nero sfogare ogni torto subito in una furia omicida, all’epoca venne accolta dal pubblico talmente bene da ottenere nel giro di pochi anni due sequel. Quei film, però, (Candyman 2 e Candyman, il giorno della morte) non riuscirono a ottenere lo stesso favore da parte degli spettatori. A riportare il protagonista di Candyman di nuovo sullo schermo e a trasformarlo nuovamente in un prodotto che potesse sbancare al botteghino, è stata invece Nia DaCosta, che con il film è appena diventata la prima regista donna e nera a dominare il box office al debutto. Il suo Candyman, scritto e prodotto da Jordan Peele, è uscito lo scorso 26 agosto in 3.569 sale cinematografiche americane, incassando oltre 22 milioni di dollari. In Italia, dove il film è uscito nello stesso weekend, il reboot ha incassato per ora solo poco più di 92 mila euro.

Si tratta del quarto migliore debutto per un film nella storia dell’ultimo weekend di agosto, dopo The Final Destination 3D (27,4 milioni), Man in the Dark (26,4 milioni) e Halloween (quello del 2007, 26,3 milioni). Le ragioni, secondo IndieWire, sono diverse. Tra tutte la presenza del nome di Peele, già regista di Get Out e Us, che avrebbe invogliato gli spettatori a recarsi in sala per il nuovo Candyman. Oltre a questo, la presenza di un cast e di un gruppo di lavoro in prevalenza afroamericano, differentemente dal film del 1992, che secondo le stime della Universal avrebbe ampliato l’eterogeneità del pubblico. Quella raggiunta è infatti una cifra ben al di sopra delle aspettative, che permette alla pellicola horror di entrare nell’elenco dei lungometraggi di maggior successo della stagione. Il risultato sarebbe ancora più sorprendente se si prende poi in considerazione il fatto che la visione di Candyman è stata proibita ai minori.

Come ha spiegato Vox, il nuovo Candyman sarebbe in realtà più un quarto capitolo che un reboot, formula che comunque è stata scelta dalla regista e dal produttore per non “spaventare” quanti non avessero visto gli altri film. La storia è quella di Anthony, un promettente pittore di Chicago che è rimasto in stallo creativo per anni e che decide di basare il suo prossimo lavoro sul Cabin-Green, un progetto di edilizia urbana che un tempo ha ospitato famiglie povere nere lasciate sole a badare a se stesse. Durante le sue ricerche, Anthony viene a conoscenza di Candyman, un fantasma che attaccherebbe la gente di quel luogo qualora si azzardasse a pronunciare il suo nome cinque volte davanti a uno specchio. Ovviamente Anthony fa proprio questo, scatenando un incubo.

Come racconta sempre Vox, nonostante il nuovo film sia molto più incentrato rispetto all’originale sulla lotta di classe e sul tema del razzismo (oltre che su quello dell’ipocrisia presente nel mondo dell’arte), prenderebbe spunto come quello del 1992 dalla tragica condizione di vita dei Cabin-Green, luogo che esiste davvero a Chicago, e da un omicidio ancora irrisolto avvenuto in un altro ma simile quartiere di segregazione della città. Il 22 aprile del 1987, infatti, Ruthie Mae McCoy, una donna afroamericana di 52 anni che viveva nell’orribile progetto abitativo noto come ABLA, telefonò al 911 per riferire che qualcuno stava entrando nel suo appartamento attraverso lo specchio dell’armadietto dei medicinali. Non le credettero, e il suo corpo venne ritrovato a pezzi due giorni dopo.

Articoli Suggeriti
Social Media Manager

Leggi anche ↓
Social Media Manager

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.