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In Brasile c’è un’area grande come il Regno Unito occupata da centinaia di milioni di tumuli costruiti dalle termiti

Il 20 novembre il New York Times ha pubblicato un articolo  che parla di una scoperta molto affascinante. Guidando in un’area remota del nord est del Brasile, un entomologo inglese di nome Stephen J. Martin, che si trovava in Brasile per studiare la diminuzione globale del numero delle api, notò dei grossi ammassi di terra, alti 3 metri e larghi quasi 10. Dopo 20 minuti di strada Martin iniziò a porsi qualche domanda. Che cos’erano quei cumuli così simili tra loro? Forse mucchi di detriti rimossi durante la costruzione della strada e abbandonai lì? Quando un altro studioso gli rivelò che si trattava di tumuli creati dalle termiti, Martin scoprì che nessuno aveva ancora analizzato seriamente l’area.

Pochi giorni fa, Current Biology ha pubblicato il risultato delle lunghe ricerche condotte da Martin e dal suo team: secondo gli scienziati, i tumuli sono circa 200 milioni e ricoprono un’area grande come il Regno Unito. «Noi esseri umani», ha sottolineato il Dr. Martin, «non abbiamo mai costruito una città di tali dimensioni»: nell’articolo del New York Times c’è anche un video girato con un drone che dà un’idea della vastità dell’area. Non solo si tratta di una città grandissima: è anche antichissima. Il tumulo più giovane ha 690 anni, il più vecchio ne ha 3820.

Come è possibile che nessuno si fosse accorto di una metropoli di termiti di tali dimensioni? La risposta è molto semplice: gli abitanti della zona hanno sempre saputo dei tumuli, ma non hanno mai avuto una chiara percezione dell’espansione dell’area da essi occupata, visto che spesso si confondono con la vegetazione. «E bisogna dire che, normalmente, questa non è un’area molto frequentata dagli scienziati», ha aggiunto lo studioso che ha collaborato con il Dr. Martin.