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La Brat Summer ci ha già stufato?

La Brat Summer è morta, l’hanno uccisa i boomer. Questo è quello che si dice sui social negli ultimi giorni, confermato da un articolo di Pitchfork girato moltissimo tra gli angels (così si chiamano i fan di Charli XCX) e ripreso e commentato dalla stessa Charli sul suo profilo Instagram. “Brat Summer Is Dead, Long Live Brat Summer”, è il titolo del pezzo, in cui la giornalista Arielle Gordon scrive un divertente necrologio della Brat Summer (se ancora non sapete cos’è, siamo invidiosi del vostro stile di vita: e comunque potete scoprirlo leggendo questo articolo o ascoltando questa puntata del nostro podcast). A provocare la sua morte è stato il modo in cui, come illustrato dal seguente meme, i social media manager, i brand, i politici (ma lì si è trattato quasi di un suicidio, visto che è stata la stessa Charli a endorsare Kamala Harris, come raccontavamo qui) si sono fiondati sul trend come delle belve affamate, sfruttandolo fino all’ultimo brandello. È difficile ricordare un caso simile: forse Brat è stat il fenomeno pop-trend più cannibalizzato in poco tempo di sempre.

La Brat Summer è nata come un fenomeno di internet che mette insieme e rielabora l’immaginario delle persone “chronically online” e celebra l’energia caotica, iper-emotiva, contraddittoria e festaiola dell’album. È un concetto che non è facile condividere con chi non mastica questo linguaggio (i boomer, certo, ma non solo). Se ti devo spiegare chi è Julia Fox, chi è Gabbriette, e difendere Charli per il fatto che in almeno due canzoni ti invita apertamente a usare della cocaina insieme a lei (in “365” ad esempio canta «should we do a little line», su TikTok è diventato anche questo un tema), diventa difficile capirsi. Quando qualcuno vuole tenere per sé un prodotto o un fenomeno culturale senza condividerlo con “la massa”, si parla di gatekeeping. E il gatekeeping non è considerato una cosa carina: è antipatico quando un’amica che ha scoperto un siero miracoloso non ti dice dove l’ha comprato. Ma è anche vero che TikTok e Instagram ci stanno insegnando, a nostre spese, che il gatekeeping ha un suo motivo di esistere: basta citare un prodotto in un video per correre il rischio che diventi introvabile, parlare di un luogo perché venga assalito dai turisti. E la stessa cosa è successa con la Brat Summer: da cosa per pochi, si è trasformata a cosa per tutti, snaturandosi. Perché parte dell’essere Brat, come spiega la stessa Charli nelle sue canzoni, consisterebbe proprio nell’essere edgy, arty, troppo avanti per essere pienamente compresa.

Le prove sono facilissime da trovare, e non parliamo dei vari brand che hanno sfruttato il “brattizzatore” per i loro post su Instagram, generando una proliferazione che, dopotutto, era prevedibile e forse desiderata dalla stessa Charli. Le prove della boomerizzazione della Brat Summer sono la marea di articoli che propongono “20 libri per la Brat Summer”, “10 canzoni per la Brat Summer”, “cosa indossare durante la Brat Summer”, elencando libri, canzoni, abiti e accessori che non c’entrano assolutamente niente (questo articolo di Tab raccoglie un paio di esempi). Per fortuna esistono delle eccezioni, come questa bellissima lista di Vulture che associa a ogni brano dell’album un libro perfettamente pertinente con il testo e le intenzioni dell’artista.

 

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Un post condiviso da Charli (@charli_xcx)

Come dicevamo, qualche giorno fa sul suo profilo Charli ha postato una gallery con gli screenshot dei titoli usciti sui vari magazine che hanno deciso di decretare la fine della Brat Summer: oltre a Pitchfork c’è stato anche Dazed, che ha fatto il verso alla versione deluxe dell’album con un pezzo che si chiama “brat and it’s the same but people are ruining it so it’s not”. L’artista non è d’accordo con queste affermazioni, e invitava i fan ad aspettarsi qualcosa di nuovo nei giorni successivi, per dimostrare che la Brat Summer non è finita proprio per niente. Il giorno dopo ha comunicato che su YouTube è disponibile il video della Boiler Room a Ibiza, ma a ravvivare l’entusiasmo dei fan è stato l’ultimo post che sembra annunciare un nuovo remix (nei commenti tutti sperano sia con Billie Eilish). Ancora una volta Charli XCX ha dimostrato cos’è una vera brat, e cioè una che quanto dura la Brat Summer lo decide lei.