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Stasera La chimera di Alice Rohrwacher arriva per la prima volta in tv, su Rai 3 Un film d'autore per festeggiare l'apertura della Mostra del Cinema di Venezia 2025.
Emma Stone, che in Bugonia interpreta una donna accusata di essere un alieno, crede nell’esistenza degli alieni E ha spiegato anche perché: lo ha capito guardando la serie Cosmos di Carl Sagan.
Miley Cyrus è diventata la prima celebrity a fare da testimonial a Maison Margiela La campagna scattata da Paolo Roversi è una rivoluzione nella storia del brand.
Andrea Laszlo De Simone ha rivelato la data d’uscita e la copertina del suo nuovo album, Una lunghissima ombra Lo ha fatto con un post su Instagram in cui ha pubblicato anche la tracklist completa del disco.
Il Van Gogh Museum di Amsterdam rischia la chiusura a causa di lavori di ristrutturazione troppo costosi Lo dice il museo stesso: servono 121 milioni di euro per mettere a posto la struttura. Il Van Gogh Museum pretende che a pagare sia il governo olandese. Il governo olandese non è d'accordo.
C’è grande attesa attorno a The Voice of Hind Rajab, il film che potrebbe essere la sorpresa di questa Mostra del cinema Per i nomi che lo producono, per il regista che lo dirige e soprattutto per la storia vera che racconta: quella di una bambina di 6 anni, morta a Gaza.
La stylist di Julia Roberts non vuole rivelare il brand del cardigan con la faccia di Luca Guadagnino Il misterioso cardigan indossato dall'attrice al suo arrivo a Venezia è già diventato l'oggetto del desiderio della Mostra del Cinema.
In Corea del Sud è stata approvata una legge che vieta l’uso dello smartphone a scuola a tutti gli studenti È una delle più restrittive del mondo ed è stata approvata dal Parlamento con una larga maggioranza bipartisan.

Blackout, Blackberry

Se lo smartphone cult va in crisi, e con lui tutto il sistema

13 Ottobre 2011

La notizia della settimana, si sa, è che la rete Blackberry è in tilt da giorni. Roaming, mail, messaggistica istantanea (Blackberry Messenger, quello che ti fa scrivere gratis agli altri possessori di Bb, per intenderci), internet, i servizi più importanti e distintivi dello smartphone sono bloccati, disattivati, inutilizzabili: andati. Il “partito del Blackberry”, come lo ha chiamato qualcuno, è disperato. Potrebbe far sorridere i neo-luddisti o i fedelissimi dei Nokia 3310, tutto questo movimento, questo strapparsi i capelli, questo sacramentare ai quattro venti, ma non è una semplice questione di prigionia auto-indotta da businessmen facili ad abbassare il capo innanzi alla tecnologia e alla tecnomoda. Il blackout, o outage, come scrivono più propriamente gli anglofoni, va a inficiare soprattutto l’economia. Paradossale ma tremendamente reale: un telefono che fa (quasi) più danni del minacciosissimo quanto impronunciabile vulcano islandese.

Uno smartphone che nasce come e fonda la sua fama sull’eccellente affidabilità professionale, la possibilità di accedere a multiple caselle email, la tastiera qwerty con i tasti belli in rilievo da cliccare comodamente, e perde, in un solo colpo ben assestato a tre mercati mica da poco (Europa, Medio Oriente, India), tutte queste funzioni, beh, è come un aereo che in alta quota perde i motori. Non c’è niente da fare, nessuna alternativa possibile, l’unica è affidarsi al Buon Dio (e ci sono più probabilità che risolva i problemi lui piuttosto che RIM). Il tuo Blackberry è improvvisamente diventato un oggetto del tutto inutile, pure peggio del Nokia 3310. E magari continui a tirarlo fuori dalla tasca per controllare ossessivamente se qualcosa si è riattivato, se gli annunci di RIM sulla soluzione del problema si sono rivelati fondati (la risposta è no, ancora e ancora). Gli esempi di danni possibili sono moltissimi in ogni campo lavorativo, dal broker che non può perdere un momento né un’azione, all’avvocato o all’imprenditore che deve gestire ordini e comunicazioni anche durante riunioni o viaggi. Passare al computer? Quasi impossibile, per questioni di spazio, movimento, il maledetto wi-fi che in Italia è più raro del petrolio. E non è che il sistema intero si blocca, si prende una pausa, dice “d’accordo, siamo tutti sulla stessa barca, si riparte domani”. No, rimani indietro tu, del partito del Blackberry, perché quelli là, in ufficio, comodi con il pc davanti, hanno a disposizione tutti i servizi che vogliono e pretendono da te tutta la velocità che potevi assicurar loro fino a tre giorni fa. Il tempo è denaro, mai come in questo caso.

E allora, almeno per quanto riguarda la messaggistica istantanea, si riscoprono gli sms. Spendere per un messaggio sembrava a molti una cosa già perduta nella nebbia della storia, e Bbm o WhatsApp ti avevano fatto dimenticare che un tempo si condensava il pensiero tutto in una volta sola, senza premere invio alla fine di ogni periodo.
Una delle compagnie che ci rimetterà di più, c’è da starne certi, è la RIM stessa (pare che il Consiglio d’amministrazione dell’azienda abbia chiesto le dimissioni del board). Chi può è già passato a iPhone (anche se quella tastiera…) perché non c’è un attimo da perdere, forse molti altri andranno a loro volta a rifugiarsi a casa Apple per il crollo della fiducia nell’azienda canadese, che si sta dimostrando incapace di gestire il problema. Ottimo colpo per Cupertino, il cui prodotto veniva paragonato, da alcuni ultras Blackberry, più a un giocattolo che a un vero smartphone da battaglia.
Intanto in rete già si scherza: “i Blackberry stanno rispettando due giorni di silenzio in memoria di Steve Jobs”.

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