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L’attore e regista Jesse Eisenberg ha detto che donerà un rene a un estraneo perché gli va e perché è giusto farlo Non c'è neanche da pensarci, ha detto, spiegando che a dicembre si sottoporrà all'intervento.
A Parigi c’è una mensa per aiutare gli studenti che hanno pochi soldi e pochi amici Si chiama La Cop1ne e propone esclusivamente cucina vegetariana, un menù costa 3 euro.
Il Premier australiano è stato accusato di antisemitismo per aver indossato una maglietta dei Joy Division Una deputata conservatrice l’ha attaccato sostenendo che l’iconica t-shirt con la copertina di Unknown Pleasures sia un simbolo antisemita.
Lo scorso ottobre è stato uno dei mesi con più flop al botteghino nella storia recente del cinema In particolare negli Stati Uniti: era dal 1997 che non si registrava un simile disastro.
La neo premio Nobel per la pace Maria Corina Machado ha detto che l’intervento militare è l’unico modo per mandare via Maduro La leader dell’opposizione venezuelana sembra così approvare l'iniziativa militare presa dall'amministrazione Trump.
Dopo il caso degli accoltellamenti sul treno, in Inghilterra vorrebbero installare nelle stazioni i metal detector come negli aeroporti Ma la ministra dei Trasporti Heidi Alexander ha già fatto sapere che la cosa renderà «un inferno» la vita dei passeggeri.
La Sagrada Família è diventata la chiesa più alta del mondo Il posizionamento di una parte della torre centrale sopra la navata ha portato l’altezza della chiesa a 162,91 metri superando i 161,53 della guglia della cattedrale di Ulm, in Germania
A giudicare dai nomi coinvolti, Hollywood punta molto sul film di Call of Duty Un veterano dei film bellici e lo showrunner del momento sono i due nomi chiamati a sdoganare definitivamente i videogiochi al cinema.

Blue Lines dei Massive Attack usciva oggi, 30 anni fa

08 Aprile 2021

Scegliere una traccia preferita tra i nove brani che compongono Blue Lines dei Massive Attack è praticamente impossibile. Forse “Safe From Harm”, o “Blue Lines” o “Unfinished Sympathy”, ma è difficile trovare un altro disco così privo di alti e bassi. Era l’8 aprile del 1991 quando il gruppo di Bristol, insieme a Tricky (rapper di talento che poi seguì carriera solista), pubblicava il suo primo album, creando un genere che era un mix tra soul e hip hop, con i bassi profondissimi e seducenti, e che il magazine inglese Mixmag ribattezzò come “trip hop” mentre altri lo considerarono l’iniziatore del cosiddetto “suono di Bristol”. Oggi, a trent’anni di distanza, Blue Lines rimane ancora uno dei dischi più belli della storia della musica.

Popmatters, raccontandone la storia, ha parlato del disco che «ha cambiato tutto per sempre». Perché Blue Lines non è un’opera importante solo perché è straordinariamente bella, lo è perché ha espresso tutto un nuovo modo di “fare” musica, ovvero di costruirla con i campionamenti, essendo il primo album di successo fatto quasi esclusivamente di musica altrui riadattata, tagliata e incollata, rielaborata e proposta in contesti nuovi. E non è un caso sia nato proprio a Bristol, che nei tardi anni Ottanta, differentemente da Londra in cui impazzava l’acid house, si ballavano cose più black provenienti dalla comunità giamaicana, rendendola quindi più ricettiva ai suoni del reggae, del soul, del jazz e dell’hip hop.

La copertina di Blue Lines, uscito l’8 aprile del 1991

La storia dell’album ha a che fare con quanto venuto prima dei Massive Attack. Nel quartiere di St. Pauls di questa piccola metropoli inglese, era nato il sound system The Wild Bunch, famoso nella scena underground grazie ai party (non tutti legali) che sancivano la collaborazione di dj e rapper, tra il post-punk e i suoni più morbidi e rilassati dell’hip hop e del reggae, ma quella di Bristol era una scena culturale che andava anche oltre la musica: Banksy, anche lui di Bristol, ha sempre detto di essersi ispirato allo stile di graffiti di Robert “3D” Del Naja, una delle anime di quel collettivo e poi appunto fondatore dei Massive Attack (anzi per alcuni si tratterebbe della stessa persona).

Del Naja insieme a Grant “Daddy G” Marshall e ad Andrew “Mushroom” Vowles, decisero di mettersi in proprio per dar vita ai Massive Attack, che nel ’91 pubblicarono il risultato delle loro sperimentazioni: Blue Lines. Il disco s’impose subito all’attenzione mondiale come opera innovativa per la magia degli arrangiamenti e anche un artwork magnifico (tutto opera di Del Naja), e la bellezza delle voci e delle melodie, come quella di “Unfinished Sympathy, imperniata su un loop infinito di synth, su un tintinnio perpetuo e interpretata da Shara Nelson, che finì per diventare addirittura una hit. E a risentirla, così attuale com’è, potrebbe benissimo esserlo ancora.

A quel disco seguirono poi altre pietre miliari del suono di quegli anni come Protection (1994) e Mezzanine (1998), il loro più grande successo commerciale (con 4 milioni di copie vendute).

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