Hype ↓
19:52 giovedì 16 ottobre 2025
Oltre alle bandiere di One Piece, nelle proteste in Usa è spuntato un altro strano simbolo: i costumi gonfiabili da animale Costumi da rana, da dinosauro, da unicorno: se ne vedono diversi in tutte le città in cui si protesta con Trump e contro l'Ice.
Secondo Christopher Nolan, non c’è un attore che quest’anno abbia offerto un’interpretazione migliore di The Rock in The Smashing Machine Quello del regista è il più importante endorsement ricevuto da The Rock nella sua rincorsa all'Oscar per il Miglior attore protagonista.
Dopo 65 anni di pubblicazione, Il Vernacoliere chiude ma non esclude il ritorno Lo ha annunciato su Facebook il fondatore e direttore Mario Cardinali, che ha detto di essere «un po' stanchino» e spiegato la situazione di crisi del giornale.
Nel cinema non si è mai vista una campagna promozionale come quella di Bugonia Tra siti cospirazionisti e cartelloni vandalizzati, il marketing per il lancio del nuovo film di Yorgos Lanthimos è uno dei più azzeccati degli ultimi anni.
Londra è la città europea che sta battendo ogni record in fatto di telefoni rubati Solo nel 2024 ne sono stati rubati più di 80 mila, la maggior parte dei quali rivenduti poi sul mercato nero internazionale.
È morto Drew Struzan, l’illustratore che ha disegnato le locandine di moltissimi successi di Hollywood Star Wars, Indiana Jones, Ritorno al futuro, E.T, Blade Runner, I Goonies, La cosa: la locandina che vi viene in mente pensando a questi film l'ha disegnata lui.
I lettori di Jia Tolentino non hanno preso bene la sua collaborazione con Airbnb Sia gli ammiratori che i detrattori sono rimasti molto delusi dalla sua decisione di lavorare con un'azienda come Airbnb.
Nella nuova campagna Moncler c’è la reunion di Al Pacino e Robert De Niro Si chiama Warmer Together e vuole celebrare «le emozioni e il calore dello stare insieme».

Bromance

25 Aprile 2011

La parola bromance sarebbe stata coniata dall’ex skater Dave Carnie durante gli anni ’90, per indicare l’intensità dei sentimenti – senza sfogo sessuale – che nascevano tra gli sportivi durante i periodi lontani da casa. Non lo si può definire “cameratismo” e basta, perché non va a toccare l’intera squadra: è un sistema di sostegno a due, per cui un compagno di squadra diventa la propria persona speciale; l’altro percepito come il più uguale e insieme il più complementare a te stesso. Sono cose belle. Cose romantiche, appunto.

E adesso parliamo di Hawaii Five-O.

Nel secondo episodio della serie, il poliziotto Danny si presenta non invitato a casa del nuovo collega Steve, gli porta i dolcetti per colazione, battibecca con lui su argomenti come «ti sei messo una brutta cravatta» e «sta’ attento alle briciole». Poi passano a «ma insomma, guidi sempre tu!» e «in questo rapporto le decisioni le dobbiamo prendere insieme». Il tutto a seguire di un primo episodio farcito di «tu credi di essere solo, ma non lo sei.» «Ah, no?» «No.»  (Stacco, carrellata sulle onde del mare.) Sarebbe bello alternare queste descrizioni ai reaction shot del pubblico a casa. Però, nella maggioranza dei casi, il pubblico non segue l’esempio di Cioni Mario, e accetta i due super-amici come i migliori tra gli eroi possibili. Perché sono personaggi scritti «da coppia», ma da un lato non viene coltivata la minima ambiguità sul rapporto, e dall’altro si sottolinea che sono proprio loro il cuore emotivo della storia, anche in fase promozionale: per Hawaii Five-0, uno degli spot creati dalla CBS – “Non chiamatelo bromance” – presenta tra le situazioni-tipo un perfetto estraneo che dice a Steve e Danny, «…da quant’è che siete sposati?». Per passare dalla leggerezza alla riflessione-sui-sentimenti basta cambiare la musica di sottofondo. Tutto può diventare uno scherzo tra i protagonisti: ti voglio bene, amico / ti voglio bene anch’io. O solo un momento privato tra molti, alla finale di Superbad. Il tono è lo stesso.

Questo succede in prodotti da supermercato o da prima serata, che puntano ai grandi numeri, al pubblico più ampio e variegato possibile. (Hawaii Five-0 è addirittura il reboot di un popolare poliziesco degli anni ’70.) La novità non sta nel gioco tra i personaggi, ma nel trasformare quel gioco da qualcosa che poteva esistere solo come pausa comica all’interno di una trama convenzionale (magari abbinata a un’uscita in stile «sì, mi piace il pattinaggio artistico, e allora?»: il cosiddetto Billy Elliot plot) a una formula che va bene per tutti, e che diventa il modo di raccontare l’amicizia maschile. Oggi funziona così, punto. E se in passato poteva nascere un’atmosfera alla “tranquilla serata senza donne”, queste storie di donne in scena ne portano, e nemmeno poche: ci trovate colleghe, sorelle, figlie, amiche, aiutanti. Forse il bromance è un semplice trucco di scrittura per liberarsi di personaggi-zavorra come la fidanzata o la moglie, spesso anonimi, difficili da caratterizzare in poco spazio. Forse, anche se non sarà stato l’obiettivo iniziale, serve a portare avanti un’idea di nakama (in giapponese “compagno”, “alleato”), in cui i forti legami platonici tra i personaggi rispecchino il senso di vicinanza degli spettatori o dei lettori tra loro. Una comunità per una comunità. E allora, per un certo pubblico femminile, il bromance potrà diventare l’equivalente della fascia protetta. Che bello, qui nessuno urla, nessuno è geloso, nessuno minaccia castrazioni, nessuno fa shopping. Finalmente posso tirare un po’ il fiato.

Leggi anche ↓

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.

Odessa ex città aperta

Reportage dalla "capitale del sud" dell'Ucraina, città in cui la guerra ha imposto un dibattito difficile e conflittuale sul passato del Paese, tra il desiderio di liberarsi dai segni dell'imperialismo russo e la paura di abbandonare così una parte della propria storia.