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16:37 martedì 23 dicembre 2025
A Londra è comparsa una nuova opera di Banksy che parla di crisi abitativa e giovani senzatetto In realtà le opere sono due, quasi identiche, ma solo una è stata già rivendicata dall'artista con un post su Instagram.
Gli scatti d’ira di Nick Reiner erano stati raccontati già 20 anni fa in un manuale di yoga scritto dall’istruttrice personale d Rob e Michele Reiner Un volume per bambini firmato dall’istruttore di yoga della famiglia Reiner rievoca episodi che ne anticipavano i gravi problemi psicologici.
Il neo inviato speciale per la Groenlandia scelto da Trump ha detto apertamente che gli Usa vogliono annetterla al loro territorio Jeff Landry non ha perso tempo, ma nemmeno Danimarca e Groenlandia ci hanno messo molto a ribadire che di annessioni non si parla nemmeno.
Erika Kirk ha detto che alle elezioni del 2028 sosterrà J.D. Vance, anche se Vance non ha ancora nemmeno annunciato la sua candidatura «Faremo in modo che J.D. Vance, il caro amico di mio marito, ottenga la più clamorosa delle vittorie», ha detto.
A causa della crescita dell’industria del benessere, l’incenso sta diventando un bene sempre più raro e costoso La domanda è troppa e gli alberi che producono la resina da incenso non bastano. Di questo passo, tra 20 anni la produzione mondiale si dimezzerà.
È appena uscito il primo trailer di The Odyssey di Nolan ed è già iniziato il litigio sulla fedeltà all’Odissea di Omero Il film uscirà il 16 luglio 2026, fino a quel giorno, siamo sicuri, il litigio sulle libertà creative che Nolan si è preso continueranno.
Il ministero della Giustizia americano ha fatto prima sparire e poi ricomparire una foto di Trump con Epstein Il Department of Justice sostiene che tutto è stato fatto per «proteggere delle potenziali vittime di Epstein» ritratte nella foto.
Di Digger di Alejandro G. Iñárritu non sappiamo ancora niente, tranne che un Tom Cruise così strano e inquietante non si è mai visto La trama della nuova commedia di Iñárritu resta avvolta dal mistero, soprattutto per quanto riguarda il ruolo da protagonista di Tom Cruise.

Il video promozionale della Calabria di Gabriele Muccino è stato fatto a pezzi

23 Ottobre 2020

Interno di un fuoristrada rosso visto dall’alto. Lui mette la mano sulla coscia di lei e dice: «Dove vuoi che ti porto? Mare? Montagna?». Lei risponde: «Uguale». La donna, Rocio Munoz Morales, sembra un po’ confusa. Meno male che c’è l’uomo, Raul Bova, che la porta a pranzo in una bell’osteria frequentata da ottuagenari – l’abito di lei si abbina alla tovaglia a quadretti bianchi e rossi – e le spiega cos’è un bergamotto. Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e immediatamente diventato virale sui social, il cortometraggio di Gabriele Muccino Calabria terra mia ha fatto incazzare moltissimi calabresi (e non solo). Fortemente voluto da Jole Santelli, la governatrice della Calabria recentemente scomparsa, il video racconta il viaggio di una coppia in Calabria, seguendo il filo conduttore dei frutti simbolo della regione: bergamotti, arance, clementine e fichi.

Tra i tantissimi ad essersi espressi negativamente, oltre ai semplici profili social, c’è il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che ha spiegato il perché della sua delusione in un post su Facebook: «I ragazzi seduti ai tavolini con coppola e bretelle, le donne con indosso abiti tirati fuori dagli armadi degli anni ’50, l’uomo che trascina gli asini sono immagini che confliggono con l’esistente e, soprattutto, con la voglia di emergere, la fatica e il desiderio d’affermarsi di una terra che ha sì il mare cristallino, i colori dei campi e i sapori degli agrumi, ma ha anche tanto, tantissimo altro da raccontare. Muccino ha posto limiti ad una narrazione che è sconfinata».

Tra l’altro sono stati rilevati anche degli errori: come ha fatto notare il Settore Turismo e Territorio dei movimenti civici La Strada e Riabitare Reggio: «”Siamo alla frutta” verrebbe da dire, mentre tra un bergamotto, un fico e un’arancia mangiata fuori stagione – e cioè nel pieno dell’estate – si consuma l’ennesima occasione sprecata per un serio progetto di promozione turistica della nostra regione».

Il regista ha cercato di difendersi così: «Io non ho fatto un documentario sulla Calabria, non era un reportage sulla Calabria. La mia committenza era quella di Jole Santelli, che mi chiese di fare un viaggio d’amore all’interno della Calabria, per raccontare lo spirito della Calabria, perché la Calabria ha uno spirito che non si può raccontare in maniera meticolosa e precisa in un cortometraggio, che deve intrattenere ed emozionare». Ha anche risposto alle critiche sull’asino: «L’asinello c’era veramente, e io l’ho filmato. Criticano l’uso della coppola perché anacronistico? Io dico che ad esempio ce l’ho e la uso».

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