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21:53 giovedì 27 novembre 2025
Dopo quasi 10 anni di attesa finalmente possiamo vedere le prime immagini di Dead Man’s Wire, il nuovo film di Gus Van Sant Presentato all'ultima Mostra del cinema di Venezia, è il film che segna il ritorno alla regia di Van Sant dopo una pausa lunga 7 anni.
Un esperimento sulla metro di Milano ha dimostrato che le persone sono più disponibili a cedere il posto agli anziani se nel vagone è presente un uomo vestito da Batman Non è uno scherzo ma una vera ricerca dell'Università Cattolica, le cui conclusioni sono già state ribattezzate "effetto Batman".
Secondo una ricerca dell’università di Cambridge l’adolescenza non finisce a 18 anni ma dura fino ai 30 e oltre Secondo nuove analisi neuroscientifiche, la piena maturità cerebrale degli adulti arriva molto dopo la maggiore età.
I fratelli Duffer hanno spiegato come settare la tv per guardare al meglio l’ultima stagione di Stranger Things I creatori della serie hanno invitato i fan a disattivare tutte le “funzioni spazzatura” delle moderne tv che compromettono l'estetica anni '80 di Stranger Things.
L’incendio di Hong Kong potrebbe essere stato causato dalle tradizionali impalcature in bambù usate nell’edilizia della città Le vittime accertate sono 55, ci sono molti dispersi e feriti gravi. Sembra che il rogo sia stato accelerato dal bambù usato nei lavori di ristrutturazione.
L’Onu ha definito Gaza «un abisso» e ha detto che ci vorranno almeno 70 miliardi per ricostruirla Quasi sicuramente questa cifra non sarà sufficiente e in ogni caso ci vorranno decenni per ricostruire la Striscia.
Anche quest’anno in Russia è uscito il calendario ufficiale di Vladimir Putin Anche nel 2026 i russi potranno lasciarsi ispirare dalle foto e dalle riflessioni del loro presidente, contenute nel suo calendario
Sarkozy è stato in carcere solo 20 giorni ma dall’esperienza è riuscito comunque a trarre un memoir di 216 pagine Il libro dell’ex presidente francese sulla sua carcerazione lampo a La Santé ha già trovato un editore e verrà presto pubblicato.

In California ci sono sempre più studenti senza tetto

16 Novembre 2021

Recentemente in California si è discusso del piano dell’Università di Santa Barbara di costruire un gigantesco dormitorio per gli studenti: 4500 posti letto, mini-appartamenti e pochissime finestre. Lo hanno ribattezzato “Dormzilla”. L’opinione pubblica californiana e nazionale l’ha presa malissimo: non sono condizioni abitative degne per la futura classe dirigente del Paese. Ma, a giudicare da quanto riportato dal Los Angeles Times, per molti studenti un mini-appartamento in una mega-dormitorio sarebbe un miglioramento sensibile della condizione abitativa. La California vive da anni una crisi abitativa provocata dall’innalzamento dei prezzi per l’acquisto e l’affitto delle case. La pandemia ha peggiorato la situazione e ora tantissimi studenti si ritrovano a vivere in camere d’albergo o a dormire in macchina.

Solo 12 dei 116 campus californiani hanno un “housing program”, un progetto dedicato esclusivamente a mettere un tetto sopra la testa degli studenti. In mezzo a questa crisi, 81 università hanno già chiesto al governo federale e statale dei fondi per la costruzione di nuove unità abitative dedicate, ma il tempo è poco e la necessità impellente: il 20% degli iscritti ai community college è senza casa, 16.000 studenti solo tra University of California e California State University sono in questo momento in lista d’attesa per un appartamento, a Berkley soltanto hanno rifiutato 5.500 richieste già questo autunno, nonostante il 40% degli iscritti abbia dichiarato che il costo della vita in città è semplicemente troppo alto. In alcuni casi, la situazione arriva al grottesco: il Long Beach City College ha lanciato un programma che permette agli studenti di parcheggiare la macchina in cui dormono in uno spazio di proprietà dell’università, così almeno non pagano il parcheggio e non rischiano la multa. I posti a disposizione sono 15:11 sono già stati assegnati. Oltre alla pandemia e alla housing crisis californiana, le cause di questa situazione hanno a che vedere anche con politiche relative all’università adottate in passato. La University of California, per esempio, dal 2015 ha aumentato gli iscritti di 27.583 unità. I posti letto aggiunti sono stati 22.000.

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